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Cosa faccio se supero la potenza del contatore? È la domanda che ci siamo posti almeno una volta nella vita, soprattutto davanti a un contatore luce spento, guasto o che non funzionava correttamente.
La potenza del contatore gas o elettrico incide sui costi fissi e variabili in bolletta spesso assorbendo quantità di energia superiore al limite contrattuale consentito (potenza massima contatore). Ecco perché è fondamentale scegliere la potenza giusta in rapporto al reale fabbisogno energetico, valutando diversi fattori: il numero di apparecchi ed elettrodomestici presenti nell’abitazione e i relativi kW assorbiti agli effettivi consumi domestici. Scopriamo qui come aumentare la potenza del contatore luce adeguandola alle proprie esigenze e quali sono i costi.
Il contatore elettrico di una fornitura domestica residenziale ha in genere bisogno di una potenza pari a 3 kW. Tuttavia capita spesso che l’utilizzo contemporaneo di molti elettrodomestici soprattutto se energivori (come caldaia elettrica, forno elettrico, lavatrice), sovraccarichi l’impianto, causando un blocco temporaneo del contatore. In questo caso, il contatore scatta, interrompendo momentaneamente la fornitura di corrente della nostra abitazione. Per ripristinarla basterà sollevare la leva del contatore riportandola nella posizione di accensione. Se i blackout diventano frequenti, però, una volta accertato che non ci siano dispersioni elettriche, potrebbe essere il segnale che la potenza del contatore non è più sufficiente. In tal caso, potresti dover aumentare la potenza del contatore, ad esempio a 4,5 kW o a 6 kW. Il motivo potrebbe essere che stai consumando più energia di quella consentita dal contratto di fornitura elettrica.
Prima di procedere a una modifica della potenza del contatore è necessario però capire qual è la tua potenza di partenza.
Il contatore misura il flusso di energia usata dal cliente, tra le informazioni fornite c’è quindi anche il dato sulla potenza contrattualizzata espressa in kW. Ma non basta, prima di rivolgersi al fornitore per effettuare un cambio di potenza del contatore, è importante conoscere bene due dati essenziali: potenza istantanea e potenza disponibile. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Il contatore salterà quando la potenza istantanea eccede a quella disponibile. Solo con la consapevolezza dei propri consumi effettivi e della quantità massima di energia utilizzabile (facilmente verificabili tramite la lettura della bolletta), il cliente potrà decidere se chiedere o meno un aumento di potenza del contatore.
Cosa fare dunque se la potenza contrattuale non è più sufficiente? Il primo passo sarà contattare il proprio fornitore di energia elettrica (telefonicamente oppure online tramite l’area riservata clienti) per comunicare la potenza di cui si ha bisogno.
L’aumento o la riduzione della potenza di un contatore può essere richiesta sulla base di scaglioni di 0,5 kW ciascuno; così, una potenza impegnata di 3 kW si può aumentare fino a 3,5 kW, 4 kW, 4,5 kW, e così via. Si va da una potenza minima utilizzabile di 1,5 kW a un massimo di 6 kW in una scala di valori in cui:
Definita dunque la nuova potenza di cui si avrà bisogno, in base al numero e alla classe energetica di elettrodomestici presenti, non resta che comunicare al proprio fornitore i dati della fornitura (come il nome dell’intestatario, il codice cliente e il POD) e il valore della potenza impegnata che si desidera avere.
Ma quanto costa aumentare la potenza del contatore? I clienti vulnerabili serviti in maggior tutela devono pagare al proprio venditore, oltre al contributo destinato al distributore, anche un contributo di 23 euro destinato al venditore; la variazione della potenza comporta anche un adeguamento del deposito cauzionale se applicato, in quanto quest'ultimo si determina in proporzione ai kW di potenza impegnata.
Per i clienti del mercato libero invece i costi cambiano in base alle condizioni contrattuali stipulate con il fornitore. l
l venditore dovrà comunque versare al distributore un contributo per la potenza aggiuntiva richiesta, pari a 77,49 euro per le forniture in bassa tensione; per le forniture domestiche, questo valore è ridotto a 61,26 euro se il nuovo livello di potenza disponibile non è superiore a 6 kW, e non è dovuto se l'aumento viene richiesto dopo una diminuzione della potenza, per ripristinare il livello di potenza precedente.
La scelta della potenza del contatore della luce incide infine sui costi in bolletta. Conoscere le proprie abitudini e monitorare i consumi utilizzando ad esempio delle app dedicate, è quindi fondamentale per scongiurare sorprese in bolletta. Complice anche la decisione di affidarsi a un fornitore trasparente e attento alle esigenze del cliente come Acea Energia.
13 marzo 2025 |