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Energia Mareomotrice: l'energia rinnovabile del mare

L’utilizzo delle risorse naturalmente rinnovabili è una straordinaria opportunità per ridurre l’impatto ambientale. Anche per questo oggi gioca un ruolo importante l’energia mareomotrice, una fonte di energia alternativa.

Come funziona l’energia mareomotrice

La generazione di energia, mediante i naturali movimenti dell’acqua derivanti dalle maree, è quella che viene definita energia mareomotrice, ossia una fonte di energia rinnovabile e alternativa alle fonti fossili. Energia del mare ed energia dal mare: fin dai tempi antichi si utilizzavano i “mulini a marea” per sfruttare l’energia proveniente dalle onde del mare.

La potenza delle maree è in grado, in sole 12 ore, di smuovere circa 100 miliardi di tonnellate di acqua. Ma cosa sono le maree? Si tratta di un fenomeno naturale che provoca l'innalzamento e l'abbassamento del livello del mare, in conseguenza all'effetto gravitazionale della luna e del sole sulla Terra.

L’elemento che caratterizza le maree è il dislivello tra il punto di alta e il punto di bassa, che possiede generalmente un’ampiezza inferiore al metro, ma risulta comunque fortemente influenzata dalla zona e dalla configurazione del sito. Tanto che in alcuni angoli della Terra è possibile che si verifichino dislivelli anche fino a 20 metri. Ed è proprio in questi luoghi che ricavare energia si fa decisamente più interessante.

Energia Mareomotrice: energia rinnovabile del mare

Energia elettrica dal mare

Le acque dei mari e degli oceani occupano circa il 70% della superficie terrestre. Si tratta quindi di una riserva di energia praticamente inesauribile, in grado di generare tra i 20.000 e i 90.000 TWh di elettricità all’anno, ossia miliardi di kWh. Una fonte di energia rinnovabile proveniente dal mare, ancora non pienamente sfruttata, come invece accade con il sole e con il vento. Ne sono un esempio le pale eoliche domestiche in grado di sfruttare la potenza del vento - una delle più stabili nel corso dell’anno - in modo tale da generare energia elettrica, o i pannelli solari, le cui applicazioni in ambito domestico, e non, sono sempre più numerose.. Una possibilità ulteriore che ci viene fornita dalla natura per aumentare l’efficienza energetica  all’interno delle nostre abitazioni.

Origini e tecnologia dell’energia mareomotrice

L’intuizione di generare energia dal mare risale alla fine del XVIII secolo con il rilascio dei primi brevetti. Il primo, depositato per ricavare energia dal movimento delle onde del mare, risale al 1799. Ma solo recentemente, a causa del riscaldamento globale e dell’esaurimento delle riserve fossili, l’interesse per l’energia che proviene dal mare ha ripreso quota.

Diverse sono le tecnologie che utilizzano l'acqua del mare come forza motrice o che sfruttano il suo potenziale chimico o termico. Queste le fonti:
 

  • Onde (energia del moto ondoso)
  • Maree (energia mareomotrice)
  • Correnti marine (energia delle correnti marine)
  • Gradienti di temperatura (energia talossotermica o mareotermica)
  • Gradiente di salinità (energia osmotica o a gradiente salino)
     

Il meccanismo che alimenta una centrale che produce energia mareomotrice, prevede che il flusso dell’acqua la conduca verso e da un bacino, in cui viene raccolta per poi passare attraverso dei tunnel, naturali o artificiali. Mano a mano che l’acqua scorre acquista velocità, muovendo delle turbine collegate ai generatori elettrici. Il passaggio dell’acqua provoca la trasformazione dell’energia mareomotrice in energia meccanica, mentre un generatore provvede alla trasformazione in energia elettrica.

Ecco le principali modalità per ricavare energia dalle maree:

  • Centrali mareomotrici - Si tratta di sistemi a barriera, con un rilevante impatto ambientale, che si basano sullo spostamento orizzontale di grandi masse d’acqua.
  • Idrogeneratori - Si tratta di turbine marine galleggianti, a basso impatto ambientale, che sfruttano l’energia cinetica contenuta nella corrente di acqua, per produrre energia elettrica.

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L’energia mareomotrice in Italia

Anche il nostro Paese si è dimostrato attento all’utilizzo di questa fonte di energia rinnovabile, al punto di progettare la realizzazione di diversi impianti, soprattutto in ambito portuale.

Un impianto di energia mareomotrice è presente in Toscana a Punta Righini, dal 2013.

A Ganzirri, una frazione di Messina, esiste già la turbina di Kobold, ancorata al fondale marino e connessa alla rete elettrica nazionale con una potenza di circa 25 kW. 

Il porto di Civitavecchia, inoltre, ha predisposto l'installazione di due dispositivi: REWEC E WAVESAX, per produrre energia elettrica sfruttando aria compressa dal movimento delle acque.

In generale, l’Italia con i suoi 8.000 chilometri di costa risulta avere una predisposizione naturale per l’utilizzo dell’energia mareomotrice. La Sardegna, in particolare, possiede un enorme potenziale.

Energia Mareomotrice: energia rinnovabile del mare

Energia mareomotrice e transizione energetica: un’opportunità da sfruttare

L’energia mareomotrice può quindi rappresentare dunque un complemento alle altre energie rinnovabili come quella solare, idroelettrica ed eolica, e rivestire un ruolo fondamentale nella transizione energetica  in atto. Lo sfruttamento della forza delle onde, delle correnti e delle maree resta ancora piuttosto limitata, ma le potenzialità, come descritto, sono piuttosto promettenti.

Abbiamo dunque compreso quanto il futuro dell’energia sia indiscutibilmente legato alle fonti rinnovabili e pulite, proprio come l’energia marina. Scegli le migliori offerte luce per la tua casa: risparmia e fai una scelta consapevole, nel rispetto dell’ambiente!

26 marzo 2021