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Riscaldamento elettrico: ecco cos’è e quali sono i suoi vantaggi

Il riscaldamento elettrico è un’alternativa sempre più diffusa ed efficace all’utilizzo del gas naturale per riscaldare casa. Quando si va alla ricerca di forme alternative di riscaldamento per la casa, risparmio energetico e sostenibilità ambientale vanno ormai di pari passo. L’entrata in vigore dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) prima (nel 2015) e del nuovo sistema di classi energetiche poi (nel 2021), hanno imposto un’attenzione diversa e maggiore da parte dei consumatori verso gli impianti delle proprie abitazioni, in particolare se si parla di sistemi di riscaldamento. Termosifoni a gas e radiatori fanno spazio sempre più spesso a sistemi ibridi formati da caldaie elettriche per riscaldamento, pompe di calore e termosifoni elettrici a basso consumo. Ma ti sei mai chiesto cos’è un impianto di riscaldamento elettrico e perché conviene?

Scopriamolo insieme in questa guida.

Impianto riscaldamento elettrico: cos’è

Riscaldare casa elettricamente? Oggi è possibile. Il riscaldamento elettrico si impone infatti sempre più come soluzione green ideale per chi desidera scaldare la propria abitazione senza ricorrere al gas metano né dover installare una canna fumaria, che è invece necessaria, ad esempio, per stufe a pellet o a legna. Optare per un calorifero elettrico piuttosto che per un tradizionale termosifone a gas è una scelta che ripaga non solo le tasche, ma anche l’ambiente.

Tipi di riscaldamento elettrico

Sul mercato dove stufe elettriche e termosifoni a corrente sono ormai molto diffusi, esistono diverse tipologie di riscaldamenti elettrici. Nei modelli tradizionali il calore viene ceduto all’ambiente grazie ad una resistenza che, attraversata dalla corrente, riscalda l’aria; questa a sua volta viene rilasciata nella stanza (dove ci sono i radiatori).  Scopriamo quali sono le principali tipologie.

1. Termosifoni elettrici

Il termosifone elettrico (o riscaldamento a corrente) viene usato per riscaldare ambienti sprovvisti di impianto termico.  I termosifoni elettrici non sono fissi, si possono facilmente spostare da un ambiente all'altro e si dividono in due grandi categorie:

  • termoventilatori: si tratta di termosifoni elettrici a basso consumo e di dimensioni ridotte; ideali per riscaldare ambienti molto piccoli (inferiori ai 30 metri quadrati) come il bagno, diffondono il calore tramite una ventola;
  • radiatori elettrici: in questo caso la resistenza elettrica scalda il fluido (acqua oppure olio) presente all’interno del dispositivo. Rispetto a un termoventilatore un radiatore elettrico costa di più e riesce a riscaldare stanze più grandi.

Il rendimento di un termosifone elettrico dipende dal materiale di cui è fatto (ceramica, ghisa, pietra lavica) che può influenzare costi e prestazioni.

2. Radiatori elettrici svedesi

La nuova frontiera del riscaldamento elettrico viene dal Nord Europa ed è rappresentata dai radiatori svedesi. Se ti stai chiedendo qual è la differenza tra radiatori svedesi e norvegesi la risposta è semplice: nessuna, se non la provenienza geografica. Si tratta di radiatori elettrici a basso consumo, una variante delle classiche stufe elettriche dotata di resistenze in ceramica. Un radiatore svedese non è dotato di ventole, ha la sua parte riscaldante all’interno del radiatore e funziona proprio come un climatizzatore d’aria: diffonde l’aria calda all’interno di un ambiente grazie alla presenza di un diffusore nella parte superiore che reimmette nell’ambiente l’aria aspirata e riscaldata in precedenza. Un termostato rileva inoltre lo scarto tra la temperatura d’aria in entrata e quella impostata. 

riscaldamento con termosifone elettrico

3. Riscaldamento elettrico a pavimento: come funziona e quali sono gli svantaggi

Una forma di riscaldamento elettrico a basso consumo è senza dubbio rappresentata dal riscaldamento a pavimento, un impianto formato da pannelli radianti posti sotto le piastrelle del pavimento, all’interno dei quali corre un sistema di resistenze elettriche in grado di generare calore tramite la corrente prodotta. Il calore si diffonde nelle stanze per irraggiamento.  Un riscaldamento a pavimento elettrico può essere alimentato, indistintamente, da un impianto fotovoltaico o da una caldaia elettrica per termosifoni. È preferibile a un riscaldamento a battiscopa – quello, cioè, che corre lungo il battiscopa di una stanza – per ragioni estetiche (in quanto non richiede apparecchiature aggiuntive nella stanza) e perché permette di avvicinare i mobili alle pareti, mentre ha nel costo di installazione il suo vero punto debole. I consumi, tuttavia, ammortizzano in tempi rapidi la spesa iniziale grazie al notevole risparmio di energia elettrica e al conseguente effetto sulla bolletta della luce. 

4. Riscaldamenti elettrici a parete

Invisibile e silenzioso il riscaldamento elettrico a parete funziona bene sia in autonomia che in abbinamento ad altre forme di riscaldamento, magari nelle zone più fredde di casa. Il principio di funzionamento è identico a quello del riscaldamento a pavimento elettrico, con un’unica differenza: i conduttori elettrici vengono inseriti nelle pareti. La posa si può effettuare sotto l’intonaco della parete o una lastra di cartongesso. I Così come quello a pavimento, il riscaldamento elettrico a parete rappresenta una soluzione a basso consumo, non porta polvere né occupa spazio. Non permette, tuttavia, di avvicinare mobili alle pareti in cui viene inserito l’impianto. Il costo è elevato, ma ammortizzabile sul medio-lungo periodo.

5. Riscaldamento elettrico a battiscopa

Nel riscaldamento elettrico a battiscopa, la rete di resistenze elettriche necessarie per produrre calore viene collocata all’interno del battiscopa lungo il perimetro di ogni singola stanza. 

6. Riscaldamento elettrico a soffitto

Se le soluzioni di riscaldamento a parete o a pavimento non sono adatte alle vostre esigenze, allora potete valutare un impianto di riscaldamento a soffitto. In questo caso l’impianto è installato nel soffitto e ricoperto da un controsoffitto in cartongesso; la trasmissione del calore, dalla superficie più calda a quella più fredda, può avvenire tramite pannelli radianti elettrici, oppure attraverso ventilazione degli ambienti.
Il costo per metro quadro si avvicina a quello per il riscaldamento a pavimento elettrico. Anche questo tipo di impianto permette di ottimizzare i consumi se associato al fotovoltaico.
Ideale per riscaldare grandi ambienti come capannoni, magazzini o spazi industriali, tuttavia si rivela un sistema efficace anche per le soluzioni abitative.

7. Riscaldamento elettrico a infrarossi

In questo caso l’irraggiamento del calore avviene attraverso onde elettromagnetiche che riscaldano non l’aria, ma le superfici dell’abitazione. Un impianto elettrico a infrarossi è caratterizzato da pannelli radianti collocati nelle pareti e collegati all’impianto elettrico di casa; quando i pannelli si riscaldano le onde elettromagnetiche si propagano nell’ambiente circostante e riscaldando tutte le superfici con cui entrano in contatto.  Privo di spese di manutenzione e capace di ridurre i consumi sulla bolletta della luce, questo tipo di riscaldamento elettrico sembra andare a passi spediti verso il futuro.

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riscaldamento elettrico a parete

Termosifoni elettrici: pro e contro

Le nuove politiche energetiche sempre più orientate all’adozione di soluzioni green e a una maggiore indipendenza dai combustibili fossili, incentivano oggi scelte più ecologiche e sostenibili, come quella dei riscaldamenti elettrici. Ma quali sono i pro e i contro di un impianto di riscaldamento elettrico a basso consumo? E quando conviene installarne uno?

Perché conviene

Optare per l’installazione di riscaldamenti elettrici conviene soprattutto quando si tratta di riscaldare ambienti piccoli; i radiatori elettrici offrono infatti una buona efficienza energetica e sono caratterizzati da una bassa dispersione del calore.  Rappresentano inoltre l’alternativa perfetta se usati come integrazione di sistemi di riscaldamento esistenti e sono ideali per le seconde case, usate solo in alcuni periodi dell’anno. Tra i vantaggi di un impianto di riscaldamento elettrico rientrano:

  • costi di installazione inferiori rispetto a quelli necessari per un impianto a gas;
  • niente tubi né spese per la caldaia;
  • spese di manutenzione contenute: l ’assenza della caldaia elimina i costi legati, ad esempio, alle verifiche di efficienza energetica come i controlli della caldaia;
  • meno malfunzionamenti;
  • i radiatori elettrici non sollevano polvere, non bruciano ossigeno né seccano l’aria circostante, e occupano poco spazio;
  • durano più a lungo dei sistemi tradizionali;
  • riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente;
  • riscaldamento rapido e uniforme in tutti gli ambienti dell’abitazione;
  • consumi contenuti e risparmio energetico. 

Perché non conviene

Tra le variabili da considerare per scegliere il riscaldamento elettrico più adatto alle proprie esigenze, ce ne sono alcune che possono spingere a decidere per il no:

  • dimensioni della casa: per appartamenti superiori ai 50 metri quadrati il riscaldamento a corrente inizia ad essere una soluzione particolarmente dispendiosa, anche se abbinata ai pannelli radianti. In ambienti molto grandi il riscaldamento può risultare inefficace soprattutto per l’incapacità di riscaldare le zone centrali;
  • costi di installazione: quelli per un riscaldamento a pavimento elettrico sono, per esempio, ancora molto elevati. 

20 dicembre 2024