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Impianto elettrico a norma: come funziona e perché conviene

L’impianto elettrico è l’insieme delle componenti che rende possibile la generazione e distribuzione della corrente elettrica all’interno di un’abitazione o nei luoghi di lavoro. Ma per garantire adeguati livelli di sicurezza è importante rispettare determinati requisiti, è necessario, cioè, che l’impianto elettrico rispetti gli standard secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Oltre ad aumentare il valore di un immobile, infatti, gli impianti elettrici ben funzionanti ci mettono al riparo da eventuali malfunzionamenti e dispersioni di corrente, che potrebbero avere un impatto significativo sulla bolletta della luce.

Scopriamo insieme come è fatto un impianto elettrico, come realizzarlo e quali sono le certificazioni necessarie.

Come funziona l’impianto elettrico di casa

Un impianto elettrico è composto da una serie di elementi. I più importanti sono:
 

  • il contatore
  • il quandro elettrico
  • i cavi elettrici
  • l'impianto di messa a terra
  • le cassette di derivazione
  • l'interruttore differenziale e magnetotermico

 

Impianto elettrico

Contatore


Il contatore dell’impianto elettrico di una casa è il dispositivo che consente di misurare la quantità di energia consumata dal cliente all’interno di un’abitazione. Il contatore fornisce i seguenti dati:

  • Ora corrente;
  • Numero del contatore;
  • Numero di utenza;
  • Media della potenza assorbita ed erogata negli ultimi minuti; 
  • A + = Totalizzatore energia attiva (quella che viene effettivamente consumata dai dispositivi elettrici) assorbita, espressa in kilowattora kWh;
  • A - = Totalizzatore energia attiva ceduta, sempre espressa in kWh;
  • RQ1 = Energia reattiva (la quota di energia che invece di essere consumata immediatamente viene immagazzinata e rilasciata nella rete elettrica) induttiva assorbita espressa in Kilo Volt Amper Reattivi all'ora (kVARh);
  • RQ2 = Energia reattiva capacitiva prodotta espressa in kVARh
  • RQ3 = Energia reattiva induttiva prodotta espressa in kVARh
  • RQ4 = Energia reattiva capacitiva assorbita espressa in kVARh
  • A+(T1), (T2), (T3) e (T4) = Totalizzatore energia attiva assorbita in quattro diverse fasce orarie.

Quadro elettrico

Il quadro elettrico è installato a valle del contatore e ha la funzione di garantire la sicurezza dell’impianto elettrico domestico e la distribuzione dell’energia attraverso il collegamento dei cavi con la scatola di derivazione principale. I quadri elettrici si differenziano tra quelli per impianti elettrici civili e quelli per impianti industriali; svolgono le stesse funzioni con la differenza che i primi sono in uso nelle abitazioni private o in luoghi pubblici come le scuole, mentre i secondi sono utilizzati nel settore industriale. La principale differenza risiede nella potenza impiegata, molto più elevata nei quadri elettrici di tipo industriale, per via della potenza e delle dimensioni.

Cavi e condutture

La corrente elettrica viene trasportata tramite i cavi elettrici, fili metallici protetti da una guaina isolante. La distribuzione avviene grazie alle tubazioni incassate nelle pareti e nei pavimenti, il cui tracciato viene indicato sullo schema di impianto elettrico, un documento di progettazione indispensabile, utile anche per futuri interventi (a meno che non si adotti un impianto elettrico a vista, collocato cioè esternamente alle pareti).  

Impianto di messa a terra

La messa a terra è un sistema di protezione fondamentale in ogni impianto elettrico a norma e ha il compito di proteggere le persone dal rischio di folgorazione grazie a un sistema di dispersori collocati nel terreno.

Cassette di derivazione

Le cassette di derivazione sono l’elemento base per la distribuzione di energia degli impianti elettrici civili. Solitamente esiste una cassetta di derivazione principale, che ripartisce la conduttura verso le altre cassette di derivazione secondarie, per raggiungere le diverse stanze. Il loro posizionamento e il tipo di collegamento sono indicati nello schema dell’impianto elettrico.

Interruttore automatico differenziale

L’interruttore automatico differenziale - o salvavita è il principale dispositivo di sicurezza di un impianto elettrico a casa ed è obbligatorio per legge. Rileva le differenze tra la quantità di corrente elettrica in entrata e quella della corrente in uscita dall’impianto e le mantiene in equilibrio; in caso di squilibrio il salvavita scatta e fa saltare il circuito elettrico di casa e quindi il contatore. Il differenziale è così in grado di interrompere il flusso di corrente in un circuito elettrico al fine di evitare dispersioni, malfunzionamenti o folgorazioni: il suo compito è quello di proteggere l’immobile e di scaricare il flusso elettrico verso terra.

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Impianto elettrico

Come si fa un impianto elettrico a norma 

Un impianto elettrico a norma deve essere, innanzitutto, progettato. Questo processo richiede l’intervento di personale qualificato, in grado di definire la struttura dell’impianto elettrico più adatto al tipo di abitazione e alle esigenze dei suoi occupanti. Per realizzarlo terrà conto, infatti, della disposizione dell’arredamento nella casa, dei punti migliori per installare gli elettrodomestici e della distribuzione delle prese di corrente. Il tecnico abilitato rilascerà i seguenti tipi di documenti:

  • schema elettrico dell’impianto di casa: un disegno tecnico che illustra le caratteristiche costruttive e funzionali dell’impianto, al fine di monitorarne tutte le parti e valutare futuri interventi;
  • un preventivo con la stima del prezzo dei lavori con l’elenco del tipo e dei costi dei materiali e della manodopera;
  • dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico (a lavoro concluso): certifica che l’impianto è stato realizzato secondo le norme vigenti e ne attesti la conformità. 

Impianto elettrico a norma: cosa dice la legge

Un impianto elettrico a norma deve rispettare specifici standard di funzionalità e sicurezza, includendo tutte le componenti essenziali precedentemente citate; Le principali normative di riferimento sono:

  • DM 22/01/2008 n. 37

Un primo sistema di regole sull’installazione, la progettazione e la certificazione degli impianti elettrici è stato introdotto nel 1990 e sostituito nel 2008 dal Decreto Ministeriale DM 37/08 che prevede determinate disposizioni:

o    solo operatori qualificati (iscritti all’Albo installatori impianti elettrici) possono intervenire sugli impianti;

o    obbligo di una dichiarazione di conformità;

o    obbligo di adeguare gli impianti esistenti ai dispositivi di sicurezza previsti dalla legge.

  • Norma CEI 64-8. 

La normativa CEI 64-8 definisce gli standard minimi per la realizzazione degli impianti elettrici, sia domestici che per edifici residenziali, commerciali, industriali e pubblici. Tra le disposizioni principali:

o    obbligo di tre livelli prestazionali diversi, che variano in base alle esigenze dell’utenza:

- Livello Base: prevede un numero minimo di punti luce e di prese elettriche, che varia in base alla superficie dell’abitazione;

- Livello Standard: oltre a quelli del punto 1, prevede l’installazione di un sistema di controllo dei carichi per evitare sovraccarichi;

- Livello Domotico: comprende funzionalità avanzate, come sistemi di sorveglianza antintrusione, controllo dei carichi, gestione della temperatura e automazione delle serrande.

o    dimensionamento della potenza in base alla superficie: 3 kW per superfici fino a 75 metri quadri, 6kW per tutte le altre.

o    progettazione dell’impianto che minimizzi i rischi di incendio, folgorazione e anomalie nel funzionamento;

o    installazione conforme ai requisiti di sicurezza e funzionalità;

o    misure di protezione contro i contatti diretti o indiretti, sovratensioni o sovraccarichi;

o    obbligo di verifiche e manutenzione periodica;

o    criteri per l’efficienza energetica attraverso la promozione di tecnologie che riducano ad esempio il consumo come l’automazione degli impianti, l’adozione di sistemi di gestione dell’energia, l’uso di apparecchiature ad alta efficienza e illuminazione a Led.

Le spese per un impianto elettrico a norma sono variabili, ma chiaramente non è una delle voci su cui si può pensare di voler risparmiare. Non si tratta di costi elevati, ma di un investimento sulla propria sicurezza e, quindi, sul proprio futuro.

Sicurezza e risparmio in bolletta

Realizzare un impianto elettrico efficiente e a norma non è soltanto importante per garantire la sicurezza degli ambienti domestici ed evitare, ad esempio, dispersioni di energia che potrebbero far trovare brutte sorprese in bolletta, ma è fondamentale per ottimizzare i consumi e risparmiare. 

 

17 dicembre  2024