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Quello dell’hybrid è un trend in crescita e il suo mercato è in continua evoluzione, anche grazie agli incentivi del Governo e delle amministrazioni regionali. Oggi, chi punta sulle auto ibride sceglie una tecnologia pulita ed ecologica con la possibilità di avere diverse agevolazioni come bonus ed esenzione dal bollo. In particolare, le auto ibride plug-in, le più ecologiche della tipologia, possono beneficiare di un incentivo fino 4.000 euro, grazie ai fondi stanziati dal Governo con l’Ecobonus e richiedibili fino al 31 dicembre 2023. Ma proviamo a capire qualcosa di più sull’ibrido plug in, cos’è e come funziona.
Come funzionano le macchine ibride? Le auto ibride sono veicoli che rispettano l’ambiente, riducendo i consumi e l’emissione di CO2. Sono macchine in grado di combinare due motori differenti per far muovere il veicolo: quello elettrico ne affianca uno alimentato a benzina o a gasolio, consentendo un significativo risparmio di carburante e di conseguenza una riduzione delle emissioni di CO2. L’energia cinetica prodotta dal sistema di frenata e che altrimenti andrebbe sprecata viene reintegrata per caricare la batteria e alimentare il motore elettrico.
Le auto ibride possono avere tre diversi tipi di powertrain (il gruppo motopropulsore che include il motore con tutti i suoi componenti, la trasmissione e gli organi finali):
Tutte le auto ibride di questo tipo combinano il motore termico a quello elettrico per aumentare l’efficienza del powertrain. L’autonomia e le prestazioni dipendono dalla potenza della batteria, che si ricarica con il recupero di energia in rilascio. Con questi veicoli la trazione è effettuata dal motore termico o da quello elettrico, in base alle condizioni di marcia: se le batterie sono cariche la partenza dell’auto avverrà in modalità elettrica, mentre in fase di accelerazione i due motori lavorano insieme per aumentare le prestazioni dell’auto; in fase di rilascio o in frenata, invece, il dispositivo elettrico si trasforma in generatore, ricaricando le batterie.
Le auto full hybrid, quindi, non devono essere attaccate ad una presa per ricaricare le batterie.
Utilizzano il motore elettrico durante la messa in moto e la marcia a bassa velocità. Il motore elettrico quindi funziona da alternatore e starter, oltre che da supporto al motore termico durante l’accelerazione.
Una macchina plug in hybrid è dotata di un doppio motore, a benzina ed elettrico, dove il motore termico rimane quello principale. Come funziona il plug in? Il funzionamento è come quello di una Full Hybrid, ma poiché il motore elettrico e la batteria servono come supporto, un’auto plug in può viaggiare anche in modalità elettrica per almeno 50/70 km, in base al tipo di modello e alla capacità della batteria utilizzata. Le batterie si ricaricano ad una presa elettrica domestica oppure presso una collonnina di ricarica.
Le ibride plug-in sono attualmente le auto che offrono la tecnologia ibrida più performante, perché sono in grado di combinare i vantaggi delle auto elettriche e di quelle a motore termico, a fronte però di costi di acquisto più elevati.
Come si ricarica un’auto ibrida? La batteria legata al propulsore elettrico si ricarica in tutte le fasi di accelerazione e in quelle di decelerazione e frenata: è infatti l’auto stessa che trasforma in energia elettrica l’energia dissipata sotto forma di calore in fase di frenata o di attrito in fase di decelerazione.
Nei modelli plug-in, invece, una presa elettrica permette di caricare la batteria tramite la rete di casa (in questo caso è consigliabile installare una wallbox) o le colonnine dislocate sul territorio. Solitamente le batterie possiedono una garanzia valida 5 anni che, in seguito a dei controlli annuali, può essere prorogata di altri 60 mesi.
Il momento ideale è quello in cui l’auto è in sosta nel proprio box, perché in questo modo la ricarica della batteria può lavorare lentamente, e con una potenza (kW) ridotta.
Ma sono consigliate anche delle piccole ricariche parziali, effettuate prima che l’auto si scarichi del tutto.
È possibile ricaricare l’auto collegandola al proprio contatore, senza necessità di una contabilizzazione separata, e senza alcuna autorizzazione specifica. I cavi sono due: uno con spina Schuko, anche dotato di centralina di controllo in modo da non sovraccaricare la rete domestica; ed uno con spine Mennekes per prese CCS (Combined Charging System) a 7 pin.
Si può ricorrere alle normali prese di corrente, come ad esempio le Schuko, ma solo occasionalmente perché queste non sono progettate per resistere a potenze elevate e continuative. E dal momento che la sicurezza è importante è bene scegliere il punto di ricarica più sicuro all’interno della propria abitazione, magari avviando le ricariche durante la notte, nel box o in garage, o comunque in un luogo isolato. A questo scopo è consigliato installare una presa CEE industriale, che garantisca prestazioni più sicure, rispetto alla classica Schuko.
Come anticipato, in caso di ricarica domestica dell’auto elettrica è consigliabile installare una wallbox, ossia una stazione di ricarica per veicoli elettrici ad uso privato.
Se la potenza del proprio contatore è limitata è una buona pratica ricaricare l’auto durante la notte e cioè nel momento in cui le altre utenze elettriche non sono in funzione. E, se non dovesse bastare, si potrà comunque richiedere un aumento di potenza. In questo modo l’auto ibrida plug-in diventa a tutti gli effetti un “elettrodomestico” come gli altri.
Quanto alla velocità di ricarica, questa dipende dalla potenza (kW) con cui si ricarica, e dalla potenza massima accettata dal caricabatterie interno al veicolo.
Il consumo di una ricarica piena, espresso in kWh e cioè quello che viene addebitato in fattura, dipende dal veicolo e dalle dimensioni della batteria. Auto con chilometri di autonomia maggiori, hanno anche una capacità di batteria più elevata, e richiedono quindi più energia per una ricarica completa.
Sono veicoli dotati di due differenti tipi di elettrificazione, diverse quindi sia dal punto di vista tecnico che pratico.
Le vetture ibride, avendo come fonte di energia principale la benzina o il gasolio, vantano una maggiore autonomia e inquinano meno.
Le auto completamente elettriche, invece, sono al 100% green: non inquinano l’ambiente e non sono rumorose.
Come anticipato le macchine plug in hybrid sono un’evoluzione delle auto ibride ed elettriche, e uniscono i vantaggi dell’uno e dell’altro modello: le ibride plug in infatti possono essere ricaricate direttamente dalla rete elettrica domestica come un'auto elettrica plug in, ma sono dotate anche di un motore a benzina come un'auto ibrida. L’introduzione della presa per la ricarica (plug-in) infatti, rende le auto ibride molto più versatili.
Quasi tutte le case automobilistiche presentano almeno un modello dotato di questa tipologia di alimentazione. Tanto più che gli incentivi compensano i prezzi di listino mediamente più elevati. E la convenienza dell’ibrido sembra essere confermata anche dal fatto che le ultime auto ibride in commercio arrivano a percorrere circa 50 km con la spinta del solo motore elettrico, ossia mediamente una normale giornata a bordo, senza consumi di benzina.
Le vetture plug in ibride inoltre sono più ecologiche rispetto alle auto mild hybrid e full hybrid, garantiscono zero emissioni come le auto elettriche ma costano meno di queste ultime, consumano poco, hanno la stessa autonomia delle macchine a benzina, consentono di accedere a una serie di incentivi e agevolazioni statali, possono circolare nelle ZTL in modalità 100% elettrica.
Le agevolazioni per macchine ibride sono state introdotte inizialmente dal Decreto legge entrato in vigore il 15 agosto 2020, con cui il Governo ha messo in campo gli incentivi per auto ibride, volti all’acquisto di veicoli privati con emissioni ridotte di CO2.
Il bonus auto ibrida 2023 prevede sconti da 2.000 a 4.000 euro per tutti coloro che decidono di acquistare una vettura ibrida plug oppure delle auto ibride mild o full hybrid. L’entità dello sconto dipende dalle emissioni emesse della vettura, e nel dettaglio:
4 maggio 2023 |