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L’energia geotermica è l’energia alternativa, pulita e rinnovabile che proviene da fonti geologiche di calore. Sfruttare il calore naturale del pianeta Terra è un principio antichissimo, noto fin dagli antichi Romani. Ed è proprio l’Italia a essere stato il primo Paese a sfruttare l’energia proveniente dal sottosuolo. Ma come funziona? Che cosa si intende per energia geotermica? Quali sono i suoi vantaggi e i suoi svantaggi? A cosa serve l’energia geotermica?
L’energia geotermica è l’energia termica generata e conservata all’interno del pianeta Terra. L’energia geotermica della crosta terrestre deriva dalla formazione del pianeta e dal processo di decadimento radioattivo di alcuni elementi presenti all’interno della Terra. Le sorgenti calde, cioè sorgenti di acqua riscaldata grazie al processo geotermico, sono conosciute fin dal Paleolitico e sfruttate per il riscaldamento degli ambienti anche dagli antichi Romani. Chi ha scoperto l’energia geotermica nel passato l’ha sempre utilizzata come fonte di calore e quindi per il riscaldamento, oggi invece questo tipo di energia è associata alla produzione di energia elettrica. In questo, l’Italia è stato un Paese pioniere. Nel 1904, a Larderello in Toscana, venne sperimentato il primo generatore geotermico a opera del principe Piero Ginori Conti. Fu il primo impianto a produrre elettricità a partire dal calore della Terra e precursore di numerose centrali geotermiche.
L’energia geotermica come fonte di produzione di energia elettrica è, insieme all'energia mareomotrice, tra le energie rinnovabili e pulite più diffuse in Italia e in Europa. Esistono tre tipologie di sorgenti geotermiche:
La sorgente idrotermica non si trova ad eccessive profondità, tra i 1.000 e i 2.000 metri e a seconda della pressione si considera come sorgente geotermica a vapore o ad acqua dominante. La maggior parte dei sistemi industriali oggi sfrutta questo tipo di sorgenti.
La sorgente geopressurizzata è più profonda e va dai 3.000 fino ai 10.000 metri. L’acqua qui contenuta raggiunge pressioni davvero elevate, di circa 1.000 atm e una temperatura intorno ai 160°C. I serbatoi geopressurizzati possono contenere anche quantità significative di metano e potrebbero produrre energia termica e idraulica (acqua calda in pressione) e gas metano.
La sorgente petrotermica si trova ancora più in profondità rispetto alle sorgenti idrotermiche e geopressurizzate. È composta prevalentemente da rocce calde senza acqua e per questo motivo è detta anche “Hot dry rock”. Nonostante conservino oltre l’80% di riserve geotermiche, le sorgenti petrotermiche sono di difficile sfruttamento a causa della mancanza di acqua.
L’energia geotermica sfrutta il calore presente sia nella crosta sia nel sottosuolo della Terra per generare energia elettrica. Questo processo è reso possibile grazie alle centrali geotermiche. Il rapporto dell’EGEC (European Geothermal Energy Council) ha riportato un ulteriore incremento di centrali geotermiche in Europa. Il 2019 si è chiuso con ben 130 siti attivi, 36 in sviluppo e 124 in fase di progettazione. Il segretario generale dell’EGEC, Philippe Dumas, ha dichiarato che l’energia geotermica non sarà utilizzata solo per scaldare e rinfrescare edifici e infrastrutture ma sarà impiegata anche nei processi industriali ed agricoli. Sostenendo inoltre che dal 2020 al 2030 ci sarà il “decennio geotermico”.
L’energia geotermica in Italia è all’avanguardia nel mondo. Dopo essere stati i primi a sfruttare l’energia proveniente dal sottosuolo all’inizio del 1900, il nostro Paese mantiene ancora oggi un buon primato nel settore. Le principali centrali elettriche geotermiche nel Bel Paese si trovano in Toscana, con ben 35 siti. Si concentrano nel triangolo Larderello-Travale-Radicondoli e sul Monte Amiata. Le province interessate (Siena, Pisa e Grosseto) sfruttano la geotermia in modo intenso per produrre un’energia elettrica sfruttata poi su tutto il territorio nazionale.
In Europa sono presenti impianti geotermici anche in Germania, Austria, Francia e Portogallo. Fuori dall’Europa troviamo la Turchia che sta conquistando un ruolo di primo piano grazie al suo interesse crescente nel settore. Attualmente, a livello mondiale le nazioni più attive nella produzione di energia geotermica risultano essere l’Indonesia e numerosi Stati Africani. Vanno inoltre menzionate le Filippine che producono il 27% dell’energia elettrica nazionale esclusivamente da fonti geotermiche.
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L’energia geotermica, in quanto fonte di energia pulita e rinnovabile, presenta diversi vantaggi:
L’energia viene continuamente prodotta indipendentemente dalle condizioni meteorologiche o atmosferiche, dall’alternanza giorno-notte o dalle temperature, è dunque, sempre disponibile.
Rispetto alle altre fonti di energia rinnovabile, la sorgente geotermica riesce a rilasciare e quindi a far produrre la maggiore quantità di energia elettrica.
Le centrali geotermiche sono silenziose e non emettono CO2.
Senza processi di combustione e grazie al riciclo del vapore prodotto, non ci sono scarti di produzione da smaltire. Questo ottimizza l’intero processo, rendendo gli impianti sempre più efficienti.
Come per tutte le fonti di energia, a un insieme di vantaggi innegabili si affiancano alcuni svantaggi da prendere in considerazione.
L’energia viene continuamente prodotta indipendentemente dalle condizioni meteorologiche o atmosferiche, dall’alternanza giorno-notte o dalle temperature, è dunque, sempre disponibile.
Rispetto alle altre fonti di energia rinnovabile, la sorgente geotermica riesce a rilasciare e quindi a far produrre la maggiore quantità di energia elettrica.
Non è da sottovalutare, infine, l’impatto paesaggistico delle centrali geotermiche industriali. A differenza di altre strutture simili, la centrale geotermica è particolarmente imponente e ricca di tubature, torri e costruzioni esterne. La valutazione preliminare deve includere l’impatto paesaggistico della zona in cui viene edificata.
Gli impianti fotovoltaici (con o senza accumulo), capaci di recuperare l’energia elettrica direttamente da sole, sono molto diffusi tra le famiglie italiane. Allo stesso modo, non sono rare le pale eoliche domestiche, che sfruttano la potenza del vento per produrre l’elettricità. Meno frequente, invece, è l’utilizzo della geotermia per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda attraverso l’installazione di un impianto geotermico domestico anche se la sua efficienza è spesso superiore ad altre pompe di calore. Come già evidenziato, la manutenzione è irrisoria e i consumi sono molto bassi, va considerato il costo iniziale di installazione oggetto però di incentivi statali.
Come molti altri interventi volti a migliorare il risparmio energetico, anche l’installazione di pompe di calore geotermiche rientra negli incentivi riqualificanti. Nel 2020, un ulteriore sostegno è arrivato grazie al Superbonus del 110%, introdotto dal Decreto Rilancio, in vigore fino al 30 Giungo 2022. Questa nuova misura individua due tipi di interventi: quelli trainanti e quelli secondari, cioè da abbinare ai primi. Gli interventi trainanti includono la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati.
I costi sono ammissibili, però, solo se l’intervento migliora la classe energetica dell’edificio di due classi o se si ottiene la più alta classe energetica possibile. Qualora questi requisiti siano rispettati, anche la pompa di calore geotermica potrà usufruire dell’incentivo fiscale.
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08 giugno 2021 |