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DVB-T2: cosa cambia nel nuovo digitale terrestre

Via alla rivoluzione della tv: l’addio al vecchio sistema di trasmissione della Tv digitale che lascerà il posto al digitale terrestre di seconda generazione, il DVB T2 (cioè Digital Video Broadcasting Terrestrial 2), è iniziato ufficialmente il 20 ottobre 2021 e terminerà nel 2023

È cominciato così lo “switch off” del digitale terrestre, ovvero un periodo di transizione della durata di due anni durante i quali l’intera rete televisiva verrà gradualmente traghettata dal DVB tradizionale al DVB-T2. In cosa consiste? Semplice: tutte le trasmissioni televisive arriveranno nelle case degli italiani sfruttando il nuovo standard della tv digitale di qualità migliore e con la codifica di compressione video HEVC (High Effeciency Video Coding)

 

Perché si passerà al DVB-T2

Il motivo del passaggio ad uno standard tecnologico più evoluto è dovuto all’arrivo del 5G, la nuova tecnologia usata dalla telefonia mobile per il traffico dati: le frequenze della banda 700 MHz, porzione dello spettro elettromagnetico tradizionalmente riservato alla trasmissione dei canali TV nazionali e locali, dovranno essere ridotte per fare spazio al 5G. Il tutto avverrà mantenendo lo stesso numero di canali ma con prestazioni migliori nella trasmissione audio e video: in poche parole, più efficienza e meno inquinamento elettromagnetico.

 

DVB T2: quando arriva

 
Entro il 1 luglio 2022 le emittenti televisive presenti sul digitale terrestre abbandoneranno via via la banda 700 MHz lasciando libere quindi le frequenze assegnate alle compagnie telefoniche e passeranno dalla codifica video Mpeg-2 alla Mpeg-4, quella utilizzata per trasmettere tutti i canali in HD. Il processo di “refarming delle frequenze” iniziato il 15 novembre 2021 si concluderà nel 2023, quando tutte le reti televisive migreranno definitivamente verso il DVB T2

Secondo le ultime disposizioni inoltre i canali nazionali dovranno essere tutti obbligatoriamente codificati in Mpeg-4 entro l’8 marzo 2022, anche se alcuni come Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete4, Canale 5, Italia 1, La7, TV8, NOVE saranno trasmessi anche con il vecchio codec video Mpeg-2 sino al 31 dicembre 2022.

Per le tv locali il passaggio alla nuova codifica avverrà per aree geografiche simultaneamente ad alcuni step per lil cambiamento delle frequenze. A differenza delle emittenti nazionali, quelle locali non potranno invece trasmettere in simulcast con il vecchio codec Mpeg-2.

Il 20 ottobre 2021 la Rai ha spento il Multiplex 2 e il Multiplex 5 in tutte le regioni d’Italia e ha redistribuito i canali negli altri Mux passati in codifica Mpeg-4 (lil Multiplex, o MUG, è la tecnica usata per trasmettere i segnali del digitale terrestre. Questa tecnica permette di “impacchettare" le trasmissioni di diverse emittenti e farle viaggiare fino a casa nostra sulla stessa banda di frequenza elettromagnetica)

Da allora infatti trasmette sul digitale terrestre i canali tematici Rai 4, Rai 5, Rai YoYo, Rai Sport + HD, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium, Rai Scuola, esclusivamente con lo standard Mpeg-4 ed è necessario avere un TV o un decoder in HD per riceverli.

Anche i canali Mediaset TGcom 24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105 TV, R101 TV e Virgin Radio TV hanno cambiato codifica audio-video. 

DVB-T2

Passaggio dal digitale terrestre a DVB-T2: cosa fare

Ma cosa cambia con il passaggio al nuovo digitale terrestre? Gli scenari nell’immediato sono diversi e per gli spettatori si renderà necessario sostituire o semplicemente adeguare i propri impianti tv: 

  • per qualcuno sarà necessario acquistare un nuovo dispositivo perché reso obsoleto dalla tecnologia di ultima generazione, 
  • per qualche altro basterà aggiornare la tv al DVB-T2 o comprare un decoder compatibile con il DVB-T2

Vediamo nello specifico quali sono i passi necessari per capire in quale di questi casi ci si trova.

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Tv compatibili con il nuovo digitale terrestre 

Per verificare se durante lo “switch off” bisognerà cambiare la propria televisione è importante sapere che: 

  • in generale le tv vendute prima del 2010 dovranno essere sostituite da impianti ad alta definizione, come lo sono tutti quelli messi in commercio a partire dal 1 gennaio 2017, che per legge sono compatibili con gli standard Mpeg-4 e DVB T2;
  • si può effettuare un semplice test sintonizzando la tv sui canali 100 e 200 del telecomando: se appare il messaggio "Test HEVC Main10" vorrà dire che il televisore o il decoder sono abilitati a ricevere canali in HD;
  • nel caso in cui il test abbia invece esito negativo, sarà opportuno provare a risintonizzare i canali prima di precipitarsi in negozio ad acquistare una nuova tv. 

Certo è che dopo il 2023 le trasmissioni in DVB-T cesseranno e tutti i programmi verranno trasmessi solo in DVB T2. Per acquistare una tv compatibile con il digitale di nuova generazione è possibile approfittare del bonus tv, agevolazioni una tantum a favore dei cittadini messe a disposizione dal governo fino a dicembre 2022. 

Attualmente sono disponibili:

  • il bonus rottamazione TV che prevede uno sconto fino a 100 euro sul prezzo d’acquisto di un nuovo televisore a fronte della rottamazione di un vecchio dispositivo acquistato prima del 22 dicembre 2018. Ne possono usufruire tutti i contribuenti che versano il canone TV attraverso la bolletta elettrica o F24;
  • il bonus TV decoder rivolto ai nuclei familiari con ISEE inferiore a 20mila euro e consiste in uno sconto praticato dal venditore del dispositivo sul relativo prezzo di vendita, comprensivo di IVA, per un importo fino a 30 euro.

 

Decoder DVB-T2 e smart tv

L’alternativa se non si vuole sostituire la propria tv è quella di acquistare un decoder digitale terrestre di ultima generazione (DVB-T2) da collegare all’impianto.  Ecco alcune delle caratteristiche utili a orientarsi durante l’acquisto.
 

  • Assicurarsi che tra le specifiche tecniche sia presente l’indicazione DVB T2 HEVC / H.265 Main 10, propria del nuovo standard del digitale terrestre.
  • Controllare gli ingressi del televisore (SCART e HDMI) e accertarsi che il decoder abbia le uscite adeguate a questo tipo di connessioni
  • È preferibile che il dispositivo disponga di sistema PVR (Personal Video Recorder) e lettore multimediale (porte Usb). Questi modelli più avanzati consentono di registrare programmi tv o di connettere una memoria esterna per riprodurre film o musica.
  • Decoder smart: i più tecnologici rendono smart qualsiasi tv, sono infatti collegabili a internet e agli operatori TV (come Rai Play, Mediaset Infinity), permettono di utilizzare app e giochi, e di navigare sul web.
  • Accesso alle pay-tv: i decoder di ultimissima generazione consentono di accedere ai servizi di pay-tv (come Sky) grazie a uno slot dove inserire la smart card.
DVB-T2

A chi invece non si accontenta di un decoder, sul mercato sono disponibili una vasta serie di televisori iperconnessi di nuova generazione e capaci di offrire altissimi livelli di prestazione. La diretta conseguenza del passaggio al nuovo digitale terrestre sarà infatti un incremento dei sistemi integrati di smart tv e impianti home theatre. Secondo uno studio pubblicato nel 2021 da Strategy Analitycs il mercato delle smart tv, spinto dai colossi dello streaming e dalla progressiva digitalizzazione dei vari impianti, è destinato a crescere e si stima che nel 2026 almeno metà delle case nel mondo avrà una smart tv.

Per quanto riguarda l’Italia, dal forum “Media del domani: tecnologia, contenuti e consumo” tenutosi a novembre 2021, è emerso che sono 12 milioni le famiglie con una tv intelligente, destinate a diventare 13,5 milioni nel 2024. Migliora quindi la qualità e l’efficienza delle trasmissioni, le abitudini di milioni di italiani cambiano, le case diventano sempre più smart e i costi per sostenerle crescono come anche l’impatto sulla bolletta elettrica.

Questo potrebbe essere il momento di valutare il passaggio ad un fornitore digitale e sostenibile come Acea Energia. Scopri l'App MyAcea Energia dove puoi tenere monitorati i tuoi consumi e gestire le tue forniture ovunque ti trovi semplicemente utilizzando il tuo smartphone

21 marzo 2022