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L'importanza delle api

La loro comparsa sulla Terra è probabilmente anteriore a quella dell’uomo, come dimostrano alcuni ritrovamenti fossili che fanno risalire la loro presenza sul nostro pianeta a quasi 100 milioni di anni fa. Le api vengono considerate simbolo di operosità, vivono in comunità e nessuna sopravvivrebbe da sola, ma sono soprattutto sentinelle della biodiversità. Perché? Perché oltre a produrre miele, sono degli impollinatori. L’attività di impollinazione delle api garantisce infatti la riproduzione di diverse piante selvatiche e la nascita di varie colture, regolando così i differenti ecosistemi.
Se scomparissero, si romperebbe una catena naturale che sarebbe molto difficile ricreare, con conseguenze anche sul mondo agricolo. Scopriamo insieme perché le api in via di estinzione vanno protette e perché sono così preziose per l’ambiente e per l’uomo.

Un po’ di storia

La storia delle api ci dice che questi insetti impollinatori vivevano sul nostro pianeta molto prima rispetto all’essere umano. Lo testimonia ad esempio il ritrovamento di un’ape all’interno di un blocco di ambra fossile di ben 100 milioni di anni, in una miniera del Myanmar; sarebbe lei l’ape più antica di cui si abbia traccia. Ma la notizia più significativa per la comunità scientifica è stato il ritrovamento, all’interno del fossile, di pollini e parassiti, il che testimonia come il legame tra api e piante fosse già presente in un’era ancora dominata dai dinosauri. Quello che non sappiamo invece è quando le api, che si nutrono di nettare e discendono da vespe carnivore, siano diventate “vegetariane”.
Non si sa neanche quando l’uomo iniziò ad allevarle: l’unica certezza è che il miele si usa da circa 12 mila anni e che l'apicoltura veniva praticata già ai tempi dell'Antico Egitto, come dimostrerebbero alcune scene raffiguranti la raccolta e la conservazione del miele, rinvenute nel tempio del re della V dinastia Niuserra a Abusir, risalente al 2500-2350 a.C. circa.

Vita delle api

Le api vivono in comunità: è questa la loro caratteristica principale, da sole non sopravvivrebbero. Potremmo definirle “insetti sociali” che vivono solo grazie al gruppo o alla colonia di cui fanno parte. La casa delle api è l’alveare, un nido naturale, un super organismo simile al formicaio che le api solitamente costruiscono sotto i rami o nell’incavo di tronchi. Da non confondere con le arnie per api, un’abitazione artificiale costruita dagli apicoltori per accogliere l’alveare e poi ricavarne il miele prodotto. 

Ogni colonia è composta da un’unica famiglia:

  • l’ape regina, l’unica in grado di riprodursi e l’unica feconda nell’alveare;
  • le api operaie, che svolgono i compiti necessari alla sopravvivenza quotidiana dell’intera colonia;
  • i fuchi (maschi), necessari per la riproduzione;
  • e la covata, ovvero le larve.

Ma quanto vivono le api? In genere le api regine vivono 4 o 5 anni; i fuchi, che muoiono subito dopo l’accoppiamento, hanno un ciclo di vita di massimo di 50 giorni; la vita delle api operaie invece può durare dai 30 giorni ai 6 mesi.  
Il loro compito è trasformare il nettare, di cui si nutrono e che conservano nelle celle dell’alveare, in miele (o pappa reale, cera, propoli) che nel periodo invernale rappresenta la loro unica riserva di cibo.

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Il ruolo delle api per l’uomo e l’ambiente

Le api sono preziose non solo per la produzione di miele, ma anche per la loro attività di impollinatori: il polline d’api, trasferito da un fiore all’altro, permette la riproduzione di almeno il 90%* delle piante selvatiche, fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi e la fornitura di alimenti utilizzati dall’uomo, per la propria alimentazione e quella degli animali. Giocano quindi un ruolo chiave per la sopravvivenza della specie umana e l’equilibrio dei vari ecosistemi, adottando una posizione strategica nel mantenimento della biodiversità. Un’eventuale estinzione delle api condizionerebbe l’intero pianeta.

Come aiutare le api

Agricoltura intensiva, cambiamenti climatici, parassiti, ma anche la progressiva scomparsa degli habitat, a causa ad esempio del fenomeno della deforestazione, hanno messo in pericolo l’esistenza delle api. Come salvare le api e cosa fare quindi per invertire questa tendenza?
Uno dei rimedi sarebbe ad esempio un approccio all’agricoltura più sostenibile: vertical farming, riduzione dell’uso di sostanze chimiche e conseguente ripristino degli habitat naturali sono solo alcune delle attività che permetterebbero alle api di avere un maggiore spazio di azione per la loro attività di impollinazione. 
Aiutano anche buone pratiche di "ingegneria ecologica" come piantare siepi o filari ai bordi del campo, per aumentare la presenza di impollinatori selvatici.
Ma per rendere queste misure efficaci è importante ridurre contemporaneamente l’utilizzo di insetticidi e fungicidi, per consentire il recupero delle popolazioni di insetti minacciate dalla loro presenza.
Non tutti lo sanno ma anche evitare le monocolture può essere un ottimo rimedio: le api hanno bisogno di fioriture continue, mentre le monoculture (ossia la coltivazione di una sola specie o varietà di piante per più anni sullo stesso terreno) forniscono polline solo per brevi periodi, senza considerare poi che in questo tipo di ambienti non crescono altre tipologie di piante, eliminando così la biodiversità necessaria alla sopravvivenza delle api. 

Nido api: cosa fare

Proteggere le api significa anche conoscere i modi corretti per allontanarle senza ucciderle.

Tra i rimedi naturali più diffusi per allontanarle ci sono ad esempio:

  • il caffè bruciato
  • l’aglio, specie se in polvere e sciolto in acqua, da spruzzare con un erogatore spray;
  • le bucce di cetriolo riposte in un contenitore vuoto e lasciate sui balconi o in terrazza;
  • oli essenziali, come quello all’eucalipto, citronella e lavanda.

Cosa fare invece con un nido d’ape? Se questo si trova vicino ad ambienti domestici ma non costituisce un pericolo, sarebbe consigliabile lasciarlo al suo posto: al termine della primavera e dell’estate, le api lo abbandoneranno e potrete procedere a rimuoverlo.
Se la presenza del nido fosse un problema invece, meglio contattare dei professionisti: ci penseranno loro a spostare l’alveare in un altro posto.

Importanza api

Differenza tra api e vespe

L’ultimo suggerimento è quello di imparare a distinguere le api dagli altri insetti come vespe o calabroni. L’ape è pelosa, è di colore marrone più o meno scuro, mentre la vespa è nera o marrone scuro e gialla; le api inoltre possono usare il pungiglione una volta sola, poi muoiono, mentre le vespe possono utilizzarlo più volte perché fa parte del loro apparato riproduttivo.
Le api si nutrono di nettare o pappa reale, le vespe sono al contrario onnivore e non di rado attaccano gli alveari. 

20 maggio: La giornata mondiale delle api

Diverse sono le iniziative nate per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla loro importanza.
Tra le tante la più celebre è l’istituzione nel 2017 della giornata mondiale delle api da parte delle Nazioni Unite (come era stato fatto nel 1972 con la giornata mondiale dell’ambiente). La data scelta è quel del 20 maggio; festeggiata per la prima volta nel 2018.


NOTE

* https://www.isprambiente.gov.it/files2020/pubblicazioni/quaderni/declino-impollinatori_quaderno-ispra_20maggio2.pdf

20 giugno 2022