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È sempre più importante adottare scelte sostenibili. Per sostenibilità si intende non solo attenzione all’ambiente, ma anche il benessere delle società stesse. Il concetto viene declinato in più ambiti. Si parla, ad esempio, di bioedilizia e architettura sostenibile. In relazione al riscaldamento globale e la perdita di biodiversità, la deforestazione della foresta Amazzonica è un fenomeno di primaria importanza. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le conseguenze.
Con il termine deforestazione si indica il fenomeno di riduzione delle aree verdi naturali dalla Terra causato dall’eccessivo sfruttamento delle foreste. La presenza delle foreste ricopre un ruolo fondamentale per preservare gli equilibri degli ecosistemi. Sono infatti loro a garantire il filtraggio dell’acqua, ad aumentare l’umidità del clima e a frenare l’erosione del suolo, oltre ovviamente ad assorbire anidride carbonica immettendo ossigeno nell’ambiente. Riducendo il numero degli alberi si va quindi a ridurre anche gli effetti positivi che questi portano all’ecosistema.
Quello della deforestazione è un fenomeno storico che non riguarda soltanto la foresta Amazzonica, anche le foreste europee sono state infatti progressivamente ridotte nel corso degli anni. La deforestazione contemporanea ha principalmente due obiettivi: produrre legno e ricavare terreni coltivabili.
Dove si trova la foresta Amazzonica? L’Amazzonia occupa quasi la metà della superficie dell’America Latina ed estende il suo bacino su nove nazioni. Si tratta di Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Guyana francese, Perù, Suriname e Venezuela. La sua estensione è di 6,7 milioni di km, pari a una volta e mezzo la superficie dell’Unione Europea. Circa il 60% di questa vasta area geografica del sud-America è situata in Brasile.
La deforestazione della foresta Amazzonica è un processo avviatosi a partire dagli anni ’40 del XX secolo e ha riguardato soprattutto le aree forestali brasiliane. Dall’inizio del XXI secolo la portata del fenomeno si è ridotta di circa il 70%. A contribuire al rallentamento sono stati più fattori: l’emanazione di una legge, il maggior numero di controlli da parte delle autorità locali, le campagne ambientaliste e il boicottaggio delle aziende responsabili della deforestazione. Nel 2009 inoltre il governo ha stabilito una politica del credito per l’Amazzonia: coltivatori e allevatori delle aree più rovinate sono stati esclusi dal credito a basso costo finché la deforestazione non è calata.
Quando si parla di foresta Amazzonica e deforestazione, le conseguenze non possono essere trascurate. Autentico polmone verde del pianeta, la foresta garantisce la salvaguardia delle biodiversità e l’equilibrio climatico assorbendo miliardi di tonnellate di carbonio. L’Amazzonia ospita inoltre tra il 10% e il 15% delle specie animali al mondo conosciute. Delle specie vegetali presenti, ben il 75% è unico di questa area, con il più alto numero di specie di pesci d’acqua dolce. Accentuare il fenomeno della deforestazione equivale a mettere a rischio una notevole quantità di specie animali e vegetali.
Tra le più grandi conseguenze della deforestazione si annoverano, però, principalmente quelle climatiche, su tutte il riscaldamento globale. Considerando il ruolo svolto dalle foreste pluviali per combattere il cambiamento climatico, si stima una perdita tra il 17% e il 20% di risorse di acqua per il pianeta se non si agisce concretamente e tempestivamente per la salvaguardia di questi ambienti. Le foreste infatti catturano circa un terzo dell’anidride carbonica rilasciata ogni anno a causa della combustione di gas, petrolio e carbone. Se vogliamo evitare l’aumento delle temperature oltre il grado e mezzo, dobbiamo esigere che ciò che resta delle foreste venga protetto.
Il raggiungimento di un equilibrio tra il consumo delle risorse e la loro rigenerazione è un obiettivo percorribile. Sostenibilità ambientale, sociale ed economica sono tre pilastri che devono viaggiare su rette parallele. Il compito delle nazioni, delle istituzioni e delle aziende è quello di volgere lo sguardo alla sostenibilità ambientale, agendo su più fronti. L’edilizia sostenibile è solo un esempio, al quale affiancare la capacità di ridare vita a oggetti e materiali attraverso il riciclo e di compiere piccole azioni quotidiane. Anche i cittadini sono chiamati ad essere sempre più sensibili alle tematiche green e legate alla sostenibilità.
Adottare uno stile di vita sostenibile nel quotidiano significa limitare l’utilizzo della plastica, evitare di spendere energia, privilegiare prodotti naturali per la casa. Ma non solo: la riduzione del consumo di alimenti di origine animale, l’acquisto di vestiti realizzati in modo eco-friendly, la scelta di prodotti alimentari a km zero, e tanto altro ancora, ci permette di strizzare l’occhio alla salvaguardia del pianeta.
Scegliere la sostenibilità anche per i consumi quotidiani di luce e gas è un altro passo fondamentale per l’adozione di uno stile di vita sostenibile e attento alle risorse ambientale. La scelta di un fornitore di energia 100%ECO come Acea Energia ci aiuta a fare la nostra parte nella tutela dell’ambiente.
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02 dicembre 2024 |