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Quanto è green
il metaverso di Zuckerberg?


TEMPO DI LETTURA:
3 min.


Alla fine del 2021 Mark Zuckerberg ha annunciato che il futuro di internet sarà il metaverso. Allo stesso modo, molte altre aziende hanno deciso di investire in aree in cui i propri clienti possano utilizzare la realtà virtuale per usufruire di beni e servizi.

Zuckerberg ha presentato il suo metaverso come un mondo virtuale che, tra le altre cose, permette di ridurre le emissioni di CO2. Grazie al metaverso, molte attività ricreative diventeranno virtuali, limitando l’impronta che hanno sull’ambiente. Un universo digitale parallelo, dunque, che si prevede possa influire positivamente anche sull’ecosistema. Ma è davvero così?

Oltre i social network, Zuckerberg esplora il metaverso

Nel suo discorso all’evento Connect 2021, Mark Zuckerberg ha annunciato un importante cambio di rotta per la sua azienda. Una svolta epocale, dal momento che la società ha deciso di intraprendere nuovi investimenti sul mercato anche attraverso un importante processo di rebranding.

A partire da ottobre 2021, infatti, la società ha cambiato il suo nome in “Meta”, una parola derivata dal greco ‘oltre’. L’”oltre” a cui guarda Zuckerberg è un luogo virtuale, un mondo parallelo digitale in cui svolgere tutte le attività del mondo reale, da costruire grazie al contributo concreto di ogni app e piattaforma in capo alla società. Grazie al metaverso di Zuckerberg, gli utenti potranno vivere le esperienze in prima persona tramite una piattaforma sempre più immersiva.

Il metaverso è il mondo del futuro, tra realtà virtuale e socialità digitale

L’annuncio di Mark Zuckerberg ha acceso l’interesse nei confronti del metaverso, un mondo alternativo che consente di vivere una seconda vita totalmente digitale. L’obiettivo di questa realtà parallela è di dare agli utenti un’esperienza immersiva all’interno dell’ambiente virtuale, anche grazie a strumenti come i visori VR.

In questo modo sarà possibile non solo connettersi con i propri amici, ma anche giocare, lavorare e fare acquisti. Il metaverso si delinea come una realtà del futuro in cui gli utenti potranno soddisfare la loro necessità di restare connessi, comunicare e socializzare attraverso i loro device.

Screenshot di alcuni utenti virtuali in una riunione nel Metaverso

Una vita digitale ad emissioni zero? La sostenibilità della realtà virtuale

Quello della sostenibilità è un tema molto caro a Mark Zuckerberg, basti pensare al progetto ‘Meta Boost - Guide to Green’, nato per supportare le piccole imprese nel loro percorso verso l’ecosostenibilità aziendale, recentemente esteso anche all’Italia.  MetaBost darà quindi la possibilità anche alle aziende italiane di perfezionare la responsabilità sociale d’impresa, ovvero di mettere in campo una serie di azioni di natura etica che apportino valore al territorio, ai dipendenti e al tessuto sociale in cui opera.

Questo progetto è stato solo l’inizio, Zuckerberg ha voluto che i concetti di risparmio energetico e impatto ambientale fossero presenti anche nella nuova realtà del metaverso e sulle possibilità che può offrire. A suo parere scegliere di vivere parte delle proprie attività nel metaverso potrebbe giocare un ruolo decisivo nella riduzione delle emissioni di CO2.

Sostituire i beni fisici con quelli virtuali permette, ad esempio di ridurre l’impatto ambientale delle catene di produzione. Favorire gli eventi digitali, preferendoli a quelli in presenza, fa calare la necessità di spostarsi con mezzi inquinanti. Migrare le attività sociali nella realtà virtuale consente, inoltre, di ridurre in modo drastico i rifiuti prodotti, eliminare lo spreco e abbassare il proprio impatto ambientale.

Va però rilevato che questa tendenza può rischiare di lasciare un’impronta sul nostro ecosistema, perché apre le porte a nuove necessità e a nuovi modelli di consumo. Con il crescere del metaverso, infatti, ci saranno sempre più persone connesse a Internet che faranno aumentare la domanda di relativi servizi e materie prime.

Il primo aspetto da considerare è la crescita della richiesta di device tecnologici per interagire con la realtà virtuale. Come conseguenza, aumenterà l’impatto ambientale dell’intero comparto IT per l’estrazione delle materie prime.

I server che ospitano il metaverso e i beni ad esso connessi dovranno essere sempre più potenti e performanti. Questa necessità farà inevitabilmente incrementare i consumi elettrici domestici e, di conseguenza, la produzione di CO2.

Una vita digitale parallela, inoltre, darà impulso a nuove forme di consumismo digitale, con un ulteriore impatto sulla rete, sulla produzione di elettricità e sui consumi elettrici.

La realtà virtuale e i suoi beni di consumo: cosa sono gli NFT e come funzionano 

Il metaverso è stato descritto come un luogo in cui è possibile fare tutto ciò che si può immaginare. La nuova realtà virtuale è in qualche modo lo specchio della società contemporanea e ne riflette vizi e virtù. Il metaverso permette agli scienziati di testare le loro teorie all’interno di scenari complessi, ma mette anche a disposizione dei suoi abitanti forme di consumismo finora rimaste inesplorate.

All’interno del metaverso, infatti, gli utenti possono essere proprietari di beni di consumo di varia natura, grazie agli NFT. Per capire cosa sono gli NFT e come funzionano è necessario immergersi nelle logiche della realtà digitale.

Gli NFT (Non-Fungible Tokens) sono delle risorse digitali che attestano la proprietà di oggetti fisici o digitali all'interno della blockchain, un complesso sistema di archiviazione digitale crittografata che funziona come registro di informazioni digitali certificate che non possono essere modificate o eliminate. La presenza di un NFT all’interno della blockchain fa sì che la proprietà del bene venga associato in modo univoco ad un proprietario. Essere proprietari di un Non-Fungible Token significa quindi avere una prova digitale della proprietà di un articolo e, di conseguenza, poterlo utilizzare all’interno del metaverso.

Le ultime novità in termini di NFT riguardano il mondo della moda. Già molti brand si sono affacciati alle porte del nuovo universo virtuale mettendo a disposizione Non-Fungible Tokens per capi e accessori da utilizzare esclusivamente nel metaverso. Gli NFT hanno inoltre reso possibile l’esplorazione di nuove frontiere in ambito artistico. I collezionisti hanno iniziato a investire in opere d’arte digitali acquistando gettoni di proprietà, con la speranza che il loro valore cresca nel tempo.

Schermata di un telefono che inquadra un dipinto e ne acquista il corrispettivo in NFT

Il metaverso Zuckerberg: un microcosmo in un ecosistema più ampio

Il metaverso di Zuckerberg si inserisce in un ecosistema di realtà virtuali molto complesso e articolato. Si stima che circa 350 milioni di persone si siano già avvicinate a questa realtà, diventando abitanti di 43 differenti mondi virtuali. Alcune di queste piattaforme prevedono l’utilizzo di visori VR per l’accedere alla realtà aumentata.

Molte altre aziende all’avanguardia hanno invece deciso di sperimentare il metaverso offrendo una modalità di accesso più semplice, come quella tramite app o browser. Lo scopo è quello di utilizzare la realtà virtuale come mezzo per avvicinarsi ai consumatori e offrire loro esperienze di interazione con il prodotto sempre più immersive.

I progetti per il metaverso ci restituiscono la chiara visione di un futuro iperconnesso e digitale. I consumatori possono fare attivamente la loro parte perché esso sia anche sostenibile, tramite scelte consapevoli e rispettose dell’ambiente. Una fra queste riguarda le utenze domestiche: con le offerte luce e gas 100% ECO di Acea Energia ciascuno di noi può contribuire in modo attivo alla salvaguardia dell’ecosistema e a creare un futuro sempre più green.



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