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Nuova classificazione energetica edifici: cos'è e come migliorarla

Quando si decide di acquistare o affittare una casa, è essenziale conoscere la sua classificazione energetica. Questa informazione è obbligatoria in ogni contratto e viene specificata nell'Attestato di Prestazione Energetica (APE) dell'immobile. In questa guida vedremo cos’è la classe energetica di una casa, come viene calcolata, quali sono le classi definite dalla normativa, e cosa cambia tra una e l'altra. 

Migliorare la classe energetica di una casa significa investire in processi di riqualificazione che portano a risparmi energetici e minori spese in bolletta. Tale investimento, nel corso degli ultimi anni, è incoraggiato anche da diversi bonus e incentivi statali per migliorare la certificazione energetica degli edifici.

Vediamo quindi cos’è la classe di un edificio, qual è la nuova classificazione energetica APE, e a cosa corrisponde per esempio un edificio con classe energetica D.

Cosa è la classificazione energetica degli immobili? 

La nuova classificazione energetica, introdotta nel 2015 con il DM n° 162/15, ha uniformato il calcolo della classe energetica in Italia. Questa classificazione tiene conto di vari fattori, tra cui le prestazioni di ogni singolo servizio energetico e l'efficienza dell'involucro dell'edificio, quest’ultimo diventato elemento centrale nel calcolo complessivo della classe energetica. 

Tabella nuova classificazione energetica edifici: le classi

La classificazione energetica degli immobili si definisce tramite una tabella in cui vengono specificate le varie classi alle quali può corrispondere un edificio. Andando ad analizzare ogni singola voce dettata dalla normativa, dalla qualità degli infissi alla bontà del sistema di riscaldamento, è infatti possibile determinare le performance energetiche complessive di quell'edificio.
Strumento fondamentale per eseguire questo calcolo in modo coerente e oggettivo è l'indice di prestazione energetica globale dell’edificio, in termini di energia primaria non rinnovabile. L’indice di prestazione energetica globale (EPgl) misura il consumo energetico di una unità immobiliare e si basa sul rapporto tra l’energia necessaria per climatizzare un appartamento alla temperatura di 18 °C e la sua superficie netta calpestabile o, nel caso di locali a destinazione commerciali, il volume lordo.

Chi legge un APE relativo a un appartamento da acquistare o da prendere in affitto, quindi, si trova davanti una rappresentazione grafica della classifica delle classi energetiche possibili di un immobile, con una chiara indicazione della classe relativa all'edificio in questione. Le classi energetiche stabilite sono in tutto 10, elencandole in ordine decrescente in termini di efficienza energetica abbiamo: A4 (la migliore), A3, A2, A1, B, C, D, E, F e G (la peggiore). 
Ma cosa significa avere una casa di classe energetica F? A cosa corrisponde una classe energetica D? Come punto di riferimento, si può pensare al fatto che un edificio che corrisponde alla nuova classificazione energetica D vanta probabilmente una coibentazione discreta del tetto, nonché pareti spesse: il punteggio è di 4 su 10. Non buono, ma nemmeno pessimo. Vediamo quindi ora la nuova scala delle classi energetiche. 

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Nuova classificazione energetica casa: la scala

Ogni classe rappresenta un intervallo ben preciso di consumo energetico, il quale viene espresso attraverso l'indice di prestazione energetica globale, indicato con la sigla Epgl. Quest’ultimo indica i kWh al metro quadrato per anno che sono necessari per riscaldare l'ambiente durante la stagione fredda, per rinfrescarlo d'estate, per produrre acqua calda sanitaria, per ventilarlo e per illuminarlo. Abbiamo quindi una classifica della classe energetica così composta:

  • Classe A4: la classe migliore, con consumo minore o uguale a 0,40 EPgl
  • Classe A3: consumo maggiore di 0,40 EPgl e minore o uguale a 0,60 Epgl
  • Classe A2: consumo maggiore di 0,60 EPgl e minore o uguale a 0,80 EPgl
  • Classe A1: consumo maggiore di 0,80 EPgl e minore o uguale a 1,00 EPgl
  • Classe B: consumo maggiore di 1,00 EPgl e minore o uguale a 1,20 Epgl
  • Classe C: consumo maggiore di 1,20 EPgl e minore o uguale a 1,50 EPgl
  • Classe D: consumo maggiore di 1,50 EPgl e minore o uguale a 2,00 EPgl
  • Classe E: consumo maggiore di 2,00 EPgl e minore o uguale a 2,60 EPgl
  • Classe F: consumo maggiore di 2,60 EPgl e minore o uguale a 3,50 EPgl
  • Classe G: la classe peggiore, con consumo maggiore di 3,50 EPgl

Un esempio: acquisto casa classe energetica D ed E

Chi sta valutando l’acquisto di un appartamento o di una casa deve assolutamente tenere in considerazione la rispettiva classe energetica, seguendo per l’appunto i parametri delle nuove classi energetiche. Chi sta valutando per esempio di acquistare un appartamento che, stando alla nuova classificazione energetica, corrisponde a una classe E, dovrebbe sapere di avere a che fare con un immobile decisamente energivoro.
Ecco che allora nella spesa complessiva sarebbe bene inserire anche gli eventuali costi per l’adeguamento energetico dell’immobile, per portarlo per esempio alla classificazione energetica D. Questo sapendo, peraltro, che in Europa si sta discutendo intorno a una nuova regola che prevederebbe la presenza di edifici residenziali con classe energetica minima D entro il 2033. 

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Il calcolo della classe energetica casa

Resta da capire ora come calcolare la classe energetica, sapendo che l'Attestato di Prestazione Energetica degli edifici, il già citato APE, è obbligatorio fin dal 2009 in caso di compravendita di immobili e dal 2010 in caso di contratti di locazione. Sono quindi tantissime le persone che ogni anno sono chiamate a calcolare la classe energetica di un immobile secondo le normative vigenti.

Va detto che il calcolo è complesso, poiché i fattori da tenere in considerazione sono davvero tanti; questo però non rappresenta un ostacolo dal momento che per ottenere l'APE non è possibile procedere con un'autocertificazione, ma è obbligatorio rivolgersi ad un professionista, il quale potrà effettuare il calcolo della classificazione energetica da progetto (modalità di calcolo della classe energetica possibile per edifici nuovi o ristrutturati in modo rilevante) o da rilievo sul posto (per gli altri edifici).

Come affrontare la riqualificazione energetica per aumentare la classe energetica casa

Migliorare le prestazioni energetiche di un immobile e avere una certificazione che dimostri le sue performance significa infatti aumentare il valore dell'edificio, sia in vista di una possibile vendita, sia in vista di una locazione. Ma ovviamente il miglioramento della classe energetica di un edificio è fondamentale anche per chi già vive nell’immobile, così da avere un ambiente più confortevole a fronte di consumi energetici minori, e quindi di minori costi in bolletta. Il processo di riqualificazione energetica prevede la possibilità di effettuare lavori di diverso tipo, a livello della struttura, degli infissi e degli impianti.

Cambiare la classificazione energetica di un edificio: interventi edili

Ci sono due principali strade da seguire per migliorare la classe energetica di un edificio attraverso interventi di tipo edilizio. Si parla infatti prima di tutto della realizzazione di un cappotto termico, ovvero di fatto un rivestimento delle superfici esterne dell'edificio al fine di eliminare ogni sbalzo termico.

Il tipico cappotto termico viene fatto esternamente, ma in caso di necessità è possibile procedere anche con la realizzazione di un cappotto interno. Altro intervento che permette l'isolamento termico dell'edificio, seppur meno efficace rispetto al cappotto termico, è quello dell'insufflaggio, attraverso il quale si vanno a riempire le intercapedini delle pareti esterne con dei materiali dalle importanti proprietà termoisolanti.

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Migliorare la classe energetica degli immobili: gli infissi

Gli altri interventi tipici, che permettono di migliorare la classificazione energetica di un immobile, sono quelli relativi agli infissi e agli impianti. Spesso, infatti, in un processo di riqualificazione energetica si parte proprio dalla sostituzione degli infissi, andando a rimpiazzare le vecchie finestre dalle scarse proprietà termoisolanti con degli infissi di nuova concezione, in grado di interrompere o di ridurre al minimo lo scambio di temperatura con l'esterno.

Cambio infissi: quanto migliora la classe energetica? 

Quanto può migliorare la classe energetica di una casa con il cambio degli infissi? Va sottolineato che questi incidono tra il 20 e il 30% nell’isolamento di un edificio. In linea di massima, la sostituzione di infissi vecchi con serramenti di ultima generazione può essere quindi sufficiente per aumentare la classificazione energetica di un immobile di 2 classi.

Aumentare la classe energetica casa con gli impianti

Per quanto riguarda gli impianti, gli interventi possibili per migliorare la classe energetica sono molteplici. Si parla infatti dell'installazione di caldaie ad alte prestazioni, di pompe di calore, di efficienti sistemi di riscaldamento a pavimento, di impianti di illuminazione a scarso fabbisogno energetico e via dicendo.

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Oltre a prestare attenzione alla classe energetica della propria casa e mettere in atto tutti gli interventi per aumentarla, è importante anche scegliere un fornitore che punti alla sostenibilità ambientale.
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23 novembre 2023