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La mobilità del futuro è inclusiva e sostenibile. Si discute di questo argomento ancora più spesso negli ultimi tempi, anche a seguito della pandemia che ha spinto a rivedere il sistema tradizionale dei trasporti. Quali sono, però, gli sforzi fatti per rendere la mobilità inclusiva? Quando si parla di mezzi di trasporto per disabili ci si trova ancora a confrontarsi con lo spinoso argomento delle barriere architettoniche e non solo. Handbike, sedie a rotelle elettriche, auto e biciclette speciali per disabili: vediamo quali sono le caratteristiche di questi mezzi e quali sono le agevolazioni per chi li acquista.
Quando si parla di handbike la prima associazione è subito quella alla disciplina paraolimpica, la cui fama in Italia è esplosa grazie ad Alex Zanardi. L’handbike non è soltanto uno sport, rappresenta un ottimo modo per tenersi allenati.
Formata da un telaio su cui stare seduti o sdraiati, è composta da tre ruote: una anteriore e due posteriori. La prima è collegata allo sterzo ed è quella motrice, in quanto associata alle pedivelle tramite la catena. Le altre due servono invece a garantire equilibrio e stabilità al mezzo. L’azionamento del freno è garantito da leve, che agiscono sulla ruota anteriore.
A livello normativo l’handbike è equiparata al triciclo a pedale e all’uniciclo. Per uniciclo si intende un “dispositivo adatto a rendere polivalente una carrozzina a propulsione manuale. L’applicazione di tale unità trasforma una carrozzina riducibile e/o a telaio rigido in una carrozzina da strada mediante un sistema rapido di attacco e stacco attivato direttamente dal disabile, con possibilità quindi di lunghi percorsi stradali a maggiore velocità”.
Le handbike rientrano tra i mezzi che possono beneficiare del bonus bici, valido per acquisti effettuati dal 4 maggio 2020 al 31 dicembre 2020, oppure a partire dal 1 gennaio 2021 a fronte della rottamazione di altri veicoli. Il bonus dà diritto ad un contributo pari al 60% della spesa sostenuta e, comunque, entro i 500 Euro, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita o handbike, nuove o usate, nonché veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica o per l'utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture
La parte non rimborsabile è detraibile al 19%, in qualità di spesa sanitaria, in sede di denuncia dei redditi.
Per verificare se si ha diritto a beneficiarne gratuitamente è possibile consultare gli uffici ASL del proprio territorio. Solo a quel punto è possibile presentare domanda. Le carrozzine motorizzate sono pensate per uso interno o esterno. Nel secondo caso presentano ruote particolarmente resistenti e adatte a circolare anche sull’asfalto. Si tratta inoltre di veicoli sostenibili: per la loro ricarica si possono sfruttare, ad esempio, le colonnine elettriche.
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Al pari dell’handbike, anche la bicicletta elettrica per disabili rientra tra le spese mediche da portare in detrazione. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, questo beneficio è riservato esclusivamente alle persone disabili. In caso di disabilità certificata, con ridotte o impedite capacità motorie, la spesa bici elettrica per disabili è detraibile al 19%. Si può portare in detrazione l’intero importo sostenuto, senza tener conto della franchigia di 129,11 euro. La detrazione può essere fruita anche dal familiare che ha sostenuto la spesa del quale la persona con disabilità è a carico.
Per quanto riguarda le tipologie di biciclette elettriche per disabili, la distinzione è tra motorizzate e manuali. Queste ultime sono pensate soprattutto per competizioni sportive, mentre le motorizzate dispongono di un motore che supporta la pedalata assistita. Al pari di una comune e-bike, dunque, permette di gestire il livello di assistenza da applicare in base allo sforzo sui pedali. Le biciclette elettriche per disabili si differenziano in base alle singole esigenze. Esistono ad esempio tandem particolarmente adatti agli ipovedenti, oppure una bicicletta per disabili a tre ruote che conferisce una maggiore stabilità. Questa soluzione è perfetta per chi ha perso la funzionalità di uno o più arti e può avere inoltre difficoltà a gestire il cambio (e i rapporti) del mezzo.
Quando si passa alle quattro ruote, invece, la scelta è ancora più vasta e le agevolazioni più corpose. Si parla di auto elettriche per disabili senza patente, ma cosa significa? Nello specifico si tratta indicativamente di mini-car elettriche per disabili. Questi cabinati hanno 4 ruote e sono ideali per chi vuole spostarsi in totale autonomia, percorrendo tratte molto brevi.
Come noto, però, esistono diversi gradi di disabilità e altrettanti accorgimenti specifici. Ad esempio alcune vetture sono dotate di comandi sul volante e permettono la guida anche a chi ha una scarsa o ridotta mobilità.
Per quanto riguarda gli incentivi sulle auto elettriche o ibride per disabili, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la normativa a maggio 2021. Possono usufruire delle agevolazioni:
Le agevolazioni vengono riconosciute soltanto se i veicoli sono utilizzati, in via esclusiva o prevalente, a beneficio delle persone disabili. I veicoli che possono beneficiare di agevolazioni sono:
La detrazione Irpef è pari al 19% del costo sostenuto e riguarda una spesa massima di 18.075,99 euro. Riguarda l’acquisto dei veicoli di cui sopra, usati o nuovi. La detrazione spetta una volta sola, ovvero per un solo veicolo, nel corso di un quadriennio. Inoltre è prevista la detrazione fiscale anche per le spese di riparazione del mezzo che avvengono entro 4 anni dall’acquisto dello stesso. Sono invece esclusi i costi di manutenzione ordinaria e quelli di esercizio, come ad esempio il premio assicurativo e i costi sostenuti per la ricarica dell’auto elettrica.
L’Iva si applica al 4% anziché al 22% per auto aventi cilindrata fino a 2.000 centimetri cubici a benzina e a 2.800 centimetri cubici diesel. In caso di motore elettrico, invece, non si può superare la potenza di 150 kW per godere dello sconto dell’Iva, che si applica anche su optional, adattamento di veicoli non adattati e cessioni di strumenti e accessori utilizzati per l’adattamento.
Le stesse tipologie di veicoli godono anche dell’esenzione del pagamento del bollo. L’esenzione della tassa automobilistica spetta sia quando l'auto è intestata al disabile sia quando l'intestatario è un familiare del quale egli è fiscalmente a carico. Rientra nelle facoltà delle singole Regioni la possibilità di estendere l’agevolazione anche ad altre categorie di persone disabili. Se il disabile possiede più veicoli, l’esenzione viene applicata soltanto ad uno di essi. Sarà compito del diretto interessato quello di indicare la targa dell’auto prescelta.
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27 settembre 2021 |