Prezzo fisso e indicizzato: le differenze e come scegliere

L’ampia gamma di offerte presenti sul mercato spinge sempre più utenti a chiedersi quale sia l’offerta luce e gas più adatta alle proprie esigenze di consumo. Orientarsi non è semplice e per scegliere consapevolmente non basta saper leggere la propria bolletta o procedere ad accurate comparazioni dei prezzi luce e gas: è fondamentale, ad esempio, comprendere cos’è il prezzo fisso dell’energia e cosa significa prezzo indicizzato. In questa guida scopriremo insieme qual è la differenza e se conviene puntare su un prezzo fisso o variabile.

Prezzo fisso o indicizzato: significato

Cosa vuol dire prezzo indicizzato? E qual è invece il significato di prezzo fisso luce e gas? Per rispondere dobbiamo fare un passo indietro e chiederci da cosa siano determinati i costi finali delle bollette che paghiamo: a definirli concorrono una serie di voci, alcune fisse e altre variabili.
Tra queste ultime quella da tenere maggiormente d’occhio, e fondamentale per decidere l’offerta da scegliere, è il costo della materia prima: se la spesa per il trasporto, la gestione del contatore e gli oneri di sistema dipendono infatti dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti (ARERA) e non cambiano da un gestore all’altro, a decidere il prezzo della materia prima energia sono invece i vari fornitori. È questa la voce che determinerà la scelta di un contratto a prezzo indicizzato o fisso.
Il costo dell’energia elettrica è espresso in euro per ogni kWh consumato, quello del gas è indicato in euro per ogni Smc (standard metro cubo); il prezzo della bolletta potrà essere bloccato o variabile.

• Nel primo caso parliamo di offerte luce e gas a prezzo fisso, quando cioè il costo del kWh e quello del Smc non cambiano e rimangono sempre gli stessi per tutta la durata dell'offerta (generalmente per un periodo di tempo di 12, 24 o 36 mesi) in base a quanto sottoscritto nel contratto. Il cliente, infatti, stipula un contratto in cui il gestore si impegna a definire un certo prezzo e a non modificarlo durante la durata contrattuale che può andare da 1 a 3 anni.
• Nel secondo caso invece si parla di prezzo indicizzato, il costo cioè cambierà nel corso del tempo e la determinazione del prezzo della materia prima sarà legata a un indice che varia in base alle oscillazioni del mercato con una differenza tra mercato tutelato e mercato libero.
  Nel regime di servizio di maggior tutela il prezzo indicizzato gas e luce cambia in base alle condizioni stabilite da ARERA, ad oggi l’aggiornamento avviene con cadenza mensile.
  Nel mercato libero al contrario ogni fornitore può adottare, a patto di descriverlo nel contratto, diversi meccanismi di indicizzazione. Potrà utilizzare il prezzo stabilito dall’Autorità applicando uno sconto, oppure proporre un prezzo indicizzato (anche detto prezzo all’ingrosso) definito dall’andamento del mercato: si tratta degli indici che si possono adottare per stabilire i prezzi delle offerte luce e gas, ad esempio il Prezzo Unico Nazionale (PUN) per la luce che cambia ogni ora nel corso della giornata e del Punto Virtuale di Scambio (PVS) per il gas.

Luce e gas: prezzo fisso mensile o variabile? Come scegliere

Prezzo indicizzato o fisso? Quale scegliere? Rispondere alla domanda non è così semplice, sicuramente nella decisione finale conterà un fattore: la predisposizione del cliente alle variazioni di prezzo. Possiamo scegliere di puntare su un contratto a prezzo bloccato con la sicurezza che il prezzo non varierà, oppure possiamo decidere di correre il rischio di pagare di più, ma con la possibilità di abbattere le spese quando i prezzi sul mercato scenderanno, in questo caso meglio armarsi di tempo e pazienza per monitorare le oscillazioni del mercato.
Per scegliere bene rimane infatti fondamentale avere chiare le proprie abitudini e il proprio fabbisogno energetico: quanto tempo passiamo in casa? Qual è il momento in cui si concentrano maggiormente i nostri consumi? E quello in cui sono minori?
Solo successivamente potremo confrontare i prezzi luce e gas analizzando le ultime bollette ricevute o attraverso l’utilizzo di un comparatore online dove inserire i dati relativi ai consumi reali: le dimensioni della propria casa in metri quadrati, il numero dei componenti del nucleo familiare che ci vive, per quali scopi si utilizza il gas in casa (acqua calda, riscaldamento, cottura dei cibi), quali e quanti elettrodomestici sono presenti. Soltanto così potremo capire su quale fascia energetica puntare (tariffa monoraria o bioraria) e se converrà optare per un’offerta a prezzo fisso o a prezzo indicizzato.

Gas e luce a prezzo fisso

La parola chiave è garanzia. Un prezzo fisso gas e luce, dove il costo dell’energia proposto dal fornitore rimarrà bloccato per uno, due o tre anni, offre stabilità.
Se sul mercato i prezzi aumentano, l’utente al contrario continuerà a pagare le bollette sulla base dei costi stabiliti in fase di sottoscrizione del contratto senza subire variazioni. Con un contratto di energia a prezzo fisso ciascun cliente sarà in grado di decidere tra tariffa monoraria (che si manterrà uguale nell'intero arco della giornata), bioraria (divisa in due fasce orarie di consumo, F1 e F23), e multioraria (distinta in tre fasce F1, F2 e F3).

I vantaggi del prezzo energia indicizzato

Il prezzo indicizzato dell’energia elettrica e del gas, determinato dalle oscillazioni del mercato in base a variabili esterne (come il costo del petrolio, il rapporto tra domanda e offerta, il prezzo delle rinnovabili o le crisi geopolitiche) può essere molto conveniente nei periodi in cui i prezzi scendono, ma altrettanto sconveniente se invece il costo della materia prima aumenta.

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