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Lavastoviglie: quanto consuma e come risparmiare sul suo utilizzo

Piani a induzione forni, friggitrici, robot da cucina: il regno dei fornelli è quello in cui si concentra la maggior parte dei nostri consumi e degli elettrodomestici più energivori. La lavastoviglie non fa eccezione: diventata ormai indispensabile nell’economia domestica di molte famiglie italiane. Ma sappiamo quanto consuma la lavastoviglie? Quando è meglio non usarla? Come fare per contenerne i consumi? In questa breve guida scopriamo alcuni trucchi per usarla in modo efficiente e risparmiare in cucina.

Lavastoviglie: tipologie

Se in ambienti come ristoranti, pizzerie o mense la lavastoviglie si è sempre dimostrata indispensabile, nelle case degli italiani l’elettrodomestico inventato dall’americana Josephine Cochrane nel 1887, arriva con il boom economico e si diffonde nei decenni successivi con modelli sempre più evoluti. Insieme al frigorifero e gli altri apparecchi da cucina, è uno degli elettrodomestici più affamati di energia, ma prima di capire quanto consumi la lavastoviglie è opportuno conoscere i modelli più diffusi sul mercato. La prima distinzione da fare è quella tra modelli “a libera installazione”, posizionabile in qualsiasi posto della cucina, e “a incasso”, ovvero integrate ai mobili della cucina. Tra questi è possibile individuare due tipologie:

  • lavastoviglie standard: progettate per una capienza che può arrivare fino a 16 coperti e 60 centimetri di larghezza.
  • lavastoviglie slim: sono sottili e pensate per spazi piccoli, larghe appena 45 centimetri e con una capienza di 10 coperti.

Consumo lavastoviglie: quali parametri considerare

Per orientarsi nella scelta degli elettrodomestici di casa è essenziale considerare alcuni parametri fondamentali nella definizione dei consumi. Ecco quali sono quelli più importanti per calcolare, come nel nostro caso, quanti litri di acqua consuma una lavastoviglie e qual è il suo consumo energetico medio.

  • Il modello e la tecnologia utilizzata.
  • L’efficienza energetica: la classe energetica di appartenenza, indicata sulle etichette degli elettrodomestici ed espressa su una scala che va da A a G, dove la A è la più alta e la G la più bassa. Il consumo di una lavastoviglie classe A, per esempio, sarà inferiore rispetto a quello di una di classe C, gli apparecchi infatti appartenenti a classi elevate sono più efficienti, sostenibili per l’ambiente e di conseguenza consumeranno meno.
  • Il consumo idrico: ovvero la quantità di acqua necessaria a un ciclo di lavaggio.
  • Il programma impostato dal quale dipendono la quantità e la temperatura dell’acqua, e i tempi di lavaggio. I modelli più obsoleti richiedono per un ciclo grandi quantità di acqua, addirittura fino a 45 litri, che scendono a 10/12 in quelle più moderne. Meno acqua si consuma, minore sarà l’energia elettrica utilizzata per scaldarla e portarla alla temperatura di lavaggio.
  • Il numero di persone in famiglia e di conseguenza il numero di coperti.
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Quanto consuma una lavastoviglie

Ma veniamo alla pratica. Come calcolare il consumo di una lavastoviglie?
Per determinare quanti kW consuma una lavastoviglie in media in un determinato periodo bisogna partire da un dato: la potenza nominale di ogni lavastoviglie espressa in watt o kilowatt, indicata sulla scheda prodotto. Basterà a questo punto moltiplicare la potenza per il numero di ore in cui la lavastoviglie è rimasta accesa per ottenere il consumo elettrico in watt o kilowatt.
Il consumo medio di una lavastoviglie per un ciclo completo si aggira intorno a 2,5 kWh, che nei modelli di ultima generazione e quindi più efficienti può scendere a 1,2 kWh.
Ma nei cicli più rapidi di circa 45 minuti il consumo si riduce drasticamente fino ad arrivare a 0,7 kWh.
Se usiamo come riferimento una lavastoviglie da incasso a basso consumo energetico (ad esempio di classe A), per un uso di circa 4 ore a settimana il consumo sarà di 4,8 kWh (1,2 kWh x 4 ore).

Ma quanta acqua consuma una lavastoviglie classe A? Solitamente si stima dai 10 ai 12 litri per ciclo di lavaggio. Se invece ti stai chiedendo se consuma più acqua la lavastoviglie o lavare a mano, allora la risposta non lascia dubbi: chi lava i piatti a mano, infatti usa almeno 50 litri di acqua, mentre una lavastoviglie ne impiega 10/12 per carico.

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Lavastoviglie consumo: alcuni consigli per risparmiare

Dopo aver scoperto quanto consuma una lavastoviglie è importante prestare attenzione ad alcune abitudini domestiche e usare poche e semplici regole che ci aiuteranno a risparmiare sull’energia elettrica

  • Prima di avviare la lavastoviglie, chiediamoci quale programma consuma meno: le lavastoviglie più moderne come la maggior parte degli elettrodomestici smart sono dotate ad esempio di un programma eco pensato per risparmiare senza che per questo il lavaggio ne risenta. Piatti e posate verranno lavati a una temperatura intorno ai 50° C e si risparmierà fino a circa 520 kWh in un anno.
  • Se non abbiamo una lavastoviglie di ultima generazione, buona pratica sarebbe usare delle app per controllare i consumi ed eventualmente apportare degli aggiustamenti alle nostre abitudini.
  • Meglio avviare un ciclo di lavaggio a pieno carico.
  • Non usare il prelavaggio: gli elettrodomestici più moderni sono molto efficienti al punto da rendere inutile questo tipo di passaggio.
  • Evitare l’asciugatura con aria calda: così non solo si ridurrà il ciclo di lavaggio, ma anche il consumo di energia elettrica necessaria per produrre calore.
  • Pulire regolarmente il filtro.
  • Garantire una regolare manutenzione della lavastoviglie.

Risparmiare in cucina, attraverso un uso efficiente degli elettrodomestici o con la scelta di un’illuminazione sostenibile, non è l’unico accorgimento per poter risparmiare sui consumi. Anche affidarsi a un gestore rispettoso dell’ambiente e attento alle esigenze del proprio cliente, gioca un ruolo fondamentale per la scelta della propria fornitura. Un buon alleato in questo caso è Acea Energia, che con Luce 100% Green l'energia elettrica fornita è attestata da "Garanzia d’Origine" ossia dalla certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica.

7 febbraio 2023