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Auto elettriche, veicoli che guidano da soli, strade intelligenti che con una notifica sullo smartphone avvisano il conducente dell’imminente pioggia o di un rallentamento e propongono percorsi alternativi. In un mondo che si avvicina sempre più a percorsi di decarbonizzazione, la mobilità del futuro è questa: sostenibile, a basso impatto ambientale e altamente tecnologica. Immagina un ecosistema digitale con sensori, telecamere e dispositivi intelligenti che raccolgono e trasmettono dati in tempo reale: le Smart Road sono solo uno dei protagonisti della smart mobility. In questa guida scopriremo insieme cosa sono le Smart Road, come funzionano e qual è il futuro della mobilità.
Le Smart Road, o strade intelligenti, sono un'evoluzione delle tradizionali reti stradali che, integrate con dispositivi avanzati, sono capaci di migliorare la sicurezza, la mobilità e la sostenibilità del trasporto. Grazie a sensori e tecnologie di Global Positioning System (GPS), lo stesso sistema di posizionamento che trovi nei navigatori dei telefoni e delle auto, le smart road sono in grado di interagire in tempo reale con i veicoli che le percorrono, sempre più spesso a guida autonoma. Quello che fino a qualche tempo fa poteva sembrare uno scenario fantascientifico, in alcuni casi è ormai diventata una realtà. Progetti di Smart Road sono ormai diffusi in tutto il mondo, nell’era della mobilità sostenibile e di un turismo altrettanto green.
Come siamo arrivati a questo punto? La rivoluzione digitale degli ultimi anni ha dato di certo l’accelerazione definitiva al processo che ha reso le strade sempre più intelligenti, per adeguarsi alle esigenze di chi viaggia. Possiamo rintracciare l’origine delle strade moderne in quelle degli antichi romani, costruite per motivi militari prima e per garantire comunicazioni rapide e sicure all’interno dell’impero poi. L'era moderna della strada comincia nel diciottesimo secolo con la costruzione di nuovi tipi di carrozze, l’istituzione di regolari servizi postali e la realizzazione dei primi regolamenti stradali, nel mentre la Rivoluzione Industriale e la forte espansione del commercio danno un grande impulso alle vie dell'acqua e alle ferrovie. Sul finire dell’Ottocento, con l’esigenza di strade più resistenti e meglio pianificate, il trasporto su strada conosce le grandi innovazioni delle tecniche costruttive. I primi vent'anni del Novecento si caratterizzano invece per l'applicazione delle moderne tecnologie che semplificano e automatizzano il lavoro di costruzione e manutenzione delle strade: nascono macchinari per spezzare il pietrisco, si sperimentano nuovi sistemi di rivestimento e alla fine del XIX secolo si fanno strada i primi tentativi di trazione meccanica al posto dei cavalli nelle carrozze e inizia lo sviluppo delle moderne strade.
Con la Prima guerra mondiale la rete stradale ha una repentina evoluzione, la motorizzazione in quegli anni cresce infatti molto rapidamente e con essa anche la necessità di adeguare le strade ad una nuova forma di mobilità. In Italia tutto questo sfocia nella realizzazione della prima autostrada, Milano-Laghi, grazie ad un’idea nel 1923 dell’ingegnere Piero Puricelli, e nella fondazione di un’azienda nazionale per la costruzione e gestione delle strade (l’AASS che poi sarebbe diventata ANAS). Dagli anni '90 in poi, l'introduzione di sistemi di gestione del traffico, segnaletica elettronica e telecamere di sicurezza hanno cominciato a trasformare le strade in infrastrutture più sicure ed efficienti. Negli anni 2000 l'integrazione nelle infrastrutture stradali di moderni sistemi di telecomunicazione, di tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale e dispositivi di navigazione GPS ha segnato l'inizio delle prime Smart Road. Così al posto dei vecchi cartelli stradali arrivano i tabelloni elettronici che ci aggiornano in tempo reale sulle condizioni del traffico, o il wi-fi che permette di inviare notifiche direttamente sugli smartphone degli autisti. Ti sei mai chiesto ad esempio a cosa servono i pali neri in autostrada? Sono i cosiddetti “pali volanti”, sono dotati di sensori che rilevano alcuni dati ambientali come le condizioni meteo, il tasso di umidità o i livelli di inquinamento atmosferico e forniscono servizi di connessione Wi-Fi ai veicoli in movimento.
Le smart road funzionano grazie a dispositivi e sistemi all’avanguardia che consentono alle strade di interagire con le auto e i suoi conducenti. Le principali tecnologie utilizzate sono le seguenti:
Le smart road sono più sicure e affidabili rispetto alle strade tradizionali, grazie alla possibilità di interagire con le auto e l’ambiente circostante (semafori, segnaletica, centrali di controllo del traffico): il controllo in tempo reale dei flussi del traffico, il rilevamento di potenziali pericoli e la gestione intelligente degli accessi contribuiscono infatti a ridurre gli incidenti. Inoltre, la segnalazione tempestiva di possibili ingorghi e il suggerimento di percorsi alternativi, riducono code e tempi di percorrenza. Anche l’ambiente ne trae beneficio: una guida più efficiente e una migliore gestione del traffico aiutano infatti a ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas serra; in molti casi, le smart road consentono anche di ricaricare i veicoli elettrici senza fermarsi alle colonnine, utilizzando un sistema di ricarica a induzione che, tramite dispositivi posizionati sotto l’asfalto, trasferisce direttamente l’energia necessaria ai mezzi.
L’automazione dell’intero ecosistema stradale migliora l’esperienza di guida: i dati condivisi in tempo reale permettono ai veicoli di muoversi in modo sicuro ed efficiente dialogando con le infrastrutture circostanti. Si passerà gradualmente da una guida assistita e altamente automatizzata, dove le auto sono in grado di muoversi da sole ma soltanto in determinate situazioni (come in autostrada o in aree molto trafficate), ad una completamente autonoma dove non esisteranno più conducenti ma solo passeggeri. Grazie alla presenza di app e informazioni in tempo reale sugli orari e gli itinerari, il trasporto diventa più accessibili a tutti.
Una delle principali sfide della smart mobility è quella relativa alla privacy e alla sicurezza dei dati raccolti dalle tecnologie utilizzate dalle smart road. Basti pensare alle enormi quantità di informazioni raccolte sui veicoli e i loro conducenti, come i percorsi di viaggio, le abitudini di guida e i dati personali. Molti di questi sono dati sensibili, che possono essere cioè trattati solo con il consenso scritto dell'interessato; se non adeguatamente protetti, possono essere utilizzati per scopi non autorizzati e lesivi della libertà individuale. L’Italia con il “Decreto Smart Road” del 28 febbraio 2018 è stato uno dei primi paesi ad aver creato una normativa riguardante la sperimentazione dei veicoli automatizzati e connessi; a livello europeo a occuparsene è invece la Direttiva sui sistemi del trasporto intelligente (ITS) del 2021, che non contiene però norme specifiche in materia di protezione dei dati e della privacy. Una delle maggiori preoccupazioni normative legate alla guida autonoma è il cosiddetto “Trolley problem”. Questo dilemma etico riguarda le decisioni che un veicolo autonomo dovrebbe prendere in caso di incidente. Per esempio, il veicolo potrebbe trovarsi a dover scegliere tra proteggere i passeggeri a bordo o evitare danni a pedoni o altri veicoli, sollevando complesse questioni morali e legali su chi deve essere tutelato. L’altra grande sfida è stare al passo con le evoluzioni della tecnologia e creare nuove competenze. Attualmente mancano infatti figure altamente specializzate, che avranno il compito di gestire e organizzare la nuova mobilità.
In Italia uno dei progetti più ambiziosi è quello di Anas Smart Road che, con un investimento complessivo di 1 miliardo di euro, ha avviato una prima fase sperimentale comprendente i seguenti tratti di strada:
L’intero programma ha come obiettivo la trasformazione digitale della rete per 6.700 chilometri di strade entro il 2032.
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di Green Island, zone ecologiche lungo le smart road per ricaricare i veicoli elettrici con energia rinnovabile; ANAS userà anche droni autonomi per monitorare le strade intelligenti, migliorare la prevenzione degli incidenti, la manutenzione delle opere stradali e la sicurezza delle strade italiane.
Nel resto del mondo il primato spetta al Michigan: è qui che sorgerà la prima autostrada smart degli Stati Uniti, il progetto riguarderà 5 chilometri della Interstate 94. In Virginia è attiva la I-66 Outside the Beltway, 36 chilometri di strada dotati di sistemi di trasporto intelligenti (ITS) e gestione dei flussi veicolari che mirano a ridurre la congestione del traffico quotidiano su una delle strade più trafficate d’America. Mentre a Dubai spazio a The Loop, un tratto urbano di 93 chilometri destinato a ciclisti e pedoni, con una pavimentazione che ricava energia da ogni passo e raccoglie dati utili, come il numero di passaggi e la quantità di energia generata in tempo reale, grazie all’utilizzo di sensori.
Le smart road renderanno quindi la guida sempre più sicura ed efficiente, e miglioreranno le infrastrutture e i servizi connessi alla rete stradale. Smart grid, fornitori green e mobilità intelligente: il futuro alle porte punta su ecosistemi sempre più sostenibili. Per noi di Acea Energia la sostenibilità è un valore fondamentale. Scopri le offerte Luce e Gas che Acea Energia qualifica come sostenibili*.
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06 novembre 2024 |