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Pulito, ecologico e sostenibile il biometano rappresenta oggi la nuova frontiera delle energie rinnovabili, un passo in avanti nel lungo cammino per contrastare i cambiamenti climatici in corso e un prezioso alleato del processo di decarbonizzazione volto a ridurre l’impronta di carbonio che ciascun soggetto o attività umana produce sulla terra. In questa guida scopriamo cos’è, come si produce il biometano e quali sono i suoi pro e contro.
Il biometano è considerato una fonte di energia rinnovabile, utilizzata come combustibile per veicoli, per il riscaldamento domestico e per la produzione di energia elettrica. Si tratta di un gas ottenuto dalle biomasse ovvero materiali di origine biologica (scarti di attività agricole, agroindustriali e di rifiuti solidi urbani, escrementi animali, residui della lavorazione del legno, steli, foglie). La produzione di biometano è un processo naturale, completamente ecologico e privo di emissioni dannose. Il processo produttivo si articola in due fasi: la digestione anaerobica che produce biogas e la sua purificazione.
La digestione anaerobica è il procedimento durante il quale il materiale organico, cioè le biomasse, in assenza di ossigeno si decompone e si trasforma in biogas, una miscela di metano, anidride carbonica (CO2) e altri gas presenti in piccole quantità.
Affinché il biogas diventi biometano utilizzabile come forma di energia pulita è necessario un trattamento di purificazione detto "upgrading". Questa fase prevede la rimozione dell'anidride carbonica e degli altri agenti contaminanti (come l’azoto o l’ammoniaca); le tecnologie più comuni di upgrading includono:
L’intero processo inizia con la raccolta di materiale organico e prosegue negli impianti di biometano. La struttura di un impianto di biometano è composta da diverse sezioni chiave:
Il funzionamento di un impianto di biometano si basa su un ciclo continuo: le biomasse vengono caricate nel digestore anaerobico, dove vengono scomposte in biogas che viene poi inviato all'impianto di upgrading; qui il biogas viene depurato dell’anidride carbonica e di tutte le altre impurità per produrre biometano di alta qualità. Infine, il biometano viene compresso e stoccato per l'utilizzo o distribuito direttamente in rete.
Secondo i dati resi noti nel luglio 2023 da un report realizzato da Adnkronos e Gestore dei Mercati Energetici (GSE)* in Europa a fine 2022 si contava un totale di 1.222 impianti di produzione di biometano, quasi raddoppiati rispetto al 2017 (627). Si stima inoltre che il 58% delle centrali attive è allacciato alla rete di distribuzione gas, il 19% alla rete di trasporto, il 9% non è allacciato alla rete gas e per il restante 14% non sono disponibili informazioni. I maggiori produttori di biometano nel 2021 sono stati Germania, Regno Unito, Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Italia. Nel nostro paese sarebbero attualmente attivi 85 impianti (fonte REF ricerche 2023**): 23 di questi producono biometano a partire da biomasse agricole, ben 45 usano invece rifiuti di origine organica e 5 scarti agroindustriali, il resto degli impianti (12) usa altri tipi di biomasse come fanghi di depurazione e gas da discarica.
Il biogas è una miscela di gas ottenuta dal processo di digestione anaerobica, è costituito da metano per circa il 50-60%, CO2 e altri gas e può essere utilizzato direttamente per la produzione di energia elettrica e calore, ma richiede purificazione se invece è destinato a essere immesso nella rete del gas naturale. Il biogas ripulito delle impurità presenti diventa biometano composto al 95% da metano e in tutto e per tutto simile al gas naturale di origine fossile, ma più pulito; può essere usato per alimentare la rete del gas naturale che arriva nelle nostre case quindi come combustibile per il riscaldamento domestico o industriale, oppure può come carburante per veicoli a gas.
Se la differenza tra biogas e biometano consiste principalmente nella loro composizione, quella tra metano e biometano sta principalmente nella loro origine e nel loro impatto ambientale: il primo è un gas fossile che proviene dal sottosuolo e ha un elevato impatto sull’ambiente, mentre il secondo è prodotto da materiali organici rinnovabili e come tale è meno inquinante e contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Le potenzialità del biometano sono molteplici. Tra i vantaggi principali rientrano:
Non mancano tuttavia aspetti negativi come:
Nonostante gli svantaggi appena elencati, il biometano rappresenta ad oggi una valida alternativa al gas naturale ed è una componente chiave nella transizione ecologica in corso verso un futuro energetico più sostenibile. Da questo punto di vista Acea Energia è schierata in prima linea. Scopri le offerte Luce e Gas che Acea Energia qualifica come sostenibili*.
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05 dicembre 2024 |