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Viviamo tempi complessi in cui ogni azione, dal singolo cittadino alla grande multinazionale, rappresenta un importante tassello per un futuro migliore. La CSR, cioè la responsabilità sociale d’impresa, è un concetto relativamente recente grazie al quale si fa riferimento all’insieme di azioni volontarie che un’azienda mette in campo per esistere “responsabilmente” a livello sociale.
Per dirlo con le parole della Commissione Europea, la corporate social responsibility è “la responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società”. Cosa significa nel concreto e cosa è la sostenibilità ambientale delle aziende?
La responsabilità sociale d’impresa (in inglese Corporate Social Responsibility, spesso chiamata solo CSR o RSI) identifica l’ambito di azioni di natura etica che fanno parte della visione strategica di un’impresa. L’obiettivo delle azioni di corporate responsibility è quello di definire la responsabilità, appunto, delle imprese per gli impatti che hanno sulle società e all’interno delle proprie zone di attività.
La Commissione Europea (Comunicazione UE n. 681 del 2011) ha definito così la Corporate Social Responsibility:
«Come l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. La responsabilità sociale delle imprese riguarda gli interventi delle imprese che vanno al di là dei loro obblighi giuridici nei confronti della società e dell'ambiente».
Un’impresa responsabile si basa su valori condivisi che sono vantaggiosi non solo all’impresa stessa, ma anche al suo contesto territoriale, al suo ambiente, alle persone che la vivono.
La Responsabilità Sociale d’Impresa è studiata e teorizzata in tempi relativamente recenti. La sua interpretazione più nota è del 1984, a opera di Robert Edward Freeman nel suo saggio "Strategic Management: a Stakeholder Approach", Pitman, London 1984. A onor del vero, però, in Italia si iniziò a parlare di responsabilità sociale d’impresa già nel 1968, grazie al saggio “Strutture integrate nel sistema distributivo italiano” dell’economista Giancarlo Pallavicini. Lo studioso teorizzava che un’impresa, accanto all’obiettivo ultimo , del profitto, avrebbe dovuto tenere esplicitamente presenti questioni sia interne che esterne anche di natura sociale ed economica.
Oggi la responsabilità sociale d’impresa diventa una realtà per moltissime aziende, suggerendo per esempio sistemi di rating etico. Questa scala, definita anche “rating della sostenibilità”, fornisce un quadro qualitativo della realtà presa in oggetto. Non soltanto in merito a questioni non strettamente finanziarie, ma piuttosto riguardanti la governance, la trasparenza, l’impatto ambientale, la legalità e la sostenibilità.
Un passaggio fondamentale nello studio sulla Corporate Social Responsability è rappresentato dalla stakeholder theory, come rivoluzione fondamentale nel rapporto tra l’impresa e ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti. Ci si riferisce, dunque, a clienti, fornitori, dipendenti, azionisti e comunità. Secondo questa teoria, l’impresa non ha più come obiettivo ultimo il profitto massimizzato. A questo si affianca l’acquisizione di legittimazione sociale sul mercato e tra i suoi stakeholder.
Un’ulteriore innovazione rispetto alla teoria degli stakeholder, però, è una maggiore adesione ai principi promossi e condivisi da organizzazioni internazionali come l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite, da parte in primis dell’Unione Europea.
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I principi su cui si basa la responsabilità sociale di impresa sono numerosi:
Il principio di volontarietà è uno dei più importanti e fondante la CSR, in quanto le attività messe in campo dall’impresa esulano dagli obblighi di legge, ma sono contraddistinte dalla loro spontaneità.
Il principio di qualità non riguarda soltanto prodotti e servizi dell’impresa, ma anche i processi produttivi e l’impatto qualitativo su persone, ambiente e territorio. In generale, si applica a tutti i processi dell’impresa, incluse le caratteristiche non materiali.
Il principio di trasparenza è invece alla base della teoria degli stakeholder. Instaura, infatti, un dialogo onesto e trasparente tra tutti i portatori di interesse collegati all’azienda o alla società.
Il principio di integrazione e di ottimizzazione di risorse, persone e attività, riguarda una trasversalità comune su obiettivi e valori condivisi.
Il principio di sostenibilità, infine, specie in questo momento storico, diventa cruciale per moltissime imprese. La sostenibilità riguarda principalmente tre aspetti: le risorse ambientali, le persone e le comunità locali, lo sviluppo economico dell’impresa. Tramite il principio di sostenibilità, l’impresa si assicura di sostenere una crescita economica sostenibile nel tempo. Questa deve avvenire nel rispetto delle risorse ambientali (uso consapevole e rispettoso delle stesse) e delle persone (valorizzazione e supporto delle comunità locali).
Le aziende e le imprese moderne non possono ignorare la responsabilità sociale che hanno. Anche per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, uno dei valori fondanti della CSR. La sostenibilità ambientale delle aziende riguarda le risorse ambientali, riconosciute come bene condiviso e della comunità, da usare con rispetto. L’ottimizzazione delle risorse ambientali transita anche attraverso un ciclo produttivo rispettoso dell’ambiente, finalizzato a ridurre o eliminare gli sprechi sul medio e lungo periodo. Un esempio potrebbe essere la diminuzione di utilizzo dell’acqua o un incremento del trasporto sostenibile in luogo di modalità di trasporto dispendiose e con grandi emissioni di CO2.
Quello tra sostenibilità ambientale e aziende diventa un binomio inscindibile per moltissime realtà, anche a livello di mercato. I consumatori, sempre più attenti alle scelte nel quotidiano, richiedono un’attenzione maggiore da parte delle imprese, non solo nel rispetto dei limiti di legge.
I valori condivisi di rispetto ambientale, del territorio e delle comunità, diventano la condizione dalla quale partire per costruire un futuro più solido e sostenibile.
Nella definizione di una propria responsabilità sociale ogni cambiamento può fare la differenza. Risparmiare energia elettrica in ufficio vuol dire prestare attenzione al risparmio energetico. Questo è rivolto a due principali obiettivi: la riduzione degli sprechi e la diminuzione dei consumi nel rispetto dell’ambiente. Per questo scegliere le migliori offerte luce e gas per il tuo business può essere uno strumento per impegnarsi attivamente nel concreto ottimizzando il consumo energetico. La sostenibilità ambientale di un’azienda passa anche dall’adozione di piccoli accorgimenti. Acea Energia, ad esempio, aiuta le aziende a contribuire alla tutela dell’ambiente con le offerte Luce e Gas 100% ECO. L'energia elettrica fornita è attestata da "Garanzia d’Origine" ossia dalla certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica e il gas è con compensazione delle emissioni di CO2 ottenuta tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati.
20 gennaio 2021 |