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Ormai non ci sono dubbi: il futuro dell’automotive è l’auto elettrica. Questa transizione è stata accelerata dall’adozione nel corso degli anni di vari incentivi statali sull’acquisto di auto a basse emissioni. Uno dei grandi deterrenti all’acquisto dei veicoli elettrici è stata (ed è tutt’ora) la scarsa presenza delle colonnine di ricarica sul territorio nazionale, nonostante il recente incremento: si è passati dai 19.324 punti di ricarica (circa 2 colonnine a punto del 2020 * ai 54.164 punti di ricarica del 31 marzo 2024 (fonte Motus - E**). Per chiarire ogni dubbio non rimane che scoprire di più sulle modalità di ricarica: quanto tempo ci vuole per ricaricare una macchina elettrica? Quanto consuma? E come si ricarica?
Se ti stai chiedendo come ricaricare un’auto elettrica, le opzioni sono principalmente due: a casa o presso le colonnine dislocate sul territorio (su strade, autostrade o nei parcheggi degli esercizi pubblici). Durante la ricarica, le batterie dell’auto accumulano l’energia necessaria per alimentare il motore.
Negli ambienti pubblici la ricarica avviene tramite un sistema di colonnine dotate di specifici connettori: la ricarica può essere di tipo lento (da 6 a 10 ore) oppure rapido (da pochi minuti a mezz’ora).
La scarsità di colonnine sul territorio ha spesso spinto i consumatori a preferire la modalità che consente la ricarica dell’auto elettrica a casa. Questa è la scelta preferita dalla maggior parte dei proprietari di tale tipologia di veicoli. Ma come ricaricare l’auto elettrica a casa? L’operazione non è complicata. Risulta infatti sufficiente installare una piccola stazione di ricarica a muro, che prende il nome di “wallbox” o “home station”. Si tratta di una centralina in grado di regolare automaticamente la quantità di corrente da erogare, senza far saltare il contatore elettrico. Sul mercato esistono diversi tipi di wallbox capaci di regolare automaticamente il flusso in base agli assorbimenti della casa oppure collegabili all’impianto fotovoltaico per beneficiare dell’energia solare. La wallbox è uno strumento utile anche se si vive in un condominio e non si ha a disposizione un box privato. In questo caso sarà però necessario chiedere l’approvazione della sua installazione tramite un’assemblea condominiale.
In alternativa per ricaricare una macchina elettrica a casa basterà dotarsi di un sistema di alimentazione che permetta di ricaricare l’auto attraverso le comuni prese di corrente domestiche e industriali. Se si dispone di un box privato o di uno spazio sufficientemente ampio e dotato di una presa di corrente, si può effettuare questa operazione di notte, ma in generale è suggerito ricaricare l’auto a una normale presa di corrente solo occasionalmente, in quanto queste non sono progettate per resistere a potenze elevate per più ore consecutive.
Una delle domande più frequenti è “quanto tempo ci vuole per ricaricare l’auto elettrica?”. Il tempo di ricarica di una macchina elettrica dipende da diversi fattori.
Nel caso delle stazioni pubbliche il tempo di ricarica dell’auto elettrica è generalmente inferiore a quello impiegato da una wallbox domestica, ma può variare in base al tipo di colonnina scelto. Nello specifico le tipologie principali sono:
Nel caso delle ricariche domestiche il tempo dipende dalla potenza con cui si ricarica e dalla potenza accertata dal caricabatteria interno al veicolo. In caso di disparità tra i due valori, è sempre quello più basso a determinare i tempi. Se ad esempio si ha una potenza del contatore di casa pari a 4,5 kW e una del caricabatteria interna di 3,7 kW, il veicolo verrà caricato a 3,7 kW. Le batterie al litio, inoltre, sono progettate per ottimizzare la conservazione dell'energia, consentendo piccole ricariche parziali anche quando l'auto è parcheggiata, contribuendo a mantenere un livello di carica stabile e prolungando la durata della batteria. I tempi di ricarica dell’auto elettrica a casa richiede almeno 12 ore se si utilizza la normale presa domestica da 3 kW, altrimenti con una wallbox o una colonnina il tempo può scendere a 6/8 ore.
Raramente è consigliata una ricarica completa, meglio dei piccoli rabbocchi in base all’utilizzo che è stato fatto del veicolo durante la giornata.
“Ma quanto costa ricaricare un’auto elettrica a casa?”. Naturalmente non esiste una spesa fissa per le auto elettriche in ricarica a casa. Il costo di una ricarica dipende dalla tariffa applicata dal fornitore dell’energia elettrica. Infatti, per l’energia che si consuma per ricaricare un veicolo elettrico viene applicata la stessa tariffa dei consumi domestici, per questo è opportuno scegliere un’offerta luce conveniente che tenga in considerazione questa esigenza.
Come abbiamo detto, il costo della ricarica di una e-car confluisce nella bolletta. Tuttavia, non c’è bisogno di alcuna richiesta o autorizzazione da parte del gestore di rete, in quanto l’auto elettrica va considerata alla stregua di un comune elettrodomestico. Se necessario, è però possibile richiedere l’aumento della potenza del contatore.
Il consumo di un’auto elettrica, ovvero ciò che si paga in bolletta, è espresso in kWh /chilometro (km). Ma quanti kW servono per ricaricare un’auto elettrica? Quanto consuma una macchina elettrica? In questo caso non esiste una risposta univoca, perché i consumi di un’auto elettrica dipendono da alcuni fattori come:
Maggiore è la dimensione della batteria e maggiori diventano autonomia e consumo. A determinare i consumi è il rapporto tra Km e kWh, che è equiparabile a quello chilometri/litro nei veicoli a benzina. Si stima che un consumo medio di un veicolo elettrico possa oscillare tra i 13 ai 25 kWh/100 Km.
L’auto elettrica si può collegare al contatore già esistente, come avviene per ogni altra utenza domestica. Non serve nessuna contabilizzazione separata né autorizzazioni da parte del gestore di rete. Qualora sorgessero esigenze diverse, per esempio se la potenza non fosse sufficiente a caricare il veicolo, sarà necessario procedere alla normale richiesta di aumento di potenza del contatore, e portarlo dagli standard 3 kW a 4,5 o 6 kW. La maggior parte degli italiani riesce a soddisfare l’esigenza della ricarica dell’auto elettrica con 3 kW, soprattutto per evitare l’incremento dei prezzi determinato da un aumento di potenza. Tuttavia, proprio per evitare questo inconveniente, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha avviato dal 2021 una sperimentazione che prevede zero costi per chi aumenta la potenza del contatore nelle sole ore notturne e nei festivi.
Per chi sceglie di ricaricare l’auto elettrica a casa diventa fondamentale affidarsi a un fornitore di energia conveniente che tenga conto, ad esempio, degli orari in cui avviene più frequentemente la ricarica e in generale delle esigenze del consumatore. Abbattere i costi di ricarica dell’auto elettrica a casa è possibile, soprattutto con un fornitore che guida l'evoluzione della mobilità elettrica, promuovendo un modello sostenibile e innovativo, come fa Acea Energia.
30 settembre 2024 |