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Dall'illuminazione dell'ascensore fino all'illuminazione delle scale esterne, quello della gestione e della scelta della luce condominiale è sempre un tema ricco di questioni e di dubbi. Ad esserne interessati sono prima di tutto i progettisti, ovvero coloro che studiano a monte l'illuminazione di un condominio di nuova costruzione o prossimo alla ristrutturazione. Ma il tema interessa certamente anche gli amministratori di condominio, i quali hanno un ruolo chiave nel mediare le opinioni dei condomini, anche per quanto riguarda la gestione dell'illuminazione delle scale condominiali e degli spazi comuni.
Ciò non toglie, che a interessarsi alla questione della luce condominiale possa essere un inquilino del condominio stesso. In tutti questi casi l’intento è quello di realizzare un impianto di illuminazione che possa garantire allo stesso tempo sia una buona visibilità, per evitare incidenti, sia la massima efficienza energetica, per ridurre al minimo gli sprechi. Sono proprio questi, infatti, i due principali fattori da tenere in considerazione quando si parla di come illuminare un condominio: da una parte è necessario garantire un impianto di illuminazione adeguato ed efficiente, dall'altra è bene ridurre ogni spreco, per un risparmio energetico nonché ovviamente economico. Vediamo quindi alcuni suggerimenti su come gestire la luce condominiale.
Ancora prima di vedere i diversi tipi di impianti di illuminazione per condomini, vediamo quali sono le normative di riferimento. Tali disposizioni regolano il tema dell’illuminazione delle aree comuni degli edifici a uso residenziale, in modo da dare, ai progettisti e agli amministratori, delle linee guida da rispettare.
Partiamo dal decreto n°236 del 14 giugno 1989: all'articolo 4, punto 5, la norma dice che è sempre “preferibile una illuminazione naturale laterale” e che “si deve dotare la scala di una illuminazione artificiale, anche essa laterale, con comando individuabile al buio e disposto su ogni pianerottolo”. Non è quindi un caso che gli impianti di illuminazione delle scale condominiali presentino sempre degli interruttori completi di luce incorporata, così da poter essere individuabili anche al buio.
Anche la luce dell'ascensore segue delle regole precise: i riferimenti normativi per l'illuminazione dell'ascensore li troviamo nel D.M. 268/9 e della normativa UNI-EN81. In questo caso è interessante sottolineare che, in prossimità dell'apertura delle porte dell'ascensore, l'illuminazione a livello del pavimento dovrebbe sempre essere uguale o superiore ai 50 lx (ovvero lux, unità di misura dell'illuminamento, corrispondente a un lumen su metro quadro).
E ancora, per i condomini di nuova costruzione come per quelli soggetti a una ristrutturazione che comprenda una sostituzione dell'impianto di illuminazione condominiale, la norma di riferimento è la UNI 10380, che detta le regole per garantire una buona visibilità e una perfetta agibilità negli spazi comuni come scale, atri e corridoi.
Rispetto a quanto detto sopra, proseguiamo sottolineando che esistono dei valori specifici per l’illuminazione da rispettare nei diversi ambienti di un condominio. Il minimo a norma di legge è sempre e comunque 50 lux medi, questo può, però, variare in base al tipo di ambiente che si prende in considerazione.
Prendiamo per esempio le scale: in questo caso la norma suggerisce un’illuminazione tra i 50 e i 200 lx medi. Nel caso di semplici aree di passaggio, invece, i valori di riferimento sono tra i 10 e i 100 lux medi, valori che si ripetono uguali anche nel caso degli ambienti riconoscibili come autorimesse condominiali.
Un discorso a parte va fatto per tutti quegli edifici che presentano un'altezza antincendio maggiore di 32 metri. L’'altezza antincendio non corrisponde all'altezza effettiva di un edificio, quanto invece alla distanza tra il livello esterno più basso – ovvero il livello di terreno più basso in cui si potrebbe trovare l'autoscala – e la soglia della finestra o del balcone più alto – ovvero il punto più alto raggiungibile dall'autoscala per procedere all'evacuazione dell'edificio e con l'accesso. Negli edifici con altezza antincendio superiore a 32 m deve essere obbligatoriamente presente un sistema di illuminazione di sicurezza, che deve garantire un’affidabile illuminazione e la segnalazione delle vie di esodo.
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Quando si parla di impianti d'illuminazione condominiali si pensa immediatamente alle scale e agli atrii dei palazzi, e quindi all'illuminazione degli ambienti interni. Le norme fino a qui citate garantiscono una condizione in cui la luce sia sufficiente per potersi muovere in modo del tutto sicuro. Se a questo aggiungiamo anche aspetti legati all'estetica e all'efficientamento energetico. le opinioni possono essere anche molto differenti, soprattutto all'interno di condomini in cui è necessario trovare un punto d'incontro tra una pluralità di inquilini con idee differenti. La questione diventa più complicata all'aumentare del numero dei punti luce.
Negli androni, per esempio, è necessario prevedere la presenza di minimo un punto luce, il quale può essere posizionato classicamente al soffitto, in posizione centrale, oppure a parete, scegliendo per esempio dei faretti LED, eventualmente orientabili: la grandezza, il numero e la potenza dei faretti devono essere scelte in base alle dimensioni dell'androne.
Per quanto riguarda l'illuminazione delle rampe di scale condominiali, la scelta tipica è ovviamente quella dell'illuminazione a parete, nonché delle plafoniere per i pianerottoli.
Quando si parla di illuminazione condominiale, questa comprende anche gli impianti luce per le aree esterne, ovvero l'illuminazione dell'ingresso, del giardino, dei parcheggi, del viottolo e dei metri circostanti l'edificio. Qui la scelta delle tipologie di luci è ancora più varia: si parla di plafoniere per esterno delle più differenti forme, di plafoniere segnapasso, di lampioni da giardino e di lampioni veri e propri. L'aspetto normativo, quando si parla dell'illuminazione degli spazi condominiali esterni, è in ogni modo meno stringente, lasciando margini di movimento più ampi ai soggetti preposti.
Di certo, negli ultimi anni, l’esigenza di avere alte performance, unita a quella di risparmio energetico e di resa estetica, hanno indirizzato gli amministratori condominiali verso le lampadine LED, che permettono di illuminare profusamente e, allo stesso tempo, di ridurre in modo concreto le spese in bolletta, a beneficio di tutti i condomini. Compatibili con ogni tipo di impianto e di attacco, le lampadine LED presentano un minore fabbisogno energetico a fronte di un'illuminazione maggiore rispetto alle lampadine classiche, e spiccano per la loro longevità. Va poi sottolineato che le lampadine LED presentano un'emissione di calore ridotta, non contengono mercurio e non emettono alcun tipo di gas nocivo per l'ambiente, a fronte di uno smaltimento più semplice e sostenibile.
In caso di dubbi su come realizzare una corretta illuminazione del condominio, o su quali soluzioni adottare per raggiungere la massima efficienza energetica dell’edificio, è importante rivolgersi ad esperti del settore. Acea Energia mette a disposizione sul sito un form online per richiedere una consulenza personalizzata da uno specialista che avrà cura di illustrare tutte le soluzioni per permetterti di scegliere l’offerta più adatta alle abitudini e necessità di consumo di energia elettrica e gas naturale.
03 febbraio 2022 |