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L’attenzione verso la sostenibilità e la tutela ambientale cresce giorno dopo giorno. Questa sensibilità è oggi sempre più presente tra i consumatori, così come nelle normative emanate dalle istituzioni, che sempre di più sono orientate al cambiamento a tutela dell’ambiente in cui viviamo. Gli obiettivi principali della normativa ambientale sono il risparmio delle risorse naturali, idriche ed energetiche, e la riduzione dell’inquinamento. Vediamo meglio quali sono le principali normative sull’ambiente.
La normativa ambientale 152/06, cioè la legge della Repubblica Italiana emanata tramite il decreto legislativo del 3 aprile 2006 n. 152, costituisce il testo unico delle norme in materia ambientale e di gestione dei rifiuti. Il testo unico ambientale italiano raccoglie le principali norme che regolano la disciplina di ambiente e territorio del nostro Paese.
Il testo unico nasce con una suddivisione in 5 parti, 318 articoli e 45 allegati. Sono state aggiunte poi negli anni successivi la parte quinta bis e sesta bis. La struttura del testo unico ambientale è quindi la seguente:
Prima ancora del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, è la Costituzione italiana a disciplinare l’impegno per la tutela ambientale. L’articolo 9 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
Oltre alla protezione e alla valorizzazione degli edifici di carattere storico, artistico e culturale, lo Stato si impegna a tutelare il paesaggio naturalistico. La distruzione delle bellezze naturali e ambientali è inoltre punita dal Codice Penale.
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Nella legislazione in materia di tutela ambientale occupa un posto particolare la dottrina per la tutela dell’ambiente dal punto di vista penale. Il quadro normativo di riferimento è quello comunitario, che racchiude i principi costituzionali1 e le regole generali di responsabilità nel Codice Penale.
Il diritto penale ambientale può essere esercitato nei casi di:
Il diritto penale ambientale abbraccia diverse materie, tra cui:
Sono state emesse diverse sentenze della Corte di Giustizia Europea in ambito di tutela ambientale. In base ad esse è stato di fatto stabilito che i danni ambientali non possono ricadere sulla collettività. Devono, invece, essere risarciti da chi li ha provocati. La Corte di Giustizia Europea ha inoltre rilevato che l’articolo 29 della direttiva 2004/35 non preclude ai singoli Stati membri di porre in essere disposizioni più severe. Agli stati è concessa la possibilità di individuare altre attività da assoggettare agli obblighi già previsti dalla direttiva. Compresa l’individuazione di ulteriori soggetti responsabili, nell’ottica di stabilire disposizioni più severe in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale.
La disciplina e la gestione dei rifiuti sono temi centrali nella tutela del patrimonio ambientale. In Europa la normativa per la regolamentazione della gestione dei rifiuti urbani risale a circa cinquanta anni fa. Nel 1975 è stata emanata la prima direttiva CEE n. 75/442 relativa ai rifiuti che in Italia è stata accolta sette anni dopo, con il DPR del 10/09/1982, n. 915. Il Decreto Ronchi2, cioè il Decreto legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997, ha sostituito il DPR 915/82 e ha recepito le nuove direttive europee emanate negli anni Novanta, dando un’ulteriore spinta alla sostenibilità dello sviluppo e alla disciplina dei rifiuti. Il già citato testo unico ambientale, poi, ha definito le basi della gestione corrente dei rifiuti nella parte quarta.
Si parla di gestione dei rifiuti e non di semplice smaltimento perché viene finalmente individuato un ciclo completo che non riguarda solo la parte finale. Vengono prese in considerazione anche quelle precedenti e intermedie. Tra queste si annoverano la prevenzione, il riciclo e il recupero circolare. Viene inoltre introdotta la responsabilità estesa del produttore.
Proprio a tutela dell’ambiente e nell’ambito della gestione dei rifiuti, è recentissima l’entrata in vigore della direttiva SUP, Single Use Plastic, per ridurre la plastica usa e getta. La direttiva è operativa a partire dal 3 luglio 2021 nell’Unione Europea. In questo modo sono stati messi al bando diversi oggetti monouso, ne è stata vietata la produzione e consentita la vendita solo fino ad esaurimento scorte. Il bando della plastica usa e getta deriva dunque dalla sopracitata direttiva europea, Single Use Plastic, approvata nel 2019 e recepita dall’Italia nell’aprile 2021 con la legge nazionale 53/2021: “delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea”
La salvaguardia dell’ambiente dipende anche da piccoli gesti quotidiani.
Per noi di Acea Energia la sostenibilità è un impegno concreto per il territorio e un valore per il futuro. Scopri le nostre offerte luce e gas sono 100% ECO. L'energia elettrica fornita è attestata da "Garanzia d’Origine" ossia dalla certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica e il gas è con compensazione delle emissioni di CO2 ottenuta tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati. La responsabilità è di tutti, così come il futuro che stiamo costruendo insieme. La normativa ci guida e ci aiuta, ma anche noi nella vita di tutti i giorni possiamo fare la differenza.
NOTE
1 Art. 9 – “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, Art. 25 – “Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso”, Art. 27 – “La responsabilità penale è personale”, Art. 32 – “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”
2 “Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio”
27 settembre 2021 |