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Cosa sono i RAEE e come gestire lo smaltimento dei rifiuti elettronici

Smartphone danneggiati, lampadine esauste, batterie al litio non rimovibili, tv, frigoriferi, ciabatte, spazzolini elettrici, frullatori o chiavette usb fuori uso: tutti questi dispositivi contengono materiali e sostanze potenzialmente nocivi che, se dispersi nell'ambiente, possono causare danni. In altre parole, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) sono prodotti dalla dismissione di oggetti che, per funzionare, hanno bisogno di essere alimentati dalla corrente elettrica o da batterie.

I rifiuti RAEE non sono tutti uguali. Il Decreto Legislativo 49/2014, recependo la Direttiva Europea 2012/19/UE, li distingue in due macrocategorie:
 

  • RAEE domestici: rifiuti generati dai nuclei familiari, per esempio elettrodomestici smart, cellulari e altri dispositivi elettronici
  • RAEE professionali: rifiuti prodotti da aziende, negozi e industrie.

I RAEE sono quindi rifiuti speciali e, per tutelare l’ambiente, devono essere smaltiti separatamente dagli altri, in conformità alle leggi vigenti. La raccolta differenziata consente infatti di recuperare dal loro smaltimento materiali da reimmettere nel ciclo produttivo.

La normativa sui RAEE

La normativa europea sui rifiuti RAEE (che fa capo alla già citata Direttiva 2012/19/UE) prevede che la maggior parte delle apparecchiature elettriche ed elettroniche vendute nell'UE sia accompagnata da un marchio specifico: un cassonetto barrato, questo indica che il prodotto non può essere smaltito nell’indifferenziato, ma deve seguire specifiche procedure per il recupero e il riciclaggio presso punti di raccolta specializzati. 

Secondo le linee guida comunitarie tra i rifiuti elettronici ed elettrici destinatari del marchio RAEE rientrano i seguenti prodotti, distinti in base alla dimensione e alla funzione delle apparecchiature:
 

  • Grandi Apparecchi: come lavatrici, fotocopiatrici, pannelli solari (con dimensione esterna superiore a 50 centimetri). 
  • Piccoli Apparecchi: con dimensione esterna inferiore a 50 centimetri, fra cui aspirapolvere, rilevatori di fumo, orologi da muro e da polso.
  • Apparecchiature per lo Scambio di Temperatura: come frigoriferi, congelatori, impianti di condizionamento dell'aria.
  • Schermi e Monitor: con una superficie superiore a 100 cm².
  • Lampade.
  • Piccole Apparecchiature Informatiche e per Telecomunicazioni: che non superino i 50 centimetri di grandezza.

La legge suddivide, inoltre, i rifiuti RAEE in cinque categorie, in base alle modalità di trattamento e gestione richieste:
 

  • R1: Apparecchiature per lo scambio di temperatura
    Frigoriferi, congelatori, condizionatori e apparecchiature simili che utilizzano liquidi refrigeranti.
  • R2: Altre apparecchiature di grandi dimensioni
    Lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, grandi apparecchi da cottura e altre apparecchiature non incluse in R1 ma con dimensioni superiori a 50 cm.
  • R3: TV e monitor
    Schermi e monitor con superficie superiore a 100 cm², inclusi televisori e computer portatili.
  • R4: Apparecchiature di piccole dimensioni
    Apparecchiature con dimensioni esterne inferiori a 50 cm, come aspirapolvere, ferri da stiro, tostapane e in generale piccoli elettrodomestici.
  • R5: Sorgenti luminose
    Lampade e dispositivi di illuminazione come lampade fluorescenti, a risparmio energetico e a LED.

Le leggi dell’UE e quelle nazionali stabiliscono, inoltre, che la responsabilità di un corretto e adeguato smaltimento dei rifiuti RAEE spetta a chiunque fabbrichi, distribuisca o venda apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Questo significa che ogni distributore o venditore deve:
 

  • Registrarsi presso le autorità nazionali competenti del Paese in cui le apparecchiature sono vendute e distribuite;
  • Presentare una relazione periodica sulla quantità di apparecchiature elettriche ed elettroniche vendute;
  • Organizzare o finanziare la raccolta, il trattamento, il riciclo e il recupero dei prodotti una volta arrivati a fine vita;
  • Fornire ai clienti un servizio che consenta loro di restituire gratuitamente i rifiuti elettrici ed elettronici;
  • Rispettare la direttiva sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose.
cosa sono i raee e-waste

Dove e come si smaltiscono i rifiuti elettronici

Ma quali sono le regole per un corretto smaltimento dei rifiuti elettronici domestici? Cosa farne ad esempio di una lampadina che non funziona più o di uno smartphone danneggiato?

Il modo migliore per smaltirli è quello di portarli direttamente nei punti di raccolta autorizzati del proprio Comune di residenza, dove saranno collocati in contenitori appositi e sottoposti al riciclo. Ciascun centro di raccolta dichiara la propria esistenza al Centro di Coordinamento RAEE, che coordina l’attività di tutti i sistemi a livello nazionale e mantiene un’anagrafica dei vari centri di raccolta presenti nel nostro Paese. L’accesso è gratuito per tutti i cittadini o esercizi commerciali che possono, ad esempio, tramite apposite app per il riciclo identificare il centro più vicino o richiedere il ritiro dei RAEE a domicilio.

In alternativa, è possibile portare i RAEE nei punti vendita che gestiscono il ritiro e il successivo smaltimento. In questo caso, le possibilità sono due:
 

  • Uno contro uno: Il punto vendita ritira un vecchio apparecchio nel momento in cui il cliente ne acquista uno nuovo di equivalente funzionalità (decreto “Uno contro uno” del Ministero dell'Ambiente numero 65/2010). Il ritiro è gratuito ed è previsto anche per acquisti online e con consegna a domicilio.
  • Uno contro zero: Il punto vendita ritira la vecchia apparecchiatura senza che il consumatore ne acquisti una nuova. È sufficiente che il negozio abbia una superficie di vendita di almeno 400m² e che i rifiuti RAEE in oggetto siano di piccole dimensioni, non più di 25 cm (servizio “Uno contro zero” previsto dal Decreto 49/2014).

Per quanto riguarda invece i RAEE professionali invece i centri di raccolta non sono sufficienti. È necessario in questo caso affidarsi ad operatori specializzati che si occuperanno di trasportarli nei punti autorizzati rilasciando una certificazione di presa in carico. Le aziende devono dimostrare di aver smaltito correttamente i rifiuti per evitare sanzioni.

Il viaggio del RAEE dalla raccolta al riciclo

Ma cosa succede ai RAEE una volta inviati agli impianti di trattamento? Ecco tutte le fasi del processo.
 

  • Pretrattamento: i RAEE vengono smontati per recuperare componenti come cavi, plastica, resistenze, oppure decontaminati da sostanze pericolose che potrebbero danneggiare i macchinari impiegati per lo smaltimento come: oli, gas refrigeranti, mercurio e altre.
  • Frantumazione: i materiali vengono ridotti in pezzi più piccoli per facilitarne la separazione e il recupero.
  • Separazione dei materiali: le sostanze ferrose vengono separate dagli altri materiali come plastiche, vetro, circuiti, ecc.
  • Raffinazione: i singoli materiali ottenuti vengono ulteriormente lavorati per eliminare le impurità e renderli idonei al riciclo.

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Problemi e sfide nell'e-waste

Un errato smaltimento dei RAEE può avere un impatto estremamente nocivo sulla salute e sull’ambiente. I rifiuti elettronici contengono infatti sostanze altamente inquinanti e pericolose come metalli pesanti, schiume isolanti, gas dannosi per l’ozono, mercurio, cadmio, piombo. La loro dispersione nel terreno o nelle falde acquifere, può provocare una contaminazione non solo del suolo, ma anche dell’intera catena alimentare. Sostanze tossiche nel sottosuolo possono danneggiare la fertilità del terreno, la biodiversità (cioè la varietà di specie e organismi che consentono la sopravvivenza del nostro pianeta) e contaminare le colture.

Smaltire correttamente i rifiuti generati da dispositivi elettronici giunti al termine del loro ciclo vita utile, è una sfida cruciale; tuttavia siamo ancora lontani dagli obiettivi previsti dalle linee comunitarie, ovvero un’economia a zero emissioni di carbonio e sostenibile dal punto di vista ambientale e completamente circolare entro il 2050. Vediamo quali sono gli ostacoli principali:

  • In alcune zone del mondo non esistono infrastrutture adeguate al riciclo dei RAEE. Ciò significa che esistono dispositivi elettronici che vengono smaltiti in modo improprio nelle discariche o, addirittura, bruciati;
  • I processi di smaltimento dei RAEE possono essere ancora molto costosi, a causa della complessità dei materiali coinvolti e delle tecnologie necessarie per separarli e trattarli;
  • L'industria dell’elettronica si evolve velocemente, per questo i dispositivi elettronici diventano molto rapidamente obsoleti e creano un aumento sconsiderato dei RAEE da smaltire;
  • Molti consumatori non sono adeguatamente informati, non conoscono le procedure di smaltimento né sono consapevoli dei rischi associati allo smaltimento improprio dei RAEE.

I RAEE come risorsa

I RAEE non sono però solo rifiuti da smaltire. Oggi, grazie alle innovative tecniche di recupero utilizzate per riciclarli, rappresentano anche delle preziose risorse. Sapevi, ad esempio, che all’interno del tuo vecchio smartphone si trovano metalli pregiati come oro, argento e rame pronti per essere riutilizzati senza doverli estrarre nuovamente dal suolo? Questo approccio permette di ridurre il consumo di risorse naturali, incoraggia modelli di sviluppo sostenibile improntati al riuso e al riciclo e fa da volano all’innovazione.

Tra le tecnologie all’avanguardia che possono migliorare l'efficienza del processo di riciclo dei RAEE rientra ad esempio l’uso di raggi X, infrarossi e laser per individuare e separare i materiali, ma anche robot per smontare con precisione le varie componenti elettroniche, sistemi di Intelligenza Artificiale per semplificare e monitorare le operazioni, sensori ottici per identificare la composizione chimica dei materiali o stampa 3D per creare nuovi prodotti a partire dai materiali riciclati provenienti dai RAEE.

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La sostenibilità è nei piccoli gesti: la scelta di ACEA

Investire in nuove tecnologie per il riciclo dei RAEE è cruciale per costruire un futuro più sostenibile e improntato alla circolarità dell’economia, rispettare l’ambiente e ottimizzare l’uso delle risorse del nostro pianeta. Ognuno può fare la propria parte a cominciare dai piccoli gesti consapevoli e responsabili, come quello di affidarsi a un fornitore di energia come Acea Energia.
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Per queste offerte l' energia elettrica che ti forniamo è attestata da "Garanzia d’Origine" ossia dalla certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica, nel rispetto della disciplina stabilita dalla delibera ARERA ARG/elt/104/11 e s.m.i. Il Gas che ti forniamo prevede la compensazione delle emissioni di CO2 tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati volti a finanziare e sostenere progetti di mitigazione con benefici concreti per le comunità locali.
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05 settembre 2024