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Diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 è solo uno degli obiettivi previsti dall’Unione Europea in tema di ambiente ed efficienza energetica. Una strategia ben chiara che comporterà l’impegno di tutti i governi della Comunità Europea per la riduzione delle emissioni di gas serra e l’incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili. La mobilità sostenibile è solo uno dei modi per mettere in atto tali strategie e assicurare il raggiungimento degli obiettivi. Per incentivarla l’Italia da anni ormai ricorre alle cosiddette domeniche ecologiche o alle giornate a targhe alterne. Vediamo in cosa consistono e cosa comportano per l’ambiente e i cittadini.
Per capire meglio cos’è una domenica ecologica è necessario partire dal concetto di classe ambientale delle auto. Secondo la direttiva europea la classe ambientale auto (o categoria Euro) attesta, quanto un’auto sia più o meno ecologica e autorizzata a circolare all’interno dei centri urbani. Le normative sulle emissioni auto prevedono infatti una riduzione del 15% della CO2 entro il 2025 e del 37,5% entro il 2030. Alle case costruttrici è stato inoltre imposto di destinare entro il 2030 una fetta della produzione alle auto ecologiche a zero emissioni.
In tal senso le giornate ecologiche costituiscono un ulteriore input verso la tutela degli ecosistemi: i cittadini sono invitati a riscoprire per un giorno i centri storici delle proprie città a piedi o su monopattini, in bici o su auto elettriche. L’iniziativa vieta, infatti, la circolazione delle auto private non conformi alle normative vigenti, quelle cioè più inquinanti dalle quali restano escluse auto ibride, elettriche e Euro 6; il divieto, che solitamente dura un’intera giornata (in genere la domenica), si applica durante fasce orarie specifiche, al di fuori delle quali la circolazione riprende normalmente. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento atmosferico e al contempo responsabilizzare i cittadini all’uso consapevole del proprio veicolo. Le iniziative sono a carico dei singoli comuni o regioni e ogni città ha la facoltà di gestirle in maniera diversa e con le proprie deroghe.
A Roma le domeniche ecologiche sono ormai diventate un appuntamento fisso. Queste giornate sono individuate sulla base di periodi potenzialmente critici per le condizioni della qualità dell’aria e la loro calendarizzazione avviene escludendo gli eventi di particolare interesse per la collettività. Nel 2024, durante le domeniche ecologiche, nella capitale la circolazione dei mezzi più inquinanti è vietata tra le 7.30 e le 12.30 e tra le 16.30 le 20.30; il blocco del traffico interessa in genere la cosiddetta “Fascia verde”, la cui mappa è consultabile nella pagina dedicata alle Zone a traffico limitato sul sito di Roma Capitale. Sono escluse da tali limitazioni le seguenti categorie di veicoli:
A Bologna le domeniche ecologiche prevedono il blocco della circolazione dalle 8.30 alle 18.30 per alcune i veicoli maggiormente inquinanti. Il divieto si applica a:
A Milano il discorso delle domeniche ecologiche è più articolato. Nel capoluogo meneghino, infatti, le misure di blocco del traffico sono in vigore tutto l’anno nell’area C del Comune e riguardano i veicoli a benzina Euro 0 e 1, e diesel da Euro 0 a Euro 3.
I benefici delle domeniche ecologiche sono molteplici:
Miglioramento della qualità dell'aria con conseguente riduzione delle concentrazioni di polveri sottili e altri agenti inquinanti.
Diminuzione dell’inquinamento acustico. Minor traffico significa meno rumore con risvolti positivi sulla qualità della vita dei cittadini.
Città più sostenibili. La promozione di una mobilità sostenibile incentiva l'uso di mezzi di trasporto alternativi e rende i centri urbani più vivibili.
Valorizzazione del patrimonio culturale. Chiudere al traffico alcune zone delle città come i centri storici contribuisce a valorizzare il patrimonio culturale e promuovere un turismo sostenibile.
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Giornate ecologiche e divieto di circolazione di macchine con targhe pari o dispari non sono sinonimi. Quello delle targhe alterne è un ulteriore sistema adottato dalle amministrazioni comunali per ridurre l’inquinamento atmosferico. In questo caso la circolazione dei veicoli viene limitata in base all’ultima cifra della targa esposta dal veicolo: a giorni alterni circoleranno i veicoli con targa che termina con un numero pari e quelli con targa che ha l’ultimo numero dispari. Durante le giornate ecologiche invece, il blocco del traffico viene disposto a prescindere dal numero di targa. La circolazione a targhe alterne si applica solitamente solo alle aree urbane, escludendo strade extraurbane, superstrade e autostrade.
La decisione di indire le targhe alterne spetta di solito al Comune, ma può assumerla anche il Prefetto. Non si tratta di una disposizione a carattere permanente, ma di una misura temporanea e straordinaria che ha bisogno di essere sempre motivata dalle elevate soglie di inquinamento e dal superamento di limiti prestabiliti. È necessario, inoltre, che il provvedimento venga adeguatamente pubblicizzato; la sua mancata osservanza comporterà delle sanzioni. Come previsto dall’articolo 7 comma 13 del Codice della Strada, chi non ottempera al provvedimento di divieto della circolazione è sanzionabile di multa che può variare da 87 a 335 euro. Come per le domeniche ecologiche ogni città deciderà in autonomia modalità e tempistiche di applicazione delle targhe alterne.
Un esempio è il provvedimento, datato 2024, della circolazione a targhe alterne in Costiera amalfitana: la disposizione che riguarda il tratto stradale della Statale Amalfitana 163 è in vigore dalle 10 alle 18 ogni sabato, domenica e festivi dei mesi di giugno, luglio e ottobre, mentre ad agosto e settembre è estesa a tutti i giorni del mese. Ecco come funziona: nei giorni con data pari non possono circolare le auto con l’ultima cifra della targa pari, in quelli con data dispari non possono circolare le auto con l’ultima cifra dispari. Non sono interessati dall’ordinanza:
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22 ottobre 2024 |