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Cosa sono i lumen? E che differenza c'è tra lumen e watt? Quanti lumen sono necessari per ogni metro quadrato di un ambiente domestico? Quando si parla di lumen le domande e i dubbi non sono mai pochi, anche perché non tutti sanno a cosa corrisponde questa unità di misura. Capire cosa è un lumen, però, è fondamentale per scegliere di volta in volta le lampadine giuste per la propria casa, e soprattutto per disporre sempre di un quantitativo di lumen sufficiente – ma non eccessivo – per illuminare i diversi ambienti, in base all'ampiezza degli spazi e all'attività che si svolgerà in quell'area. Una postazione di lavoro, per un esempio, dovrà tendenzialmente vantare un numero maggiore di lumen rispetto a un angolo dedicato al relax. Di fatto, nel momento in cui si acquista una lampadina, è necessario tenere in considerazione 4 aspetti fondamentali:
Se è facile capire il discorso relativo all'attacco e alla temperatura – sapendo che le luci possono essere più fredde, e quindi bianche, o più calde, e dunque gialle - è più complesso il discorso relativo ai watt e ai lumen. Partiamo quindi da una definizione di lumen.
Il lumen è un'unità di misura del flusso luminoso. In altre parole, il lumen (lm) è il termine utilizzato per descrivere la quantità totale di luce visibile emessa da una sorgente luminosa, che sia essa naturale o artificiale, come una lampadina. Maggiore è il numero di lumen, maggiore sarà la luminosità. I lumen sono solitamente indicati sulla confezione delle lampadine, ed è importante valutare questo fattore al momento dell’acquisto per sapere con esattezza la quantità di luce che garantirà quella lampadina.
Il watt non è, come è solito pensare, un indicatore della luminosità di una fonte, è invece un'unità di misura del consumo energetico. Il problema è che, per anni, si è usato il watt anche per capire quanto una lampadina poteva essere potente a livello di illuminazione. Per le vecchie lampadine, a incandescenza o alogene, il watt poteva infatti essere usato come indicatore approssimativo della luminosità della fonte di luce. Questo è stato possibile fino all'arrivo sul mercato delle lampadine LED, le quali hanno reso del tutto inutile il riferimento ai watt per capire la luminosità della lampadina in questione. Una lampadina LED illumina molto più di una lampadina a incandescenza, pur richiedendo un numero decisamente inferiore di watt. Ecco allora che, acquistando una lampadina LED che consuma lo stesso numero di watt della vecchia lampadina a incandescenza, si avrà con tutte le probabilità una illuminazione maggiore rispetto alle proprie esigenze e a parità di punto illuminato. A fronte di un numero ridotto di energia consumata, e quindi di watt richiesti, una lampada LED potrà dunque fornire un output luminoso più elevato, di conseguenza riporterà un numero di lumen maggiore.
Chiarito che il Watt è l’unità di misura che definisce la potenza assorbita da un dispositivo e il relativo consumo elettrico derivante da esso, e che il Lumen è l’unità di misura di un fascio di luce che determina la sua capacità di illuminazione, cerchiamo di capire concretamente la corrispondenza tra watt e lumen e le loro differenze. Il concetto generale è che più lumen genera la lampadina più luce riesce a produrre, meno watt consuma e più alto sarà il suo rendimento energetico. Nel momento in cui si procede all’acquisto dunque è consigliabile optare per una lampadina che assorba il minor quantitativo di energia possibile ed emetta il massimo dell’illuminazione. Un esempio concreto sono le lampadine a LED, basta pensare che una di queste da 20W riesce a garantire 1600 lumen, un'intensità luminosa che con una lampadina a incandescenza si potrebbe raggiungere solamente con un consumo di ben 100 watt.
Si capisce quindi che con delle lampadine LED è possibile risparmiare in maniera significativa sul consumo di energia, ancor più abbinando un’offerta luce vantaggiosa e adatta alle proprie esigenze.
Come capire quanti lumen servono per ogni metro quadro di appartamento? Calcolare quanti lumen servono per ogni stanza non è difficile come si potrebbe pensare, tanto più che pensando al lumen abbiamo un’espressione esatta dell'intensità dell’illuminazione offerta dalla lampadina. Una stessa lampadina può essere insufficiente o al contrario eccessiva per un determinato ambiente: per capirlo è necessario tenere in considerazione sia l'ampiezza dello spazio da illuminare, sia l'attività che dovrà avere luogo in quello spazio. Pensiamo per esempio a un normale luogo di lavoro, come per un ufficio. In questo caso la visibilità deve essere piena, aggirandosi circa sui 300 – 400 lumens per ogni metro quadro. Ecco allora che in un ufficio di 50 metri quadrati si dovranno avere circa 15.000 – 20.000 lumens, immaginando una distribuzione omogenea delle postazioni da lavoro, ovvero delle scrivanie. Va peraltro detto che, per calcolare il numero effettivo di lumens necessari, sarebbe bene tenere in considerazione anche il cono di luce effettivamente creato dalla sorgente luminosa. Pensiamo per esempio a una lampada installata a soffitto: maggiore sarà l'altezza della stanza, maggiore sarà la distanza tra la lampada e la scrivania, in questo modo si riduce l’intensità dell’illuminazione che la sorgente luminosa sarà in grado di assicurare alla postazione di lavoro.
Nella maggior parte delle tabelle presenti sul web, le quali indicano il numero di lumen necessari al metro quadro nei diversi ambienti, viene riportata una seconda unità di misura, per lo più sconosciuta, ovvero il lux. Di che cosa si tratta? In estrema sintesi, il lux esprime i lumens per metro quadrato. Riconosciuta dal Sistema Internazionale come unità di misura per l'illuminamento, il lux ci dice qual è il flusso luminoso per unità di superficie, semplificando di parecchio i calcoli della luminosità necessaria per i vari ambienti.
Pensiamo per esempio alla zona lettura di un salotto: qui sarà necessaria una luminosità abbastanza accentuata, per non affaticare gli occhi; in genere si domandano più di 200 lux. In bagno, invece, ci si accontenterà probabilmente di 150 lux o meno; così come nelle camere da letto ci si potrà aggirare intorno ai 100 lux. Ma attenzione: le singole aree interne agli ambienti potrebbero richiedere delle luminosità differenti, e quindi un numero di lumens maggiore o minore. Pensiamo per esempio di nuovo all'ambiente bagno. Se nella zona della vasca ci si potrà accontentare di 150 lux, in quella dello specchio si dovrà invece arrivare a 350 – 400 lux. In base a questi valori di riferimento generali sarà più semplice capire quali lampadine scegliere per i diversi ambienti di casa e di lavoro.
Sapere cosa sono i lumen e come incidono nella scelta delle lampadine da acquistare è fondamentale non solo per illuminare correttamente un ambiente, ma anche per risparmiare energia. Ad esempio, sapremo che quando acquistiamo una lampadina LED possiamo basarci sul numero di lumen e non sui watt, e scegliere così lampadine che consumano poco ma garantiscono un’ottima illuminazione.
In questo modo non solo risparmieremo sui consumi energetici, ma contribuiremo anche in prima persona alla tutela dell’ambiente, riducendo lo spreco di energia ed utilizzando lampadine dal ciclo di vita molto lungo. Per contribuire in modo ancor più significativo alla tutela dell’ambiente scopri le offerte Luce che Acea Energia qualifica come sostenibili*.
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01 marzo 2022 |