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L’impianto elettrico è l'apparato che fornisce la corrente elettrica negli edifici. Sicurezza, valore e risparmio: i motivi per mantenere l’impianto elettrico a norma sono essenzialmente questi tre. Oltre a garantire un prezzo d’acquisto maggiore all’immobile, infatti, gli impianti elettrici ben funzionanti ci mettono al riparo da eventuali problemi e da dispersioni di corrente, eventi che hanno un impatto significativo sulla bolletta della luce. Vediamo insieme come sono fatti, quali tipologie esistono e qual è il costo di un impianto elettrico.
Un impianto elettrico è composto da una serie di elementi. I più importanti sono:
Il contatore, o misuratore elettronico (smart meter), è un dispositivo installato in ogni abitazione che serve a misurare la potenza attiva e la potenza reattiva immesse e prelevate. Questa duplice funzione si riferisce alle utenze che, grazie all’autoproduzione derivata dalle fonti rinnovabili (come, per esempio, gli impianti fotovoltaici), riescono a generare energia elettrica e possono fornirla alla rete. Il contatore fornisce i seguenti dati:
Il quadro elettrico è installato a valle del contatore e ha la funzione di regolare la sicurezza degli impianti elettrici. Questo, infatti, permette di alimentare o scollegare una o più componenti dell’impianto elettrico. I quadri elettrici si differenziano per impianti elettrici civili o impianti industriali, pur mantenendo le stesse funzioni. I primi sono quelli in uso nelle abitazioni private o in luoghi pubblici come le scuole, mentre i secondi sono utilizzati nel settore industriale. La differenza maggiore risiede nella potenza impiegata che, di conseguenza, necessita di un quadro elettrico differente, dotato spesso di un’apposita cabina elettrica.
La corrente elettrica viene trasportata tramite cavi elettrici e condutture. La distribuzione avviene grazie alle tubazioni incassate nelle pareti e nei pavimenti, il cui tracciato viene registrato sullo schema di impianto elettrico, un documento di progettazione indispensabile non solo in fase di progettazione, ma anche per futuri interventi (a meno che non si adotti un impianto elettrico a vista). Il disegno tecnico mette in rilievo le caratteristiche costruttive e funzionali dell’impianto, al fine di monitorarne tutte le parti e valutare future connessioni.
La messa a terra di protezione è fondamentale in ogni impianto elettrico a norma (D.Lgs. n. 81/2008, Decreto ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008, norma CEI 64-8/4) e ha il compito di mantenere le masse metalliche al potenziale di terra. È fondamentale perché è questo il sistema che protegge le persone dal rischio di folgorazione ed è composto da uno o più dispersori collocati nel terreno.
Le cassette di derivazione sono basilari per la distribuzione degli impianti elettrici civili. Solitamente esiste una cassetta di derivazione principale, che ripartisce la conduttura verso le altre cassette di derivazione secondarie, raggiungendo le diverse stanze. Il loro posizionamento e il tipo di collegamento sono indicati nello schema impianto elettrico.
L’interruttore automatico differenziale - o salvavita - è il principale dispositivo di sicurezza di un impianto elettrico. È in grado di interrompere il flusso di corrente in un circuito elettrico al fine di evitare dispersione elettrica, guasti o folgorazione fase-terra. È quello che “scatta” se un elettrodomestico va in corto circuito o per proteggere persone e animali da un macroshock elettrico. L’interruttore è automatico ed è detto differenziale perché è basato sulla rilevazione della differenza di correnti elettriche in ingresso e in uscita.
La norma che regola la corretta definizione di un impianto elettrico risponde sia al DM 22/01/2008 n. 37 sia alla norma Cei 64-8. Non si tratta solo di sicurezza, ma un impianto a norma garantisce standard di funzionalità e fruibilità per gli utenti. Un impianto elettrico a norma deve includere tutte le componenti precedentemente citate, essenziali per l’usabilità dello stesso.
Il costo impianto elettrico a norma è variabile, ma chiaramente non è una delle voci su cui si può pensare di voler risparmiare. Non si tratta di costi elevati, ma di un investimento sulla propria sicurezza e, quindi, sul proprio futuro.
Un certificato fondamentale a conclusione di ogni lavoro sull’impianto è la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico. È un’attestazione ufficiale, redatta dal personale tecnico incaricato dei lavori, che certifica che l’impianto elettrico è stato costruito rispettando tutte le norme di legge.
Questa dichiarazione non può essere redatta da chiunque: solo i professionisti del settore in possesso dei requisiti previsti dalla legge (come l’iscrizione all’Albo installatori impianti elettrici) possono infatti installare un impianto elettrico a norma e di conseguenza fornire adeguata documentazione sulla base del modello indicato nel DM 37/08 e aggiornato con il Decreto 19 maggio 2010.
Realizzare un impianto elettrico efficiente e a norma non è soltanto un importante accorgimento per rispettare la sicurezza degli ambienti domestici, ma anche uno dei più importanti strumenti per monitorare i consumi e contenere i costi della bolletta della luce.
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27 aprile 2023 |