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Quando il rinnovo del proprio salotto o la ristrutturazione di casa sono obiettivi all’orizzonte, come non pensare a un impianto home theatre? L’installazione di un sistema home theatre rientra nella ‘lista dei desideri’ di ogni famiglia. Gli aspetti positivi sono tanti, ma bisogna considerare anche le spese per la realizzazione dell’impianto e quelle legate ai suoi consumi. Se le prime possono essere ritenute una tantum, le seconde hanno invece un impatto continuativo sul budget familiare. Vediamo allora come creare un impianto home theater e qual è la soluzione migliore per ottimizzare consumi e costi.
L’home theatre combina vari componenti elettronici con l’obiettivo di replicare nel proprio salotto l’esperienza vissuta in una sala cinematografica. Quando si parla di home theatre ci si riferisce a componenti, come audio e video, che camminano parallelamente con l’obiettivo comune di perfezionare ogni dettaglio per aumentare l’enfasi della visione anche su un normale televisore.
Tuttavia, la definizione di home theatre per tv pone in risalto soprattutto l’audio. Il sistema, infatti, riproduce i contenuti audio come se ci si trovasse al cinema o, appunto, in un teatro. Il funzionamento di questi impianti è molto semplice, basta collegarli a una televisione tramite il cavo di uscita audio. In questo modo le casse ricevono l’input e la consolle determina da quali casse far uscire l’audio.
L’efficienza di un sistema audio home cinema dipende pertanto dall’uscita, che può essere via cavo o wireless. Ne deriva che le variabili che incidono sulla resa del sistema non sono solo la potenza, il wattaggio e il numero di casse, ma anche il tipo di impianto e il suo posizionamento influiscono sulla resa finale.
Quante casse utilizzare? È meglio orientarsi verso un impianto Dolby Surround o è preferibile il Dolby Digital? Nel momento in cui si decide di realizzare un impianto home theatre, le prime domande da porsi sono proprio queste. In precedenza abbiamo parlato dei fattori che determinano l’efficacia degli impianti, ma in base a cosa sceglierli? Innanzitutto è necessario saper distinguere le tipologie di casse: 2.1 (Surround) o 5.1 (Digital). Nel primo caso i suoni sono rifiniti e si ha una particolare cura negli alti e nei bassi. Nel secondo, invece, il suono risulta meno rifinito ma il coinvolgimento è maggiore. La riproduzione dell’effetto cinema, con le casse 5.1, è dunque più fedele. Quando si incontrano le etichette “2.1” “3.1” “4.1” e “5.1”, occorre però capire di cosa si stia parlando: i primi numeri identificano semplicemente i diffusori presenti, mentre il “.1” sta ad indicare la presenza del subwoofer.
Per quanto riguarda la potenza, invece, il consiglio è quello di valutare i dati RMS e PMPO, rispettivamente gli indicatori oltre cui il suono viene distorto e il limite massimo accettato dal diffusore. Per una resa ottimale di un sistema home theatre è preferibile avere un wattaggio superiore ai 500 kW. Per il posizionamento dell’impianto, va ricordato che la cassa più grande deve essere collocata in posizione centrale, le casse laterali andranno poste a destra e sinistra (rispettando la stessa distanza dal televisore), mentre quelle posteriori dovranno essere collocate sufficientemente lontane dal televisore e in parallelo rispetto a quelle frontali, per una più omogenea riproduzione del suono.
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Sempre più spesso si sente parlare di impianti wireless home theater: in cosa si differenziano da quelli via cavo? Un impianto home theater wireless non prevede i fili. I cavi, ovviamente, garantiscono una resa migliore azzerando il rischio che ci siano rumori di fondo e interferenze. L’utilizzo del wireless tuttavia è ormai ampiamente diffuso, anche grazie alla presenza di sempre più elettrodomestici smart nelle case, pertanto questa soluzione non può essere trascurata. Nell’era della domotica, in cui il wireless ricopre un ruolo centrale, lo scenario home theatre wireless è perfetto. Soprattutto se si hanno difficoltà a nascondere o mascherare i fastidiosi cavi che girano intorno al televisore.
Il vantaggio principale dell’home theatre wireless risiede nella possibilità di spostare i diffusori a piacimento. L’installazione risulta essere più semplice e intuitiva: tutti i dispositivi si collegano tramite bluetooth mentre il cavo resta vincolante per la sorgente centrale. Di contro, però, la resa dell’audio è inferiore rispetto a quella di un home theatre con cavo perché il suono viaggia in formato compresso ed è soggetto ad eventuali rallentamenti dipendenti dalla velocità della connessione domestica.
Un impianto home theatre è senza dubbio tra gli elettrodomestici più costosi. La spesa che si sostiene per il consumo di questo sistema è tra quelle che maggiormente impattano sulla bolletta della luce, ovviamente il tutto va comprensibilmente relazionato al consumo che si fa dell’impianto. Un buon sistema home theatre ha una potenza totale superiore ai 500 watt che comprende quella necessaria per il televisore e quella per le casse acustiche. Attenzione però a non confondere la potenza dichiarata con quella reale. La potenza massima espressa e i consumi non sono infatti, per regola, i medesimi, come viene dichiarato dalle stesse aziende sulle schede tecniche. L’utilizzo dell’impianto, nell’arco di una giornata e del mese, è direttamente proporzionale alla spesa in bolletta.
I costi che incidono maggiormente per la realizzazione di un sistema home theatre sono quelli relativi all’impianto audio. In questo caso, più il sistema è articolato e più i prezzi aumentano. Va ricordato che il costo di un impianto home cinema dipende dal numero dei componenti e dalla loro qualità. L’home theatre è infatti, come abbiamo avuto modo di vedere, l’insieme delle apparecchiature audio e video indispensabili per la riproduzione domestica. La spesa per avere dei bassi che riproducano un audio assimilabile a quello di una sala cinematografica non può essere inferiore ai 500€.
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27 settembre 2021 |