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Come dovrebbero essere le luci in ufficio? O meglio, come dovrebbe essere la luce alla scrivania? Fino a non molto tempo fa, quando si parlava dell'illuminazione della postazione di lavoro, e in particolar modo della scrivania, si pensava immediatamente all'illuminazione degli uffici, ovvero di spazi progettati appositamente per ospitare un certo numero di postazioni da lavoro, ognuna funzionale e pensata per garantire al dipendente le migliori condizioni possibili per lavorare. Quest’ultimo periodo di pandemia ha contribuito al diffondersi in maniera del tutto rapida del lavoro da remoto e dello smart working. Al giorno d'oggi, quindi, lo scenario sta cambiando.
C'è chi lavora completamente da casa per tutta la settimana, chi spezza la settimana tra giornate in ufficio e giornate tra le mura domestiche, e via dicendo: in ogni caso, quando si tratta di consigli pratici per lavorare in smart working, l'illuminazione della scrivania è uno dei temi più importanti. Tutti avranno sperimentato almeno una volta la difficoltà nel lavorare in una postazione poco o male illuminata, capendo all'istante che la luce sbagliata o insufficiente danneggia la produttività e affatica di più. Alla lunga, peraltro, lavorare con un' illuminazione inadatta potrebbe portare a problemi di salute. Da qui, dunque, l'attenzione diffusa per le lampade per pc e in generale per l'illuminazione della postazione di lavoro. Vediamo come affrontare questo argomento per avere sempre la giusta luce in ufficio, a casa oppure in azienda.
Investire in lampadine e lampade che permettano di avere una buona illuminazione è una necessità. A dimostrarlo sono due studi condotti dall'Università Tecnica di Ilmenau, (uno del 1997 e l‘altro del 2000) In entrambi i casi i ricercatori sono andati a misurare la produttività dei lavoratori confrontandola con i livelli di illuminazione, per scoprire che al ridursi dell'intensità luminosa è possibile incontrare performance peggiori, maggiore affaticamento, nonché un numero più alto di errori. A conferma di ciò esistono anche degli studi effettuati dalle società assicurative, le quali sottolineano lo stretto rapporto che esiste tra incidenti e luminosità insufficiente a lavoro. I rapporti dei ricercatori e le ricerche a lungo termine stabiliscono che un'intensità luminosa di 600 Lux è il valore consigliato per la tipica postazione di lavoro nel settore industriale, mentre le statistiche degli istituti di assicurazione contro gli infortuni sottolineano che due terzi degli incidenti registrati si verificano su postazioni di lavoro con intensità luminosa inferiore a 500 Lux. Quindi sì, investire in illuminazione per ufficio conviene in entrambi i casi, sia nelle aziende, che in caso di lavoro in smart working.
Chi è alla ricerca di consigli pratici per migliorare l’illuminazione da ufficio si renderà conto che non esiste una regola valida per ogni situazione. Ci sono diversi fattori che incidono su quale sistema d’illuminazione della scrivania scegliere: il numero di finestre della stanza, la grandezza dell'ambiente, il numero di scrivanie presenti, il tipo di schermo utilizzato e via dicendo. Esistono però alcune regole generali, a partire da alcune norme da rispettare. Prima di approfondire tali regole, però, è bene specificare come è possibile misurare in modo corretto l'illuminazione di una postazione di lavoro.
Si parla, in genere, di due valori differenti, ovvero di lumen e di lux. Queste due unità di misura sono simili, ma differenti. I lux sono l'unità di misura dell'illuminamento, mentre i lumen sono l'unità di misura del flusso luminoso. Per capire la differenza, basta pensare che mentre i lumen di una lampada sono costanti, a prescindere da quanto gli oggetti illuminati siano vicini o lontani, i lux con i quali gli oggetti sono illuminati variano a seconda che ci si avvicini o allontani dalla lampada. Ecco perché quando si compra una lampada si fa riferimento ai lumen, mentre dovendo decidere se c'è abbastanza luce per leggere si guardano i lux che "arrivano" all'occhio.
In linea di massima, per farsi un'idea dei valori di riferimento, ogni scrivania con pc dovrebbe avere un'illuminazione pari a 500 lux, ma va detto che si consiglia sempre di raggiungere quota 1.000 lux.
Quali sono quindi le norme che indicano i valori di riferimento per quanto riguarda l'illuminazione della postazione di lavoro? La norma europea EN 12464-1:2011 (“Luce e Illuminazione – Illuminazione dei luoghi di lavoro – Parte 1: Luoghi di lavoro interni”), indica i requisiti di illuminazione nei posti di lavoro in interni, in modo da rispondere alle esigenze di comfort visivo e di prestazione dei lavoratori.
I parametri che caratterizzano l'ambiente luminoso con luce artificiale sono diversi. Tra i principali vi sono:
Nello specifico, per le aree di lavoro di attività generali con un medio livello di attenzione (come gli ambienti di ufficio e le postazioni al videoterminale), l’illuminazione dell’area di lavoro non dovrebbe essere inferiore a 500 lux.
Per attività più complesse, che richiedono maggiore precisione, come la progettazione, grafica, disegno, ecc, l’intensità dell’illuminazione richiesta è invece più elevata (750-1000 lux).
In generale, in relazione ai videoterminali, è necessario utilizzare fonti luminose che creino il giusto contrasto tra schermo e ambiente circostante, evitando riflessi sullo schermo e abbagliamenti, posizionando le fonti luminose in modo corretto. L’illuminazione artificiale quindi dovrà essere valutata anche sulla base di quella naturale, tenendo conto ad esempio della presenza e della posizione di finestre, pareti trasparenti o traslucide, pareti di colore chiaro o luminescente.
Il colore della luce è un aspetto importante per l’illuminazione di una scrivania con pc. Certo, la perfezione sarebbe sempre quella di poter contare su una luce naturale, o perlomeno su una combinazione tra illuminazione naturale e illuminazione artificiale. Questo non è sempre possibile, quindi il consiglio è quello di puntare su una luce artificiale che si avvicini cromaticamente a quella naturale, senza però essere eccessivamente calda.
La temperatura del colore determina la componente bianca della luce. Più elevata è la temperatura del colore, più bianca è la luce. Questo valore viene misurato in gradi Kelvin e i valori spaziano da 2700 K fino a circa 8000 K. Un valore di 2700 K indica una luce calda e rilassante, tipica delle lampadine che si utilizzano in casa. Per lo spazio di lavoro, dunque, il colore ideale della luce si aggira sui 4000 K, per garantire un effetto stimolante che offra comunque abbastanza calore, non risultando né troppo luminoso né troppo freddo.
La postazione di lavoro dovrebbe sempre essere illuminata da una combinazione di illuminazione diretta e indiretta, evitando allo stesso tempo riverberi e riflessi. Nel caso di luce diretta, il fascio luminoso è proiettato direttamente sugli oggetti da illuminare, senza alcun tipo di riflessione artificiale. Con una luce indiretta, invece il fascio colpisce gli oggetti da illuminare dopo una riflessione, solitamente sul soffitto o talvolta anche contro una parete.
È fondamentale che l’unione tra luci della stanza e lampada pc garantisca un'illuminazione uniforme dell’area intorno allo schermo, per non affaticare gli occhi; con un buon mix di illuminazione diretta e indiretta è possibile attenuare le differenze di luminosità.
A prescindere dal mix adottato per illuminare la postazione di lavoro, è utile non dimenticare anche l’aspetto dell'efficienza energetica. Il sistema di illuminazione per ufficio è infatti perfetto quando garantisce un giusto livello di luce senza sprechi energetici, così da ridurre i costi nonché gli impatti per l'ambiente. Il consiglio è quindi sempre quello di utilizzare lampadine a risparmio energetico, le quali riescono a illuminare di più a fronte di un dispendio minore. Inoltre durano più a lungo, così da tagliare drasticamente sia i costi di ricambio, sia il lavoro di riciclo.
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24 gennaio 2022 |