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Inquinamento acustico: cos’è, cosa provoca e come ridurlo

L’inquinamento acustico è un problema per la salute e il benessere dei cittadini. Spesso sottovalutato, questo fenomeno ha un diffuso impatto sulle popolazioni che vivono nelle grandi città ma non solo, infatti anche gli ambienti naturali risentono dell’inquinamento sonoro. Ma che cos’è l’inquinamento acustico, quali sono le sue conseguenze e come si può ridurre la portata di questo fenomeno negativo?

Inquinamento acustico: cos’è

A fornire la definizione di inquinamento acustico è la legge del 26 ottobre 1995, n. 447 che stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico. L’articolo 2, comma 1a, definisce inquinamento acustico “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”.

Per “ambiente abitativo” si intende ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o comunità e utilizzato per lo svolgimento di attività umane. Restano esclusi dalla legge, dunque, gli ambienti destinati ad attività produttive. A causare l’inquinamento acustico è principalmente l’esposizione a suoni e rumori di intensità elevata. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha concluso che il rumore è la seconda causa ambientale di problemi di salute, preceduto solo dall’inquinamento atmosferico da particolato. Per questo è raccomandato il rispetto delle soglie di esposizione, fissate a 65 decibel nelle ore diurne e a 55 in quelle notturne.

Inquinamento acustico

La normativa per l’inquinamento acustico

A livello europeo la normativa di riferimento per l’inquinamento acustico è costituita dalla direttiva 2002/49/CE, dedicata interamente alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale e recepita poi in Italia attraverso il decreto 194/2005. Quest’ultimo ha introdotto indicatori acustici e metodologie di calcolo. Con la sua promulgazione è stata introdotta la valutazione del grado di esposizione al rumore tramite mappature acustiche ponendo, inoltre, maggiore attenzione all’informazione da trasmettere alla comunità. Localmente, infine, gli strumenti individuati a livello legislativo per ridurre l’inquinamento acustico sono la zonizzazione acustica e il piano di risanamento acustico. La prima divide il territorio comunale in sei classi a seconda dei livelli di rumore, assicurando la limitazione e prevenzione del deterioramento del territorio. Il secondo si attiva nel momento in cui non si rispettano i limiti di zona. In tal caso sono previsti provvedimenti amministrativi, normativi, regolamentari e di tipo tecnico, come ad esempio l’installazione di barriere antirumore.

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Le cause dell’inquinamento acustico

Cosa provoca l’inquinamento acustico? L’inquinamento da rumore è provocato da vari fattori. Tra le mura di casa è soprattutto l’utilizzo degli elettrodomestici a incidere in maniera notevole. Per quanto riguarda i trasporti, invece, si può distinguere tra traffico veicolare, ferroviario e aereo. Quella provocata dal sistema di trasporti è la prima causa di inquinamento acustico nei paesi avanzati. Secondo uno studio effettuato dall’UE su circa 200 milioni di cittadini della comunità continentale, ben il 59% è esposto a emissioni prodotte dal traffico stradale superiore al limite di 55 decibel. Ben il 39%, invece, sopporta decibel superiori al 60%. Non va sottovalutato neppure l’inquinamento acustico prodotto dai treni: per questi la normativa prevede che debbano seguire percorsi lontani dai centri abitati. Inoltre le tratte ferroviarie collocate nelle vicinanze delle aree abitative devono essere dotate di barriere fonoisolanti. Anche il traffico aereo è oggetto di norme volte a ridurre l’impatto dell’inquinamento da rumore. Rispetto al secolo scorso, da questo punto di vista, sono stati compiuti notevoli passi in avanti con una riduzione di circa 20 decibel in media.

Di contro è notevolmente aumentata la rumorosità legata alla vita lavorativa. L’inquinamento acustico prodotto dalle industrie è cresciuto a causa della frammentazione della produzione. Oggi la rumorosità colpisce anche i centri a elevata densità di popolazione, con macchinari in azione a ogni ora del giorno.

Inquinamento acustico

Come ridurre l’inquinamento acustico

Come si può ridurre l’inquinamento acustico? Se ci si chiede come difendersi dall’inquinamento acustico, prevenirlo o ridurre i suoi effetti, bisogna sapere che l’azione dell’uomo gioca un ruolo cruciale. Ovviamente l’intervento più efficace deve essere promosso dagli organismi statali e sovranazionali: nelle smart cities del presente e del futuro la pianificazione urbana, l’efficienza dei sistemi di trasporto e la sostenibilità devono viaggiare in parallelo. Un approccio integrato per la riduzione dell’inquinamento acustico stradale, ad esempio, passa attraverso la produzione di veicoli ibridi ed elettrici a bassa rumorosità, affiancata da un’ingente opera di pianificazione urbana che preveda la realizzazione di strade con barriere al rumore e controllo della velocità. O, ancora, se si pensa all’inquinamento provocato dagli aerei, si può ragionare sulle limitazioni delle operazioni di volo e sull’isolamento delle aree residenziali. Per quanto riguarda l’inquinamento provocato dalle aree industriali, invece, è importante intervenire sulla rumorosità dei macchinari e sull’acquisto di attrezzature più silenziose.

L’impegno di Acea Energia per l’ambiente

Quello della riduzione dell’inquinamento acustico è un obiettivo percorribile anche in sede di costruzione di un edificio. Noi di Acea Energia crediamo che il futuro sia un valore e ci impegniamo concretamente verso il territorio, ad esempio con il progetto e-mobility, che promuove la mobilità elettrica attraverso la diffusione di colonnine di ricarica sul territorio. L’impegno di Acea Energia si traduce però anche nell’obiettivo di promuovere offerte con luce 100% Green, in cui l'energia elettrica fornita è attestata da "Garanzia d’Origine" ossia dalla certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica.

27 settembre 2021