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Sei appena rientrato in casa e hai trovato il contatore della luce spento. Cosa fai? Certo non puoi lasciarlo così, ma sappi che un simile malfunzionamento è molto più diffuso di quanto tu possa immaginare. A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di ritrovarsi senza corrente e con le spie del contatore spente. L’inconveniente si può risolvere facilmente attraverso la segnalazione del guasto al proprio fornitore o tramite l’intervento di un tecnico. Prima però sarà necessario verificare il guasto e individuarne le cause. In questa breve guida scopriremo insieme perché salta il contatore della luce e cosa fare quando il contatore dell’energia elettrica non si alza, è spento o non si accende.
Il contatore della luce è lo strumento che consente di misurare la quantità di energia elettrica consumata dal cliente all’interno di un’abitazione; il consumo si esprime in kilowattora (kWh). Nei vecchi modelli (i classici contatori meccanici) la rilevazione dei consumi avveniva tramite un disco metallico mosso dalla corrente: ogni giro del disco corrispondeva a una determinata quantità di energia consumata. Oggi con l’avvento di contatori di ultima generazione (contatore elettronico) il sistema è stato sostituito da metodi più smart; nel nuovo contatore luce la misurazione dei consumi avviene tramite telegestione, i dati, cioè, vengono comunicati automaticamente e in tempo reale a una centralina che li trasmette al fornitore. Se preferisci potrai però anche in questo caso effettuare un’autolettura.
Capire come si legge il contatore della luce è fondamentale non solo per monitorare i consumi, ma anche per rilevarne un malfunzionamento. Molto spesso, infatti, si scopre che il contatore non funziona soltanto dopo aver ricevuto la prima bolletta successiva al guasto. Un nucleo familiare ha solitamente spese mensili standard, se non ci sono grandi differenze tra le ultime bollette, significa che il contatore funziona correttamente; un rincaro in bolletta invece può essere un campanello di allarme, ma non è l’unica avvisaglia da tenere d’occhio. Se ad esempio le luci rosse a sinistra del display lampeggiano, significa che il contatore luce è attivo e funziona; se al contrario sono fisse vuol dire che non c‘è consumo da almeno 20 minuti. In presenza di elettrodomestici collegati alla rete questo tipo di evento segnala un malfunzionamento.
Ecco quali sono gli altri segnali che ti aiuteranno a capire se il contatore elettrico non funziona:
Prima di capire che tipo di intervento richiedere e a chi rivolgersi è importante sapere se il guasto riguarda il contatore, l’impianto elettrico privato o la rete elettrica. I casi possono essere diversi.
Se il contatore luce è attivo, ma non arriva corrente, molto probabilmente l’anomalia riguarderà l’impianto elettrico domestico e non il contatore per l’energia elettrica: in questi casi per individuare il malfunzionamento basterà effettuare dei controlli in autonomia sulla rete elettrica di casa se in grado o in alternativa rivolgersi a un elettricista.
Se tutte le ipotesi precedenti sono state escluse (anche tramite l’intervento di un elettricista), o se non è presente un guasto nella rete elettrica, allora bisogna rivolgersi al proprio fornitore che provvederà ad inoltrare la segnalazione al distributore competente. Il cliente può attivare il servizio di pronto intervento tramite l'apposito numero espressamente indicato in ogni bolletta. Sarà compito del distributore locale verificare il funzionamento del contatore elettrico e provvedere ad una sua sostituzione nel caso riscontrasse delle anomalie.
In caso di accertato malfunzionamento del contatore, confermato tramite verifica, il cliente ha diritto alla sostituzione gratuita del dispositivo, con tutte le spese relative a carico del fornitore. Questa sostituzione deve avvenire entro 15 giorni lavorativi dalla comunicazione ufficiale dell’esito delle verifiche. Inoltre, il cliente ha diritto a un risarcimento economico per il danno subito, calcolato in base alla durata del periodo di inefficienza del contatore. Questo indennizzo viene determinato considerando il numero di giorni durante i quali sono state condotte le verifiche per accertare il malfunzionamento del dispositivo. L’indennizzo è automatico se il ripristino viene realizzato in ritardo. A sostituzione avvenuta sarà compito del distributore calcolare i consumi avvenuti durante il periodo di malfunzionamento. Come stabilito da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), qualora non si riesca a risalire alla data esatta in cui si è verificato il guasto al contatore, e di conseguenza non si possano ricostruire i consumi effettivi, si fa riferimento ai consumi rilevati nei 12 mesi precedenti alla data di segnalazione del guasto.
Se invece, a seguito dell’intervento non viene riscontrato alcun malfunzionamento del contatore, il distributore addebiterà al cliente le spese per l’uscita del tecnico.
Per non ritrovarti mai spiacevoli sorprese in bolletta, monitora regolarmente i consumi sul contatore e soprattutto cerca le offerte luce più adeguate alle tue esigenze.
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15 novembre 2024 |