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Lo scaldabagno a gas ha la funzione di riscaldare l’acqua di un impianto idraulico locale. Per il suo funzionamento si serve di metano o Gpl, ma non va confuso con la caldaia, che ha invece una portata maggiore e serve a garantire anche il funzionamento del sistema di riscaldamento. Lo scaldabagno è particolarmente diffuso nelle abitazioni o negli uffici in cui è presente un impianto di riscaldamento centralizzato, mentre nelle strutture con riscaldamento autonomo viene sostituito proprio con caldaie che presentano anche la funzione di scaldabagno. Scopriamo allora quale scaldabagno a gas scegliere e come montare uno scaldabagno a gas.
Per capire come funziona uno scaldacqua a gas bisogna partire da una premessa. Sul mercato esistono diversi modelli di scaldabagno che si differenziano in base alla tecnologia usata per produrre acqua.
Uno scaldabagno può servirsi di gas, metano o GPL ed è un elettrodomestico non connesso all’impianto di riscaldamento, ma esclusivamente al sistema di produzione di acqua sanitaria.
Il funzionamento, simile a quello di una caldaia per acqua calda a gas, dipende dunque dalla tecnologia installata sui diversi modelli in commercio, che sono sostanzialmente due:
Lo scaldabagno a gas funziona grazie a tre elementi:
Una volta chiuso il rubinetto, la valvola toglie gas agli ugelli. Nei modelli più recenti la fiamma è spesso sostituita da una scintilla scoccata da una resistenza elettrica o da un elettrodo. Questa soluzione favorisce il risparmio energetico abbattendo il consumo di gas dovuto alla fiamma pilota, utilizzando di fatto solo quello necessario per il riscaldamento dell’acqua. Il corretto funzionamento dello scaldabagno a gas assicura l’ottimizzazione dei consumi, per questo esistono anche boiler che permettono di regolare la temperatura dell’acqua. Tale sistema è fondamentale per gestire i consumi a seconda della stagione e del clima.
Esistono diverse tipologie di scaldabagno a gas. Quale scegliere? Ecco alcuni consigli pratici per orientarsi. Se prima abbiamo parlato di scaldabagno ad accumulo e ad accensione istantanea, un’altra distinzione necessaria è quella legata al tipo di camera. Sul mercato si possono trovare:
Prima di capire quale scaldabagno a gas scegliere è opportuno inoltre sapere che l’installazione dello scaldacqua a gas senza canna fumaria è consentita a condizione che la potenza termica non sia superiore a 35 kW. In questo caso si può montare uno scarico a parete, particolarmente gettonato per il suo costo contenuto.
Per installare uno scaldabagno a gas è necessario fare riferimento alla normativa vigente, rappresentata dal decreto legislativo del 4 luglio 2014. La legge, integrando il DPR 412/93, ha stabilito che tutti gli impianti termici installati a partire dal 1° settembre 2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio. L’obbligo si estende ad ogni tipo di edificio, non solo a quelli formati da più unità familiari. Lo scarico a parete è sempre consentito, a patto di rispettare le distanze minime necessarie, indicate sulla UNI 7129, che dipendono dalla potenza e dal tipo di apparecchio.
Per gli scaldabagni a gas a camera aperta è necessario realizzare un apposito terminale di tiraggio, che serve a garantire la sicurezza del sensore per i fumi evitando che venga continuamente mandato in blocco l’apparecchio.
Nello scaldabagno a gas gli obblighi di legge indicano di passare dal tiraggio naturale di tipo “B” (a camera aperta) al tiraggio forzato di tipo “C” (a camera stagna) in caso di malfunzionamento del primo. Gli scarichi di questo scaldabagno, dunque, verranno incanalati in una canna fumaria che finirà sul tetto, offrendo una soluzione più sicura, con prestazioni più elevate e una facilità maggiore nella regolazione dell’acqua calda domestica.
I prezzi di uno scaldabagno a gas variano in base ad alcuni fattori importanti come:
Sul costo non influisce invece il tipo di combustibile usato: i prezzi di uno scaldabagno a gas GPL e di uno scaldabagno a metano sono identici.
Nella scelta di uno scaldabagno a gas o metano bisogna considerare diversi fattori, come:
Per sapere quanto costa uno scaldabagno basta quindi tenere conto dei parametri appena citati: più in generale la spesa oscilla tra i 200 euro dei modelli base e i circa 2.000 di quelli più sofisticati.
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Lo scaldabagno a gas ha molte più limitazioni di uno elettrico in merito alla sua collocazione. Per essere montato all’interno, infatti, occorre che vi sia una metratura sufficiente e che siano presenti prese d’aria. Montandolo all’esterno, invece, si rischia di rallentare il riscaldamento dell’acqua nei mesi invernali, con conseguente dispendio energetico e un aumento dei consumi e della bolletta. Per provvedere all’installazione è sempre indicato rivolgersi a un tecnico specializzato e non affidarsi al fai da te. Bisogna tenere in considerazione che l’installazione di uno scaldabagno a camera aperta, all’interno di un’abitazione, è possibile soltanto per sostituirne uno dello stesso tipo, mentre lo scaldabagno a camera stagna può essere montato all’interno di un’abitazione in qualsiasi stanza.
Pulire uno scaldabagno a gas è un’operazione di importanza fondamentale. Il suo utilizzo quotidiano suggerisce una manutenzione periodica per preservarne efficienza e funzionalità; tuttavia, la manutenzione periodica non è obbligatoria e la cui mancanza non comporta sanzioni.
Il problema principale da tenere sotto controllo, attraverso la manutenzione e la pulizia dell'apparecchio, è la formazione di calcare che rallenta sia il flusso che il riscaldamento dell'acqua, generando un più alto consumo di energia.
La pulizia delle componenti con detergenti anticalcare è un lavoro che può essere svolto anche da soli, e senza l'aiuto di un professionista. Un modo per prevenire alla radice il problema del calcare, specie nelle città come Rome dove l’acqua è particolarmente calcarea, è istallare un filtro anti- calcare, che addolcisce l’acqua, evitando danni agli impianti e sprechi di energia.
I filtri con dosatore anticalcare sono costituiti da un serbatoio contenente un gel di polifosfati che mantiene gli ioni di calcio e magnesio allo stato liquido. Il risultato sarà una minore emissione di CO2 del 20% evitando inoltre la corrosione di superfici e tubature.
I filtri anticalcare magnetici sono ancora più ecologici: contengono magneti permanenti resistenti all’acqua e alle alte temperature. La loro azione non fa altro che calamitare il carbonato di calcio presente nell’acqua e, modificandone forma e composizione, impedirne le caratteristiche corrosive.
In caso invece di cattivo funzionamento dello scaldabagno, anche a seguito di un intervento di pulizia fai da te, sarà meglio rivolgersi ad un tecnico esperto.
Un'ulteriore complicanza da evitare assolutamente è la fuoriuscita del gas combustibile, in genere dovuta a un otturamento del tubo di scarico.
Se invece ti stai chiedendo come regolare lo scaldabagno a gas, sappi che la temperatura è assolutamente soggettiva. Gli scaldabagni a gas più moderni dispongono di un termostato con display e pulsanti, quelli più datati hanno invece una regolazione tramite manopole. Per aumentare e diminuire la temperatura dell’acqua bisogna agire sui pulsanti “+” e “-“, indipendentemente dal modello. Quelli di ultima generazione permettono di visualizzare la temperatura corrente sul display e la regolazione risulta essere più immediata ed efficace.
Meglio uno scaldabagno a gas o a pompa di calore? È la domanda che si farà chiunque punti a risparmiare sul riscaldamento domestico. Se si prevede un utilizzo massiccio di acqua calda entrambi sono da privilegiare rispetto a quello elettrico.
Nello specifico:
Per massimizzare questo vantaggio è importante coniugarlo all’offerta migliore sul mercato, ad esempio scegliendo tra le offerte Luce e Gas 100& ECO di Acea Energia quella che risponde meglio alle proprie esigenze di consumo. Un fornitore serio, affidabile e trasparente, mette al servizio dei clienti le tariffe Luce e Gas pensate per soddisfare ogni esigenza, garantire un risparmio in bolletta e tutelare l’ambiente.
01 aprile 2020 |