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Negli ultimi anni è diventato sempre più frequente l’uso della “augmented reality”. Ma che cosa è la realtà aumentata? Con “AR” si intende quell’insieme di tecnologie che permettono di arricchire la realtà fisica attraverso informazioni generate virtualmente, contenuti multimediali, a volte perfino multisensoriali. La realtà aumentata prevede non solo l’incontro tra il mondo reale e quello virtuale ma anche l’interazione in tempo reale tra i due. Come funziona di preciso la realtà aumentata e quali sono le numerose applicazioni che possono renderla indispensabile nella nostra vita di tutti i giorni? Scopriamolo insieme.
Il funzionamento della realtà aumentata è molto semplice: grazie al supporto tecnologico, che può essere uno smartphone, un visore o un computer, la realtà fisica viene arricchita di informazioni multimediali. Questi contenuti aggiuntivi nascono solitamente come arricchimento della realtà fisica, senza che avvenga una vera e propria sostituzione ma grazie al setup tecnologico che sfrutta i principi di augmented reality, possono diventare interattivi e modificabili.
Il principio che regola il funzionamento dell’AR è quello dell’overlay, ovvero la sovrapposizione di un nuovo livello di informazione e comunicazione. Il dispositivo più comune e accessibile a tutti è sicuramente lo smartphone, dotato di GPS e magnetometro, e l’esempio più tipico è quello in cui la fotocamera inquadra in tempo reale l’ambiente circostante. A questo, proprio grazie al GPS, vengono sovrapposti diversi livelli di contenuto. Ma la realtà può essere poi “aumentata” anche grazie a differenti device tecnologici come gli occhiali per la realtà aumentata: i Microsoft HoloLens, integrati con il sistema operativo Windows Mixed Reality, sono un classico esempio di smart glasses, occhiali trasparenti che non oscurano il campo visivo dell’utente.
La realtà aumentata è spesso confusa con quella virtuale. Entrambe si basano su un principio comune, quello della realtà mediata o mista. Pertanto è l’ambiente fisico che ci circonda ad essere manipolato, arricchito o sostituito con elementi digitali. La realtà aumentata, però, come suggerisce lo stesso termine, “aumenta”, cioè arricchisce la realtà fisica, senza sostituirsi a essa. La realtà virtuale, invece, si sostituisce in toto a quella fisica, prediligendo un’esperienza spesso multisensoriale. Oggi le applicazioni di augmented reality sono utilizzate in diversi campi: da quello industriale, all’intrattenimento, fino alle pubbliche amministrazioni. Come abbiamo visto, la realtà aumentata può essere esperita anche solo grazie a un normale smartphone o a un tablet. La realtà virtuale, invece, deve coinvolgere lo spettatore al 100%. Per questo esistono visori specifici, come l’HTC Vive o l’Oculus Rift, che escludono totalmente la realtà fisica, permettendo un’immersione totale in quella virtuale. Questi caschi sono spesso dotati anche di auricolari o casse per l’audio e di un piccolo joypad per permettere il movimento, qualora non sia possibile registrare quello reale dell’utente.
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Come fare realtà aumentata? Le applicazioni sono davvero numerosissime. Nell’opinione pubblica è diventata particolarmente diffusa e conosciuta soprattutto grazie a famose app di realtà aumentata ludiche come Pokémon Go, il gioco free-to-play sviluppato da Niantic, che ha conquistato tutto il mondo nel 2016. L’applicazione si basa proprio sulla realtà aumentata geolocalizzata con il GPS: il giocatore si muove nel mondo reale a caccia di Pokémon, catturandoli o affrontandoli all’interno di palestre presenti sul territorio.
Nonostante esistano delle applicazioni della AR anche in ambito medico e militare, quindi, sono le industrie dell’intrattenimento e dell’advertising ad esplorare in modo più approfondito le potenzialità della realtà aumentata.
Un’altra applicazione molto diffusa riguarda i navigatori satellitari. Inizialmente mera riproduzione di una cartina stradale, oggi i navigatori hanno perfezionato la gamma di servizi offerta. Non si limitano a registrare in tempo reale segnalazioni sul traffico e sulla mobilità (come cantieri stradali, incidenti e traffico intenso) ma aggiungono informazioni su punti di interesse per il guidatore, come distributori e autovelox. Questi moderni navigatori sfruttano sempre la telecamera dello smartphone, che deve quindi essere montato in sicurezza in direzione del cruscotto della macchina.
In ambito culturale, la realtà aumentata è utilizzata specialmente nei musei e nelle gallerie. Grazie allo smartphone è possibile infatti arricchire il percorso espositivo con informazioni e contenuti integrativi o di corredo. Anche nel mondo dell’architettura, con le applicazioni della augmented reality, puoi visualizzare in un ambiente reale i progetti di edifici e costruzioni. Inoltre, sono ideali nell’arredamento di interni, grazie alla sovrapposizione di elementi di décor nelle mura domestiche. In ambito industriale, invece la realtà aumentata può essere utilizzata come sostituto dei manuali cartacei. Le istruzioni digitali vengono sovrapposte al macchinario, aiutando l’operatore a velocizzare e ottimizzare i processi.
Il retail, invece, ha reso popolare la AR per migliorare il processo di decisione e acquisto. Un esempio? Camerini virtuali all’interno degli e-commerce aiutano l’utente a capire la vestibilità di un determinato capo. Perfino il fitness ha iniziato a sfruttare con successo le tecnologie di realtà aumentata. L’intera esperienza di una semplice corsa può essere arricchita da elementi di intrattenimento e informativi. L’obiettivo è quello sia di divertire, sia di migliorare le prestazioni dell’atleta. Perfino le pubbliche amministrazioni adottano la AR per comunicare con i propri cittadini. Sia da un punto di vista culturale (per esempio: inquadrare un edificio per conoscerne la storia) sia da un punto di vista informativo, per veicolare informazioni utili e migliorare la comunicazione tra il Comune e il suo cittadino.
Negli ultimi anni la realtà aumentata è entrata anche nelle nostre case. Ad esempio, il noto brand di stampanti HP, la utilizza per spiegarci il processo di sostituzione delle cartucce d’inchiostro. HP Sprocket Plus, invece, è una fotocamera istantanea che stampa al volo le immagini scattate con lo smartphone e attiva degli speciali effetti animati in realtà aumentata.
È attraverso la domotica, però, che la realtà aumentata trova una reale e concreta applicazione nella nostra quotidianità e, in particolare, nelle nostre case.
Ma cos'è la domotica? La domotica si basa sull’Internet of Things, cioè l’internet delle cose. È quell’insieme di discipline che si occupa di integrare la tecnologia all’interno della nostra casa per migliorare la qualità della vita. Tuttavia, le applicazioni della domotica non si limitano ad aumentare la comodità e gli automatismi, l’obiettivo principale è quello di apprendere le abitudini del nucleo domestico al fine di ottimizzare i consumi e minimizzare i costi. Questo processo è attuabile grazie all’incontro e all’integrazione tra domotica e realtà aumentata: grazie alla Home Augmentation è possibile infatti vivere in un’abitazione sempre più comoda e sicura.
Una “augmented home” è una abitazione più affidabile, protetta, confortevole e ottimizzata. Per esempio, le tapparelle possono essere gestite sia tramite display che da remoto, ma anche automatizzate in base alla luce esterna. L’obiettivo, ancora una volta, è garantire il comfort di chi abita la casa, ma anche massimizzare il risparmio energetico. Anche la temperatura può essere gestita da remoto, tramite display o automatizzata per ottimizzare il risparmio energetico. Perfino le luci possono essere governate grazie alla domotica dotando la propria abitazione di prese smart, gestibili tramite smartphone o comando vocale grazie agli assistenti vocali domestici come Google Home o Amazon Alexa.
La domotica, però, non è solo comfort e accoglienza, ma anche sicurezza. I dispositivi anti-intrusione possono essere centralizzati e governati da remoto, tramite smartphone e tablet. Possono rispondere a differenti “trigger” che attivano il nostro intervento o quello delle forze di sicurezza. Il videocitofono, il simulatore di presenza, le tapparelle intelligenti e le videocamere di sorveglianza sono un alleato fondamentale per chi cerca protezione. La casa aumentata e smart, insomma, sfrutta comfort, sicurezza e risparmio energetico per farci vivere meglio e più sereni.
Vivere in una smart home è una scelta consapevole in linea con l’acquisto di un veicolo elettrico al fine di ridurre il proprio impatto ambientale negli spostamenti. A questa scelta si accompagna spesso l’installazione, presso la propria abitazione, di una wallbox, ossia un dispositivo che permette di ricaricare l’auto elettrica comodamente da casa. Dunque risparmio energetico e mobilità sostenibile contribuiscono a rendere sempre più sostenibili le proprie azioni quotidiane e a risparmiare in bolletta, specie si si sceglie una tariffa dell’energia elettrica vantaggiosa e affidabile come quelle di Acea Energia.
21 luglio 2021 |